L’esclusione dei sindacati di medici e infermieri nella firma del protocollo d’intesa per rilanciare il sistema sanitario regionale tra la Regione e Cgil, Cisl e Uil ha scatenato le ire del NurSind che parla di una “distrazione non da poco”.

“Al tavolo mancava il sindacato con il più alto numero di iscritti proprio tra le categorie di cui si lamenta la più alta carenza: ovvero il NurSind che, come noto – precisa Fabrizio Anedda il segretario regionale della sigla – iscrive tra le sue fila solo infermieri e ostetriche non è stato invitato. Il nostro sindacato può vantare i numeri importanti di professionisti iscritti, attraverso i quali ottiene una rappresentanza in crescita costante, arrivata alle scorse elezioni Rsu a superare la ragguardevole soglia del 10%. Insomma, la presidente Todde e l’assessore Bartolazzi si sono seduti al tavolo a discutere di carenze di infermieri senza invitare chi li rappresenta per mestiere”.

Secondo il sindacato il fatto accaduto “è molto grave perché – aggiunge Anedda – qualsiasi misura di potenziamento e riconversione territoriale del servizio sanitario regionale, passerà proprio da questa categoria in sofferenza, con carenze che solo in Sardegna contano tremila unità” . “Anche il NurSind sarebbe felice del raggiungimento di questo obiettivo, ma vorrebbe leggere e dare un parere sul protocollo.

Un protocollo che – è importantissimo sottolineare – non può certo sostituire quanto previsto dalle norme di legge e dai contratti. Basterebbe dunque applicare la norma di effettiva rappresentanza per produrre seriamente un risultato condiviso e ponderato, invece si è preferito dividere, istigare sdegno e biasimo che implicitamente allontanano le parti da una convergenza, quindi dagli obiettivi di miglioramento. Non si è mai chiesto una corsia preferenziale – conclude Anedda – nei confronti della Regione, ma il rispetto che doverosamente si deve riconoscere in modo equo. Questo lo si pretende, eccome!”.

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