Smaltita la delusione per il ritiro dal Tour o per smaltirla del tutto, Elisa Longo Borghini si è rifugiata nella sua casa di Ornavasso e si è dedicata ai nipoti e alla ripresa degli allenamenti. I prossimi obiettivi sono il Kreiz Breizh Elites Féminin di fine agosto e subito dopo Plouay, prima del mondiale in Rwanda che dall’inizio dell’anno è uno dei suoi obiettivi dichiarati.

Scusandoci perché sembrerà di girare il coltello nella piaga, le abbiamo chiesto di tornare con noi ai giorni del Tour. Nonostante fosse a casa infatti, Elisa ha seguito tutte le tappe e il suo occhio si rivelerà come sempre acuto e competente. Però la prima curiosità che abbiamo riguarda lei. Dopo aver sentito i grandi sacrifici fatti da Pauline Ferrand Prevot per raggiungere la forma del Tour, è possibile che il suo continuo affermare che sarebbe andata in Francia per puntare alle tappe, nasceva dall’aver speso troppo per arrivare bene al Giro?

«No – dice subito – perché per me la preparazione del Giro non è stata così estrema da conciarmi per le feste. E dopo il Giro, io stavo molto bene e questo lo voglio dire, perché la verità è questa. Ho fatto la settimana di Andorra e stavo molto bene. Quello che è successo era fuori dalle mie possibilità di controllo. Siamo state male in quattro su sette, perché anche Brodie Chapman alla fine si è ritirata. E’ stata male anche lei, quindi credo che abbiamo preso qualcosa in hotel. Mi sento di dire che è stata davvero sfortuna, per l’ennesima volta. Questa volta non so che cosa dire, ci sono rimasta molto male. Però è così e adesso si si guarda avanti».

Longo Borghini è uscita molto bene dal Giro e ha poi preparato il Tour: solo un malanno le ha impedito di continuare

Longo Borghini è uscita molto bene dal Giro e ha poi preparato il Tour: solo un malanno le ha impedito di continuare

Quindi, al di là delle dichiarazioni di prudenza, nella tua testa c’era la possibilità di far classifica?

No, non mi sarebbe piaciuto fare classifica. Mi sarebbe piaciuto andare a divertirmi un po’. Sono anche consapevole del fatto che, dopo aver vinto in Giro d’Italia, puoi anche avere 50 minuti di distacco, ma non ti lasciano andare in fuga. Però magari, ci provi una volta, ci provi due e se ti va male anche la terza, ti metti lì e inizi a seguire le prime. E se stai bene, una top 10 ti arriva. Per questo alla fine la mia idea era quella di puntare veramente alle tappe.

Hai continuato a seguire il Tour.

L’ho seguito tutto. L’ho guardato e ho visto un corridore che andava due volte più delle altre, che era Pauline (Ferrand Prevot, ndr). Di questo mi ero resa conto già alla prima tappa, tanto è vero che ho detto che avrebbe vinto facilmente il Tour. Era evidente. Allo stesso modo ho visto che Sarah Gigante ha dimostrato di essere una tra le due migliori scalatrici degli ultimi due giri a tappe che abbiamo disputato. Mentre le big si sono livellate molto. Niewiadoma, Vollering e tutte quelle che andavano per la generale si sono ritrovate a un livello molto simile.

Secondo te si sono livellate perché sono cresciute tutte o perché qualcuna ha reso meno di quel che si pensava? Se non ci fosse stata Ferrand Prevot avremmo avuto un Tour sul filo dei secondi?

Penso di sì, un Tour come lo scorso anno, che si sarebbe deciso sui secondi. Non posso giudicare la caduta di Demi (Vollering, ndr), nel senso che solo lei sa come sta, cosa ha avuto e come l’ha superato. Io non mi sento di giudicare, c’è già stata abbastanza polemica attorno a quella caduta, per cui mi astengo da ogni giudizio. Credo che Niewiadoma andasse molto forte, questo si è visto, così come le scalatrici della Fenix, che non hanno mai sbagliato. Secondo me Fisher Black è stata sfortunata, perché ha avuto una foratura e ha dovuto cambiare bici nella prima tappa vinta da Maeva Squiban, perdendo parecchio tempo. Per il resto, c’era un livello molto alto, ma erano tutte molto vicine tra di loro. Molto simili, a parte queste due ragazze, che in salita erano di un livello sopra le altre.

Togliendo dal podio Ferrand Prevot, il livello di Vollering e Niewiadoma è stato piuttosto livellato, secondo Longo Borghini

Togliendo dal podio Ferrand Prevot, il livello di Vollering e Niewiadoma è stato piuttosto livellato, secondo Longo Borghini

Cosa pensi dei sacrifici pazzeschi che Ferrand Prevot ha raccontato di aver fatto?

Ha fatto quei sacrifici per un solo obiettivo, ma devi anche sperare che vada tutto bene. Una caduta, una foratura, un mal di pancia ti possono mettere fuori gioco e a quel punto hai perso tutto. Però è il secondo anno che fa così, è supportata da uno staff molto competente e quando prova a fare certe cose e centrare certi obiettivi, le riesce sempre.

Quando vedi una così forte, ti viene la curiosità di sapere se al tuo meglio te la saresti giocata?

Mi sarebbe piaciuto essere lì. Ho sofferto a guardare le tappe del Tour, mi sarebbe piaciuto tantissimo misurarmi con lei e con tutte le altre. Ho visto delle tappe bellissime, veramente belle e il dispiacere è grande.

Pensi che se ti proponessero per un anno di saltare il Giro e puntare tutto sul Tour, potresti accettare?

Sì, dopo quest’anno penso di sì. La fortuna del prossimo anno è che il Giro e il Tour saranno molto lontani fra loro e questa è una bella cosa. Però un giorno vorrei tornare al Tour, innanzitutto per finirlo (ride, ndr) e riuscire anche misurarmi bene con le altre. Finora le due corse erano divise da due settimane, per questo alcune hanno fatto scelte drastiche. Secondo me la corsa a tappe che soffrirà più dell’anticipo del Giro sarà la Vuelta.

Alla partenza del Tour Femmes da Vannes, Elisa Longo Borghini aveva ancora buone sensazioni

Alla partenza del Tour Femmes da Vannes, Elisa Longo Borghini aveva ancora buone sensazioni

Tornando al Tour, pensavi che la tua compagna Maeva Squiban avesse il livello per vincere due tappe al Tour?

Maeva è molto forte, finora non aveva avuto una grande possibilità di farsi vedere. A primavera un po’ è stata malata, un po’ ha dovuto aiutare me. E poi c’è da dire che è al primo anno in una grande squadra e ha dovuto fare un po’ di rodaggio. Comunque già a gennaio, in ritiro sul Teide, mi ero accorta che fosse una ragazza molto forte. Non mi ha stupito e non mi ha stupito che abbia vinto anche il giorno dopo. Quando sei giovane e corri alla garibaldina, il primo giorno scatti e ti lasciano andare. Però dentro ti gasi tantissimo e puoi anche non dormire la notte, ma sei talmente gasata di aver vinto una tappa al Tour che il giorno dopo hai un’enormità di energia in più e vai ancora più forte, non sai quello che stai facendo, ma vai fortissimo.

L’italiana migliore della classifica è stata Barbara Malcotti, cosa possiamo dire di lei?

Secondo me sta facendo un bel processo di crescita, perché ogni anno sta migliorando e la vedo come un’ottima scalatrice. Secondo me in futuro una top 5 al Giro la farà sicuramente. Se mi chiedete di darle un consiglio, le direi di fare un paio d’anni per capire quanto vale davvero, perché secondo me può arrivare lontano. Ha sicuramente dei margini di miglioramento.

Quali sono i tuoi programmi prima del mondiale?

Prima delle prossime gare non andrò in altura. Ci andrò invece dai primi di settembre fino a poco prima del mondiale, per prepararlo. Essendo un mondiale che si correrà tra i 1.700 e i 1.800 metri, ci sarà bisogno di restare in altura. Quindi farò un periodo di preparazione, ancora non so dove, ma lo farò con la squadra e con Slongo.

Al UAE Tour 2025, una Longo già in condizione (infatti ha vinto) e Ferrand Prevot, prima della dieta del Tour

Al UAE Tour 2025, una Longo già in condizione (infatti ha vinto) e Ferrand Prevot, prima della dieta del Tour

Ti piace il percorso del mondiale?

Mi piace molto il percorso della strada e penso che andrò a fare solo quella. Domani (oggi, ndr) vedrò Velo, però penso che sarà più la strada che la crono. Il mondiale mi piace tantissimo ed è uno degli obiettivi stagionali che mi ero posta all’inizio del 2025. Avrei veramente voglia di arrivare in una buona condizione. E poi vedremo. Ma adesso devo andare a comprare i copertoncini per mia nipote che domenica corre. Finirà che quella celebre della famiglia presto sarà lei.