Confermati, in questi giorni, sei nuovi focolai di dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease, LSD) in Sardegna, dove il numero totale sale, così, a 49. La provincia maggiormente interessata si conferma Nuoro con 43 centri di infezione, seguita da Sassari con 6.

Gli animali coinvolti sono, ad oggi, 2.739 capi (363 in più rispetto al nostro ultimo aggiornamento), con 300 bovini malati confermati, 77 decessi e 525 abbattimenti effettuati per contenere l’epidemia.

 

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In conseguenza del nuovo scenario la Regione Sardegna ha provveduto ad emanare la determinazione 872 prot. 21485 del 31/07/2025, che modifica la zona soggetta a restrizione, comprendente una zona di protezione e una zona di sorveglianza. Si ricorda che, come pubblicato sul sito dell’ IZS della Sardegna, dal 23 luglio scorso sono disponibili le dosi di vaccino, che andranno richieste alla Regione tramite i Servizi Veterinari locali secondo la procedura stabilita (tutti i dettagli QUI).

La posizione delle associazioni di categoria regionali

Lo scorso 21 luglio le associazioni hanno partecipato ad un tavolo tecnico convocato dall’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, e a cui hanno partecipato, in presenza o collegamento, la presidente della Regione Alessandra Todde, gli assessori di Sanità e Difesa dell’Ambiente, Armando Bartolazzi e Rosanna Laconi. In quest’ambito è stato dichiarato che la Regione ha deciso di istituire una unità di progetto tecnica per guidare tutte le attività legate all’eliminazione della dermatite bovina, insieme a una task force veterinaria incaricata di monitorare le vaccinazioni, gli abbattimenti, i focolai allo stato brado e garantire indennizzi veloci agli allevatori. Per accelerare i ristori, la Regione anticiperà i fondi al Ministero dell’Agricoltura: l’obiettivo è farli arrivare alle aziende colpite in poche settimane. Inoltre, è in programma un aggiornamento delle tabelle per valutare meglio il valore dei capi.

L’incontro con le istituzioni è stato giudicato positivo da Confagricoltura Sardegna: molte delle proposte avanzate negli ultimi giorni sono state accolte, compresa la promozione di una campagna di comunicazione capillare per gli allevatori, che includa informazioni chiare su malattia, vaccinazioni, ristori, abbattimenti e limitazioni alla movimentazione.

Unite dalla preoccupazione per l’intero comparto e, soprattutto, per le tempistiche legate all’imminente fermo delle attività per la pausa estiva, CIA Nord Sardegna  e Coldiretti Sardegna, che ribadiscono la necessità di risposte urgenti ai rappresentanti politici e di azioni concrete.

CIA Nord Sardegna, in particolare, sottolinea l’importanza di agire uniti, supportando il settore in crisi con strumenti legislativi solidi ed efficaci. Si ritiene necessaria coesione e rapidità decisionale per difendere la regione e sostenere gli allevatori. Pertanto la richiesta è di approvare rapidamente una legge solida ed efficace a partire dalla proposta della Giunta Todde, che dia risposte concrete agli allevatori e tuteli l’intero comparto.

Anche Coldiretti Sardegna, chiede a tutta la politica sarda, che sia di governo o di opposizione, di sinistra o di destra, di poter trovare una posizione unitaria e immediata in Consiglio regionale per poter licenziare rapidamente una legge che dia risposte chiare agli allevatori prima di Ferragosto, giornata che segna lo stop all’attività consiliare. Serve una legge chiara che consenta agli allevatori di sapere quanti sono i soldi che prenderanno e in quali tempi.

Situazione nel nord Italia: deroghe in Lombardia e avvio del piano vaccinale in Valle d’Aosta

In Lombardia resta chiuso il singolo focolaio in provincia di Mantova, già dichiarato estinto a fine giugno, e, considerato che la situazione epidemiologica nella zona di sorveglianza è stazionaria, il Ministero della Salute, lo scorso 30 luglio 2025, ha ritenuto possibile concedere delle deroghe alla movimentazione. In particolare, visti i pareri del Centro di Referenza CESME in merito “all’applicazione delle deroghe previste dagli articoli 28-37 e 43-53 del Regolamento (UE) 2020/687 s.m.i. nelle zone soggette a restrizione a seguito del focolaio secondario confermato di Lumpy Skin Disease in Regione Lombardia” (prot. n. 9975 dell’11/07/2025), e alla “numerosità delle visite in zona di protezione e in zona di sorveglianza ai sensi del Reg (UE) 2020/687” (prot. n. 10500 del 22/07/2025), e tenuto conto che l’articolo 45 del Reg. (UE) 2020/687 disciplina l’autorizzazione in deroga di movimenti di animali da stabilimenti situati in zona di sorveglianza, il Ministero della Salute ha concesso all’autorità competente regionale la possibilità di autorizzare i movimenti di bovini verso uno stabilimento appartenente alla stessa filiera di approvvigionamento situato all’interno della zona di sorveglianza, previa valutazione del rischio e alle condizioni generali e specifiche previste dal Reg. 2020/687.

La Valle d’Aosta dal canto suo, considerata la vicinanza con la Francia, particolarmente vessata dall’epidemia, ha reso noto, tramite l’Assessorato regionale della Sanità, Salute e Politiche Sociali, le modalità di gestione messe in atto per contrastare il rischio di diffusione della malattia. Innanzitutto da giugno la Regione ha attivato un dialogo costante con il Ministero della Salute per accelerare il reperimento di 40.000 dosi di vaccino, in quanto, come indicato da EFSA, la vaccinazione è il mezzo più efficace per contenere la diffusione della malattia. È stata istituita una zona di sorveglianza estesa a 14 comuni, con restrizioni su movimentazioni di bovini, latte crudo, materiale germinale e fiere. Inviate indicazioni per buone prassi, come insetticidi e misure di biosicurezza. Il 22 luglio sono state condivise con gli allevatori le linee guida operative; il 24 luglio è stato emanato il provvedimento formale di sorveglianza. Il 25 luglio è stata costituita un’unità di coordinamento dedicata al piano vaccinale. I vaccini sono attesi entro l’8 agosto con l’obiettivo di somministrarli entro circa 60 giorni a 38.000 bovini, comprendendo anche quelli piemontesi presenti negli alpeggi valdostani. Per fare ciò, sono mobilitati veterinari dell’USL, dell’ANaBoRaVa, Corpo Forestale, AREV, IAR e Protezione Civile, con una strategia simile a quella già usata per la Blue Tongue (maggiori dettagli QUI).

Situazione d’oltralpe: in corso una massiccia campagna di vaccinazione

Rilevata per la prima volta in Savoia, il 29 giugno 2025, al 6 agosto 2025, sono stati rilevati 67 focolai in Francia, distribuiti in due dipartimenti: Savoia (30 focolai distribuiti nei comuni di Entrelacs e Hauteluce), Alta Savoia (37 focolai distribuiti nei comuni di Rumilly, Massingy, Marigny-Saint-Marcel, Faverges-Seythenex, Saint-Ferréol, Les Combes-Seythenex, Boussy, Val-de-Chaise, Moye). Le misure di controllo includono il divieto di movimento dei bovini all’interno delle zone regolamentate, l’abbattimento dei bovini presenti nei focolai dichiarati e la vaccinazione. I progetti di vaccinazione, condotti dai veterinari con il supporto degli allevatori, sono iniziati il 19 luglio. La strategia di vaccinazione riguarda tutti i bovini, indipendentemente dall’età, situati nella cosiddetta zona “regolamentata”, che si estende per un raggio di 50 chilometri attorno ai focolai, ovvero circa 310.000 capi. Ad oggi, questa zona comprende la maggior parte del territorio dei due dipartimenti colpiti, Savoia e Alta Savoia, nonché parte dell’Ain e dell’Isère. La vaccinazione dei bovini in questa zona è obbligatoria ed è interamente a carico dello Stato. L’obiettivo di questa massiccia e rapida campagna di vaccinazione, oltre alle misure di abbattimento e alle restrizioni di movimento, è la completa e rapida eradicazione della malattia.

Consapevole, oltre al significativo impatto economico sulle aziende agricole colpite, del pesante aggravio psicologico che questa situazione rappresenta per un agricoltore, la Ministra dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Annie Genevard, ha cercato di sviluppare un sistema di indennizzo rapido per gli agricoltori, affiancato da un supporto psicologico potenziato per assistere i professionisti che affrontano queste sfide. Quindi, data l’urgenza di ricostruire rapidamente il flusso di cassa degli allevatori interessati e di sostenere il più possibile la ricapitalizzazione del patrimonio zootecnico in questo settore di eccellenza, sono state adottate due misure eccezionali:

  1. I tempi di pagamento dei primi indennizzi vengono abbreviati con la concessione di un anticipo in denaro nei giorni successivi alla macellazione per far fronte all’emergenza. Ogni animale macellato sarà quindi soggetto a un anticipo fisso, a seconda della categoria di appartenenza. Tale anticipo verrà erogato senza attendere le conclusioni della perizia volta a determinare l’importo complessivo dell’indennizzo, calcolato in base al danno relativo a ciascun animale macellato.
  2. Il periodo di improduttività dell’azienda agricola considerata nel sistema di compensazione è prorogato . D’ora in poi, si terrà conto del divieto di reintroduzione degli animali. Il periodo di compensazione per il deficit produttivo temporaneo, che fino ad ora era di massimo 3 mesi per le aziende lattiero-casearie e di massimo 12 mesi per le aziende nutrici, è ora aumentato della durata del divieto di reintroduzione degli animali.

Questa seconda novità costituisce ora la norma in caso di abbattimento di animali su ordine amministrativo. Pertanto, al di là della sola LSD, questa norma si applica a tutte le malattie animali delle specie bovina, ovina e caprina, le cui misure di gestione sono di competenza dello Stato.  Con queste misure, Annie Genevard ha voluto concretizzare il suo impegno nei confronti degli allevatori.

Prospettive e attese

Dalla Comunità europea, il 29 luglio scorso, con la Decisione di esecuzione (UE) 2025/1582 “relativa ad alcune misure di emergenza contro l’infezione da virus della dermatite nodulare contagiosa in Italia e che abroga la decisione di esecuzione (UE) 2025/1318”, è stato richiesto che il nostro Paese si impegni a garantire che le autorità competenti agiscano senza indugio per attivare determinate aree di controllo sul territorio:

  •  istituendo zone soggette a restrizioni, che includono zone di protezione, di sorveglianza e, se necessario, ulteriori aree limitrofe, secondo quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento delegato UE 2020/687 .
  • mettendo immediatamente in piedi zone di vaccinazione (denominate Zona I e Zona II), conformemente all’allegato IX del regolamento delegato UE 2023/361.

Tutte queste zone – sia quelle di restrizione sia quelle specifiche per la vaccinazione – devono comprendere almeno le aree indicate negli allegati I e III della suddetta Decisione e  le misure adottate nelle zone di protezione, sorveglianza, restrizione e vaccinazione devono restare in vigore fino ai termini stabiliti in tali allegati, garantendo una copertura temporale conforme alle decisioni comunitarie.

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