Trent’anni fa bastò lo spot in cui si alzava dalla sedia – un filo rimaneva impigliato e l’abitino nero si disfaceva – a consacrarla star. Allora Charlize Theron giocava a fare Marilyn, la chioma platino, l’aria da bambola. Ma la modella sudafricana puntava ad altro, e si è costruita una carriera da attrice da Oscar. Lo ha vinto nel 2004 con Monster, film che ha anche prodotto, in cui si era trasformata e imbruttita per il ruolo della serial killer. Altre due nomination: nel 2006 per North Country e nel 2020 per Bombshell. Il 7 agosto compie 50 anni, Hollywood si è accorta presto che quella bionda col viso da bambina e il corpo da pin up non era una bionda come le altre. Nel 1995 debutta al cinema in Children of the Corn III: Urban Harvest. Dopo aver preso parte a Music Graffiti (1996) di Tom Hanks, recita al fianco di Al Pacino e Keanu Reeves nel film L’avvocato del diavolo e, nel 1999, è la partner di Johnny Depp nel film La moglie dell’astronauta, poi gira Le regole della casa del sidro.

la giovane Charlize, con Tobey Maguire, in "Le regole della casa del sidro" (1999)

la giovane Charlize, con Tobey Maguire, in “Le regole della casa del sidro” (1999) 

La tragedia familiare

Non è facile incasellarla, è una donna forte, determinata. Ha vissuto una tragedia personale che ha segnato la sua vita: aveva 15 anni e viveva con i genitori a Benoni, in Sudafrica, quando la madre Gerda uccise il padre, Charles, alcolizzato e violento, per legittima difesa. Sei anni fa, all’anteprima newyorkese di Bombshell, era tornata a parlarne. «Mia madre e io eravamo nella mia camera da letto appoggiate alla porta perché lui stava cercando di sfondarla e volevamo impedirgli di entrare. Poi ha cominciato a sparare, tre colpi attraverso la porta. Nessuno dei proiettili ci ha colpite, è stato un miracolo». Dopo gli spari Gerda recupera l’arma e spara al marito. Un caso chiuso per legittima difesa, senza nessuno strascico legale per la donna. «Questo tipo di violenza all’interno della famiglia è una cosa che condivido con molte persone», aveva spiegato l’attrice, sottolineando come sia importante raccontare. «Non mi vergogno a parlarne perché penso che più ne parliamo più ci rendiamo conto di non essere soli. Mio padre era alcolista, lo conoscevo solo così, era un uomo molto malato. Vorrei che quanto è successo non fosse mai avvenuto, ma è quello che accade quando non si affronta alla radice un problema come quello della dipendenza». «Anche se non le mostro», ha spiegato, «la mia creatività è legata alle mie paure. Sono quelle il mio motore. Non mi interessano personaggi di eroine a tutto tondo, ma donne che siano sopravvissute, in cui ci si possa riconoscere».

Madre single, donna libera

Amori da copertina, come quelli con Stuart Townsend e Sean Penn, di recente ha dichiarato che ha smesso di usare le app di incontri perché gli uomini raccontano un sacco di balle. «Mi ha iscritto un amico e sono andata a due appuntamenti, ma ogni settimana c’è uno che si autoproclama CEO del nulla o mette un’immagine del festival Burning Man. O sono fissati con il fitness o sono direttori creativi di niente». Da madre single ha adottato due figli, Jackson e August. E ha rispettato la scelta di Jackson di essere quello che vuole. «Pensavo fosse un ragazzo fino a quando non mi ha guardato e mi ha detto: «”Io non sono un maschio”. Aveva tre anni», ha rivelato al Daily Mail, «Così eccoci: ho due bellissime figlie che, proprio come ogni genitore, voglio proteggere e voglio vedere crescere serene. Sono nati sapendo esattamente chi fossero e mentre crescono sta a loro capire chi vogliono essere. Non tocca a me decidere. Il mio lavoro di genitore è quello di celebrarli, di amarli e di assicurarmi che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per essere ciò che vogliono essere».

Charlize Theron si scatena con le figlie al concerto di Taylor Swift: “Il miglior compleanno di sempre”

Liberi, come lei, che nel podcast Call Her Daddy, il mese scorso, ha parlato anche di sessualità. «Mi sto godendo il sesso come non ho mai fatto quando avevo 20, 30 anni», ha spiegato «C’è questo preconcetto per cui se una come me è single è perché in me c’è per forza qualcosa che non va. La gente pensa: “Se non sa tenersi stretto un uomo dev’essere davvero una stro**a”. Adoro non dover rendere conto a nessun uomo. Sono in una fase di vita in cui posso dire: “Fanculo, voglio avere un orgasmo”. Di recente ho fatto sesso con un ragazzo di 26 anni ed è stato a dir poco pazzesco!». Auguri.

L'attrice in "Mad Max: fury road" (2015)

L’attrice in “Mad Max: fury road” (2015) 

L’Oscar e i successi

Nel 2004, la sua trasformazione radicale in Monster le vale l’Oscar. «Quel film è stato un grande regalo da parte della regista Patty Jenkins» ha raccontato a Vanity fair «È stata lei a darmi un’opportunità che mi ha cambiato la vita. Al tempo non me ne rendevo ben conto. Adesso che capisco il valore di quel dono, mi viene da pensare a quante brave attrici e quanti bravi attori non hanno avuto la stessa mia fortuna. Il mondo è pieno di gente di talento e dedicata al lavoro ma se non arriva qualcuno che crede in te e ti sfida, come fece Patty, non si arriva dove sono arrivata io». Tra gli altri film, Gioco di donna al fianco di Penelope Cruz e North Country – Storia di Josey che le vale una candidatura all’Oscar e ai Golden Globe.

Nel 2005 ottiene la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame; raggiante, è la madre ad accompagnarla alla cerimonia. Nel ruolo di una detective forte e coraggiosa, affianca Tommy Lee Jones che cerca la verità sulla morte del figlio soldato nel bel film di Paul Haggis Nella valle di Elah. Tanti i film: Young Adult, Biancaneve e il cacciatore, Prometheus di Ridley Scott. Il 2015 è l’anno di Mad Max: Fury Road. Seguono Atomica bionda, Truffatori in erba, Tully e Bombshell. Entra nel cast di The Old Guard e Fast & Furious – The Fast Saga, riprendendo il ruolo introdotto nel 2017 in Fast & Furious 8. Nel 2022 recita in Doctor Strange nel multiverso della follia di Sam Raimi, e nel 2023 riappare in Fast X.

"Bombshell - La voce dello scandalo" (2019)

“Bombshell – La voce dello scandalo” (2019) 

Compare anche in un cameo in un episodio della serie The Boys. Perché i film d’azione? «Ho sempre scelto in sintonia con la mia anima creativa, che è molto sveglia e parecchio rumorosa. Non si accontenta, non riesco a quietarla, è sempre affamata di sfide» aveva dichiarato a Vanity Fair «Ogni film deve insegnarmi qualcosa, farmi capire dove posso arrivare. Quei film d’azione sono complessi e sono delle grandi occasioni per mettersi in gioco. Non tutti le hanno». Theron è cresciuta con l’idea che «non si smette mai di lottare, nel lavoro e nella vita. Non esiste il momento in cui puoi avere la certezza che tutto filerà liscio e che i tuoi sogni si realizzeranno per incanto. Il problema è che ci sono tantissime donne che lottano come disperate e le opportunità non arrivano lo stesso. Perché per noi sono sempre troppo poche. Ho fondato una casa di produzione anche per questo: per aprire la porta a una generazione giovane che ha bisogno di emergere, con i progetti giusti».