Le parole del numero uno granata Urbano Cairo sul futuro della sua presidenza del Toro e un retroscena sull’Alessandria
In vista del memorial “Mamma e Papà Cairo” che inizierà oggi pomeriggio – giovedì 7 agosto – il presidente granata Urbano Cairo ha concesso un’intervista al giornale alessandrino Il Piccolo. Il patron del Torino ha parlato del torneo che si svolgerà oggi e domani al Moccagatta di Alessandria e poi ha parlato anche del Toro. Queste le sue dichiarazioni:
CONTESTAZIONI – “Può succedere. Ma bisogna anche ricordare in che condizioni era il Torino quando lo rilevai io, fra retrocessioni e problemi vari. Siamo in Serie A da 14 anni consecutivi, molto spesso nella parte sinistra della classifica, con due partecipazioni alle coppe europee e investimenti sul settore giovanile, come dimostrano i due scudetti vinti di recente. E poi abbiamo riaperto il Filadelfia e, a breve, debutterà il centro sportivo Robaldo”.
ACQUISTO ALESSANDRIA – “C’era effettivamente la possibilità di prendere l’Alessandria. Se non l’ho fatto è solo perché la sindaca di allora, Mara Scagni, preferì non cedere a me la società. Che, in seguito, ha avuto alterne fortune, finché non è arrivato il mio amico Luca Di Masi”.
FUTURO AL TORO – “Il 2 settembre saranno vent’anni di presidenza, che non sono pochi. Se effettivamente si facesse avanti qualcuno molto bravo, ricco, entusiasta e preparato, ci potrei anche pensare. Mi spiacerebbe mollare, ovviamente, ma non sarò presidente a vita”.
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