Robert Rieger
«La villa è fronte mare, ma integrata in modo discreto, rispettoso. Abbiamo sfruttato l’andamento naturale del terreno, evitando movimenti di terra invasivi. Così, è nata una casa “a livelli”, dove ogni ambiente ha una propria altezza e relazione con il paesaggio», prosegue l’architetto. «Il risultato è un organismo fluido, in continuo dialogo tra pieni e vuoti, masse e trasparenze. Abbiamo accolto l’invito del paesaggio, lasciandoci ispirare dalla sua luce mutevole e dalla sua palette minerale. I mobili non sono mai stati concepiti come elementi isolati, ma come presenze dialoganti con l’esterno: le altezze sono contenute, le proporzioni calibrate, i materiali – lino, pelle, pietra levigata, legni – e riflettono la natura circostante», spiega Cavalli. «Il committente desiderava una casa capace di incarnare l’essenza di Ibiza senza cedere alla retorica decorativa. L’obiettivo era restituire la bellezza dell’isola in chiave contemporanea usando il cemento armato in modo organico. Nessuna abitazione ad Ibiza unisce l’organico al cementizio per dare un risultato unico, vicino ad un brutalismo che esprime in modo così integrato il genius loci dell’isola. La palette è il risultato di una ricerca di essenzialità luminosa: bianchi gessosi, beige sabbia, sfumature di pietra e accenti naturali. Abbiamo lavorato per trasmettere una sensazione di calma e apertura, dove ogni materiale potesse respirare ed esprimere autenticità in dialogo con una organicità così integrata nel territorio».
Sotto il segno del Cancro
Ma non si tratta solo di stile. Il progetto è attraversato da una sottile tensione filosofica. Il committente, cosmopolita e amante del pensiero di Rudolf Steiner, ha voluto un’architettura che tenesse conto anche della dimensione spirituale del vivere, delle fasi lunari, dell’armonia cosmologica. «La pianta è ispirata al segno zodiacale del padrone di casa, il Cancro», svela Baroncelli. «La forma curva, le due ali che si estendono come chele, e il simbolo dell’infinito, sono tutti elementi che abbiamo integrato nella planimetria. È una casa “steineriana”, nel senso più profondo e meno didascalico del termine». Una residenza che sembra riflettere l’essenza stessa dell’isola: selvaggia ma sofisticata, spirituale ma terrena, rigorosa ma sensuale. Un rifugio intimo e monumentale, dove ogni dettaglio — dalla texture di un tappeto alla proporzione di una finestra — concorre a costruire una visione. Quella di una bellezza nturale e senza tempo, dove poter vivere una vacanza senza fine.