È previsto a partire da questo fine settimana l’avvio della campagna vaccinale sui 38mila bovini censiti in Valle d’Aosta, come misura preventiva contro la dermatite nodulare contagiosa.

Con qualche giorno di ritardo rispetto alla programmazione iniziale, l’aereo che trasporta i vaccini dal Sudafrica all’Italia dovrebbe atterrare questa sera a Malpensa.

A quel punto il piano d’azione prevede di somministrare le dosi a partire da alpeggi e allevamenti in Alta Valle – dai 14 Comuni che rientrano nelle zone di sorveglianza, situate nel raggio di 50 chilometri dai focolai francesi –  e da lì scendere, dando sempre priorità alle aree di confine (compreso quello svizzero).

Linee guida, queste, definite ieri pomeriggio nel corso di una riunione operativa nella sede dell’assessorato regionale alla sanità cui hanno preso parte anche gli addetti del settore: tecnici e rappresentanti del mondo dell’allevamento e di quello caseario, la cui priorità è quella di scongiurare i contagi in Valle d’Aosta e tutelare così il patrimonio zootecnico. Se dovesse presentarsi un focolaio, infatti, le normative prevedono l’abbattimento di tutti i capi presenti.