Secondo sabato, primo domenica. L’ultimo weekend di Luca Cretti è stato un caleidoscopio di emozioni. Chi conosce la sua storia recente comprende bene come la maggior parte di esse sia stata fortemente amplificata. Secondo o primo, quel che conta è che finalmente il portacolori della MBH Bank Ballan può tornare a parlare di ciclismo praticato, anche se nella chiacchierata l’argomento “scottante”, quello della squalifica per uso di sostanze proibite, entrerà in gioco. Ma la sensazione è che, ora che la condanna è stata scontata, i risultati gli diano la forza di affrontare anche il tema senza veli.
Domenica Cretti ha conquistato il Memorial Fornasiero con un colpo di mano solitario (Photors)
Domenica Cretti ha conquistato il Memorial Fornasiero con un colpo di mano solitario (Photors)
Partiamo però dal weekend con la piazza d’onore in una classica del calendario U23 come la Zané-Monte Cengio e la vittoria di 24 ore dopo al Memorial Fornasiero: «Non è innanzitutto effetto solo del weekend. Già prima andavo bene, da inizio luglio non sono mai sceso dal podio nelle corse che ho fatto. Quindi mi sono presentato al weekend sicuro delle mie possibilità e convinto di poter far bene. La prima era la gara alla quale puntavo, la più adatta alle mie caratteristiche visto che sono uno scalatore. Infatti mi aspettavo di vincere, ma quando poi sul sulla salita finale non sono riuscito a staccare i miei avversari ho capito che non ero nella mia giornata migliore. Nella volata ristretta sapevo che non era il mio forte e ho ceduto allo svizzero».
E il giorno dopo?
Non era il percorso adatto a me e pensavo di correre in aiuto dei compagni. Quel secondo posto però mi aveva lasciato dentro una grande carica, la voglia di riscatto. Ero presente principalmente per aiutare la squadra con Quaranta e Fiorin come punte per la volata. Ma il percorso non era lineare, dopo 180 chilometri poteva venire fuori una corsa da uomini di resistenza e quindi sapevo di poter avere una possibilità sul finale. Diciamo che questa me la sono giocata meglio, è venuto un risultato inaspettato che mi rende veramente fiero di quello che ho fatto.
Sabato invece il corridore della MBH Bank era stato beffato dall’elvetico Zumsteg (Photors)
Sabato invece il corridore della MBH Bank era stato beffato dall’elvetico Zumsteg (Photors)
Il tuo palmares stagionale dice che è un po’ cambiato tutto dal podio d’inizio giugno al Trofeo De Gasperi, comportandoti bene anche al Giro dell’Appennino nel confronto con team anche del WorldTour. Da che cosa è dipeso?
Io sono sempre stato più o meno allo stesso livello fin da febbraio. Ma sicuramente nella prima parte dell’anno mancava il risultato. Non riuscivo a concretizzare anche perché non erano corse adatte a uno scalatore tipico come me, queste arrivano con l’estate e io volevo farmi trovare pronto. Mettiamoci poi che ho corso molto con i professionisti e lì diventa difficile anche piazzarsi. Ma il De Gasperi c’entra…
In quale misura?
Qualche giorno prima ho deciso di tornare ad affidarmi al mio mental coach che mi aveva seguito due anni fa, poi avevo fermato la collaborazione. Nella prima parte dell’anno pensavo di poterne fare a meno, di aver capito come gestirmi. Invece per fortuna mi sono reso conto che era una parte fondamentale della mia performance. Sicuramente da quando sono tornato a lavorare con lui la differenza si è notata subito.
Cretti è stato fermato nel 2023 per una vicenda simile a quella di Sinner, rimanendo fermo per tutto il 2024
Cretti è stato fermato nel 2023 per una vicenda simile a quella di Sinner, rimanendo fermo per tutto il 2024
La ripresa dopo la lunga sospensione è stata più difficile dal punto di vista fisico o mentale?
Il difficile è stato non mollare durante la sospensione, perché poi quando riprendi cioè torni a fare quello che hai sempre fatto, torna tutto alla normalità e in realtà è la parte più semplice. Il difficile è continuare a crederci anche quando nessuno lo fa. C’erano veramente poche persone che mi sono state vicine ed è solo grazie a loro se alla fine non ho mollato, perché mi hanno veramente spronato ogni giorno a crederci e tornare per dimostrare che era tutto un errore. Devo dire che finalmente penso di averlo dimostrato, quindi sono contento.
Il tuo caso è legato a una pomata e paradossalmente nello stesso identico periodo si è vissuta tutta la vicenda di Yannik Sinner, sempre legata a una pomata. Tu hai visto differenze di trattamento, nella considerazione tra te, ciclista e un altro sportivo?
Domanda ponderosa… Allora partiamo dal presupposto che era la stessa identica pomata e lo stesso identico tipo di contaminazione. Poi è ovvio che ci sia una differenza di trattamento e di considerazione, perché sinceramente non si possono paragonare le nostre figure, io ciclista qualsiasi, lui il numero 1 al mondo nel tennis. E’ chiaro, vedo quel che è successo a me e a lui, le differenze nelle penalizzazioni e penso che non dovrebbe essere così, ma magari è stato più bravo lui a riuscire a dimostrare che si era trattato di un errore.
In questa stagione il ventiquattrenne ha colto 2 vittorie e 7 top 10 (foto Instagram)
In questa stagione il ventiquattrenne ha colto 2 vittorie e 7 top 10 (foto Instagram)
Che differenze ci sono rispetto al Luca Cretti di prima di tutta questa storia?
Una maturità diversa. Tutto quello che ho passato mi ha fatto crescere sotto tanti punti di vista. Adesso do molta più importanza alle cose che veramente contano, vivo alla giornata, senza pensare tanto a quello che verrà, perché qualsiasi giorno sia vissuto comunque al massimo non potendo controllare quel che il destino ha in serbo.
Il prossimo anno farai un salto di categoria visto che il team diventerà professional e la caccia ai punti diverrà primaria. Ti senti pronto?
Sì, diciamo che in futuro potrei essere sicuramente un corridore che porta punti in questo ciclismo d’oggi, pur non essendo propriamente un vincente. Diciamo che mi concentrerò sul miglioramento personale e sul fare il massimo come ho sempre fatto finora. Il resto verrà di conseguenza.