È prevista per oggi, in tarda mattinata, al Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo di Simona Cinà, la ventenne pallavolista morta a Bagheria in piscina durante una festa di laurea. Gli esami potranno aiutare a chiarire le cause del decesso. Nelle scorse ore sono già stati eseguiti i primi rilievi medico-legali: la salma è stata sottoposta a una Tac e a radiografie per evidenziare se ci siano fratture o emorragie interne o danni da patologie sconosciute. Ma, secondo quanto si appreso, gli esami diagnostici eseguiti non sarebbero stati esaustivi e per questo sarebbe stata disposta dagli esperti nominati dalla Procura anche una risonanza magnetica.

Cosa potrebbe emergere

L’anatomopatologo Tommaso D’Anna ha il compito di accertare se c’era presenza di acqua nei polmoni, e quindi Simona è annegata, o quale altra potrebbe essere la causa e del suo decesso. Per la famiglia della vittima ci sarà un perito di parte nominato dagli avvocati. Dopo 45 giorni arriveranno gli esiti degli esami tossicologi e istologici per completare il quadro medico legali. Dall’autopsia aspettano risposte i familiari della giovane. Come ha detto il fratello Gabriele: “Speriamo di avere delle riposte, aspettiamo, non possiamo fare altro”.

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Il sequestro degli alcolici

Intanto dal verbale dei carabinieri emerge che risale al 4 agosto, due giorni dopo la morte di Simona, il sequestro di diversi oggetti trovati nella casa: decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e i vestiti della giovane. I familiari della ragazza avevano sostenuto di non aver visto tracce di alcolici ed erano stati smentiti dai pm con una nota. Martedì durante le sommarie informazioni rese dai Cinà è stato notificato loro anche il decreto di convalida del sequestro di quanto trovato nella villa durante le indagini. Sono stati sequestrati i vestiti di Simona, il costume che aveva addosso oltre a cinque bottiglie di gin, sei di spritz, 12 di spumante e poi diversi teli mare e abiti.

I dubbi dei familiari

Per i genitori e i fratelli della vittima resta un mistero come una giovane atleta, nuotatrice provetta possa essere annegata in un piccola piscina. Sentiti dai carabinieri di Bagheria, i familiari hanno confermato che “stava bene e non aveva nessun problema di salute”. Era un atleta che “si sottoponeva continuamente a visite mediche per potere disputare gare” e per avere “i certificati per potere svolgere attività agonistica”. Per la Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, l’ipotesi privilegiata, al momento, resta quella del malore o dell’incidente senza dolo da parte di terzi.

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