«I matrimoni sono un’industria multimiliardaria in cui le coppie spesso si indebitano per un solo giorno e io volevo sfidare questa tendenza». Così Marley Jaxx e Steve J. Larsen hanno deciso di fare un «esperimento sociale» per vedere come avrebbero reagito gli invitati alla loro idea.  «Sconcertati» dal modello tradizionale dell’organizzazione nuziale, che spesso ha costi esorbitanti e rovina il conto in banca degli sposi, hanno detto ai partecipanti di pagare un biglietto per esserci nel loro grande giorno. «Non comprateci un regalo, offriteci solo il vostro pasto e venite a festeggiare con noi», hanno chiesto. Il risultato, dicono a People, li ha sorpresi.





La partecipazione

Per le nozze, che si sono tenute venerdì 1 agosto, erano disponibili due tipologie di biglietti. Un biglietto base, del valore di 57 dollari (49 euro) a persona, comprendeva l’ingresso alla cerimonia nuziale e al ricevimento. Chi desiderava «assicurarsi un intero weekend di festa» poteva acquistare la seconda opzione, del valore di 997 dollari (858 euro) per due biglietti, che includeva anche l’accesso alla cena di prova di giovedì 31 luglio e al “brunch biohacking e area relax” di sabato 2 agosto. Inoltre, gli ospiti “Vip” – quelli che hanno acquistato la seconda tipologia di biglietto – avrebbero avuto posti a sedere riservati prioritari.


«So che questa idea è nuova», dice Jaxx. «Alcuni potrebbero definirla di cattivo gusto o un modo per fare soldi.

Ma per me, un modo per fare soldi è qualcosa fatto esclusivamente a scopo di lucro, con scarsa considerazione per il valore del denaro. Non è questo il nostro obiettivo. Stiamo creando un’esperienza per celebrare il nostro matrimonio con persone che vogliono farne parte e i contributi vanno direttamente alla realizzazione della festa senza indebitarsi». Un modo per festeggiare la loro unione con le persone care, togliendo «la pressione dei regali e ci ha aiutato a gestire il numero degli invitati rendendo il tutto molto più divertente e collaborativo».

Il giorno della festa

Il risultato, di quello che amano definire «esperimento», ha superato le loro aspettative.  «Abbiamo coperto le spese. Era questo l’obiettivo», dice Larsen. «Non volevamo trarre profitto dal nostro matrimonio, semplicemente non volevamo indebitarci. E i soldi extra ricevuti verranno devoluti in beneficenza, che è la parte che ci entusiasma di più».




Oltre ad aver coperto le spese, gli ospiti hanno donato più di quello che serviva, motivo per cui il ricavato verrà devoluto a Village Impact – organizzazione no-profit che collabora con le comunità del Kenya – per contribuire alla costruzione di una scuola e «sostenere iniziative come l’accesso all’acqua potabile e ai prodotti per l’igiene mestruale. A luglio 2026, partiremo per il Kenya con una squadra di persone per contribuire a realizzare proprio il progetto che abbiamo finanziato». 




Ultimo aggiornamento: mercoledì 6 agosto 2025, 15:54





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