di Stefano Di Cecio

PISTOIA – Lucrezia, Marco, Mirko, Elisa, Matteo e Giada, questi i nomi dei sei volontari della Croce Verde di Pistoia, sezione Chiazzano che sono stati impegnati nell’assistenza sanitaria al Giubileo dei Giovani a Roma.

Tutti giovanissimi, poco più che ventenni, si sono impegnati per tutta la durata dell’evento che ricordiamo ha visto la partecipazione di oltre un milione di giovani provenienti da tutto il mondo. Partiti il 31 di luglio scorso con un’autoambulanza ed un’autovettura di servizio, sono tornati nella giornata del 4 agosto. Abbiamo incontrato due di loro, Lucrezia e Marco, per fare qualche domanda su questa esperienza vissuta.

Dove alloggiavate?

A Tor Vergata, vicino al campo dove si sono svolte le celebrazioni, proprio intorno alla vela di Calatrava. Lì era stato allestito il campo base e vi alloggiavano le associazioni di volontariato, ANPAS, Croce Rossa, Misericordie, Protezione civile, e poi le forze dell’ordine e vigili del fuoco. C’erano una trentina di grandi tendoni con numerosi posti letto con letti a castello.

Quanto durava il vostro turno di assistenza?

Ventiquattro ore che noi sei coprivamo alternandoci in tre turni giornalieri, dalle 8 alle 14 – dalle 14 alle 20 e dalle 20 alle 8 del giorno dopo. Oltre a noi c’erano anche altre squadre di soccorso che svolgevano la loro attività a piedi. Complessivamente c’erano circa 100 ambulanze. L’intera zona era divisa in aree noi eravamo posizionati in quella più grande dove si trovavano i pellegrini partecipanti all’evento, un’area molto vasta.

Quanti interventi avete fatto e per quali cause?

Una ventina quelli fatti spostandoci con l’autoambulanza, ma se consideriamo anche quelli in cui le persone sono venute  direttamente da noi si superano i cento interventi. Le cause principali delle richieste sono stati colpi di calore, perdite di coscienza, gastriti addominali, piccole ferite da taglio dovute all’apertura di lattine, e sincopi. Le persone su cui siamo intervenuti avevano dai 14 ai 18 anni. 

C’è stato qualche episodio curioso che vi ha colpito in maniera particolare?

Qui accade spesso che per strada nessuno ti dà la precedenza. Là invece i ragazzi ogniqualvolta vedevano un qualsiasi mezzo che potesse ricondotto al soccorso, ti lasciavano passare, tutti erano molto educati non solo nei nostri confronti, ma anche verso degli steward, i medici, gli infermieri. Nessuna problematica se non quelle  legate più specificatamente all’organizzazione. 

E’ stata una grande e positiva esperienza, concludono Lucrezia e Marco, ambedue soccorritori di livello avanzato come gli altri colleghi volontari che hanno condiviso questa impegnativa assistenza sanitaria.