di
Cinzia Semeraro
Il frontman dei Negroamaro, il 23 agosto, interpreterà il brano “Lu risciu de lu mare” col quale, nel 2007, incantò il pubblico. L’esibizione sarà preceduta dalla trasmissione in anteprima su Rai del videoclip di “Lu Carcaluru”. Sul palco anche l’étoile della Scala, Nicoletta Manni
Per lui si tratta di un grande ritorno. Era il 2007 quando, dal palcoscenico di Melpignano, l’indimenticabile interpretazione di “Lu rusciu de lu mare” di Giuliano Sangiorgi incantò il pubblico della Notte della Taranta, quell’anno diretta dal maestro Mauro Pagani. Una interpretazione che è rimasta nel cuore del pubblico e nella storia del Concertone come uno dei momenti più belli.
Quest’anno Giuliano torna sul palco di Melpignano: il “figlio eccellente” del Salento, accompagnato dall’Orchestra Popolare La Notte della Taranta, interpreterà ancora una volta “Lu rusciu de lu mare insieme” ad un altro dei più bei brani della tradizione salentina: “Quannu te llai la facce”, nell’edizione diretta dal maestro David Krakauer in programma il 23 agosto nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani.
L’artista salentino, cantautore, polistrumentista e frontman dei Negramaro, sarà uno degli ospiti d’eccezione del Concertone trasmesso in diretta su Rai3, Rai Radio2, RaiPlay e Rai Italia. L’esibizione di Giuliano Sangiorgi sarà preceduta da un momento speciale: la trasmissione in anteprima su Rai del videoclip di “Lu Carcaluru”, un brano ancora inedito, scritto da Sangiorgi per la prima volta in una koinè salentina – una lingua evocativa e poetica, che richiama ma non coincide con alcun dialetto specifico del territorio.
Il titolo Lu Carcaluru richiama una figura leggendaria della tradizione popolare meridionale: un folletto notturno che si siede sul petto dei dormienti, soffocandoli con il proprio peso. Una potente metafora esistenziale, con cui Giuliano rilegge in chiave poetica la drammatica scomparsa degli ulivi, considerati da molti come membri della propria famiglia, dovuta alle devastazioni prodotte dall’epidemia di Xylella fastidiosa. Il messaggio è tanto semplice quanto dirompente: meno alberi, meno ossigeno per tutti. Un forte appello civile e culturale, in collaborazione con la fondazione Sylva, affidandosi alla musica, alla danza e alla poesia per restituire voce, memoria e speranza a una terra ferita ma ancora capace di rinascita.
Il brano è eseguito dall’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, mentre la regia del video è firmata da Edoardo Winspeare. A impreziosire ulteriormente la scena, la presenza della étoile salentina Nicoletta Manni e del primo ballerino Timofej Andrijashenko, entrambi del Teatro alla Scala e legati da un forte sodalizio con l’artista. Il loro passo a due rievoca il lento e sinuoso movimento dei rami d’ulivo ancora vivi e rigogliosi.
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7 agosto 2025 ( modifica il 7 agosto 2025 | 15:40)
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