di
Rinaldo Frignani
I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato il relitto del «Resurgo» con il corpo del comandante Tony Magliozzi. Il figlio Andrea sentito dalla Capitaneria di porto
È stata ritrovata dal nucleo sommozzatori la salma del pescatore disperso dopo il naufragio del suo peschereccio al largo di Anzio.
«Il suo sogno era lasciare qualcosa ai figli. Per questo un anno e mezzo fa aveva comprato il “Resurgo”, un peschereccio di 15 metri. Mi ha cresciuto come pescatore». Angelo Grillo, comandante del «Paola Madre», è stato il primo a intervenire all’alba di ieri a cinque miglia da Anzio dopo che l’imbarcazione dell’amico Tony Magliozzi era appena affondata dopo essersi ribaltata.
Nella tarda mattinata di mercoledì i sommozzatori dei vigili del fuoco, a ricerche riprese, hanno individuato il relitto a 56 metri di profondità. Martedì sera le ricerche del 66enne non avevano dato esito su un fondale di circa 50 metri, ma con forti correnti. Il timore era che il corpo del comandante fosse incastrato nella plancia dove si trovava alle 5 con il figlio Andrea quando, per cause in corso di accertamento, il «Resurgo» è andato giù in un attimo. «Eravamo ai comandi – ha raccontato proprio Andrea Magliozzi, 37 anni -, all’improvviso è entrata l’acqua dai finestrini. Ho fatto solo in tempo a dire a mio padre “ci stiamo ribaltando!”». Ai soccorritori, come Grillo, il giovane marinaio ha detto di aver trovato un’apertura mentre la barca affondata, di aver seguito uno spiraglio di luce fino alla superficie.
«Il figlio era in acqua con due salvagente addosso»
«Era in mezzo al gasolio che galleggiava, era riuscito ad afferrare e a indossare due salvagente – ricorda ancora il soccorritore -, lui e il padre erano usciti alle 3 di notte, dieci minuti dopo di me. Dovevamo pescare triglie e calamari sulla secca usando lo strascico. Ma la rete, che è lunga in tutto 400 metri circa, non si è incagliata negli scogli. Deve essere successo altro». L’allarme è scattato subito, anche perché, oltre alla testimonianza diretta di Grillo – «Erano a mezzo miglia da me, mi sono voltato e non ho più visto le luci di bordo. Li ho chiamati alla radio e ai telefonini e non rispondevano, poi mi ha contattato la Guardia Costiera» -, è scattato l’Epirb, il segnale gps che si attiva quando un’imbarcazione finisce sott’acqua.
L’omaggio degli equipaggi degli altri pescherecci
La Capitaneria di Porto di Anzio ha coordinato gli interventi, con le motovedette e due elicotteri, anche dei vigili del fuoco. Secondo i primi accertamenti in quel tratto di mare non ci sarebbero relitti segnalati, ma potrebbero esserci altri ostacoli. Sul molo di Anzio si sono radunati i parenti di padre e figlio, che hanno potuto solo abbracciare il secondo. Sono rimasti ore in attesa di notizie, insieme con il sindaco di Anzio Aurelio Lo Fazio, mentre gli altri comandanti dei pescherecci si sono diretti nel presunto luogo dell’affondamento per assistere alle operazioni di recupero. È stata anche recitata una preghiera, quindi il rientro al porto. Che non si annunciano semplici. In arrivo da Napoli subacquei specializzati già entrati in azione a Palermo per riportare in superficie il super yacht «Bayesian», naufragato nell’agosto 2024. Intanto oggi proprio i colleghi dei Magliozzi torneranno in azione per recuperare la rete, individuata dai sub: ripercorrendola dovrebbe essere individuato anche il peschereccio affondato.
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23 luglio 2025 ( modifica il 23 luglio 2025 | 14:04)
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