Max Verstappen se ne va in vacanza con la consapevolezza che, per la prima volta dopo quattro anni, il titolo piloti non sarà suo. Un dettaglio non da poco per chi ha dominato la Formula 1 dal 2021 in poi, mostrando con orgoglio il numero 1 sul muso della Red Bull. Dal 2026, con ogni probabilità, rivedremo il suo vecchio 33. Un ritorno alle origini, forse. Ma anche l’indizio che un nuovo ciclo sta per iniziare.

Un carattere divisivo, ma autentico

Verstappen divide: c’è chi lo critica per il suo stile di guida aggressivo e per l’atteggiamento a tratti strafottente nei confronti dei media. Ma chi lo conosce nella vita privata racconta un’altra storia: quella di un ragazzo dai principi forti, con le idee chiare e, soprattutto, semplice. Cresciuto in mezzo ai motori e figlio di due piloti, Max non sa stare lontano dalla velocità. Quando non è su una monoposto, è al simulatore o guida una vettura GT.

Franz Hermann: da pseudonimo a brand

La trovata al Nürburgring – correre sotto falso nome – doveva servire a passare inosservato. È successo l’opposto. Il nome scelto, “Franz Hermann”, ha spopolato sui social, tanto da diventare un piccolo fenomeno, completo di merchandising. A spiegare tutto è lo stesso Verstappen, in un’intervista con Chris Harris sul canale YouTube di Ford Performance: “Il team con cui corriamo con la GT3, mi ha detto: ‘Ehi, puoi correre sotto falso nome. Hai qualche idea?” Così ho risposto: “Facciamolo davvero tedesco. Dico… Franz Hermann'”.

Il 2021 ha consacrato Verstappen campione del mondo per la prima volta. Ma è stato anche l’anno in cui ha ricevuto le critiche più feroci. Il suo stile, sempre al limite, non piace a tutti. Ma Max non sembra preoccuparsene. Per lui, guidare in un certo modo è frutto di esperienza, adattamento e contesto. “Penso che la cosa giusta da dire sia: devi adattarti alla situazione in cui ti trovi. Devi avere tutte le abilità. Non puoi dire ‘sono abituato a guidare così una F1, quindi devo guidarla sempre così’. Non funziona”.

L’arma segreta di Max

Per essere un campione serve talento. Ma per diventare quattro volte campione del mondo, serve qualcosa in più. Max ha individuato la sua arma in una parola: adattabilità. Ma c’è anche altro. Un’abilità che pochi hanno: quella di capire con precisione qual è il vero limite della macchina. “Devi sempre capire qual è il limite più grande della vettura che hai. È quello che devi risolvere per primo“.

La stagione 2023 ha segnato il vero salto di qualità. Su 22 Gran Premi, Verstappen ne ha vinti 19. Un dominio assoluto, reso possibile da una monoposto stellare che ha permesso al campione olandese di esprimersi al massimo. E a quella macchina, Max ha voluto dare un nome. “Ho dato un nome solo alla macchina del 2023. L’ho chiamata Rocky. Sì. Penso che se lo sia meritato”.
Un gesto simbolico, ma anche rivelatore di un legame speciale con l’auto che lo ha accompagnato una delle stagioni più dominanti della storia recente.