di
Gaia Piccardi

Umberto Ferrara era stato licenziato un anno fa insieme con il fisioterapista Naldi per il caso Clostebol

New York, trecentotrentatrè giorni fa. Meno di un anno, eppure pare trascorsa un’era geologica. Il 24 agosto 2024, in conferenza stampa, alla vigilia dell’Open Usa che avrebbe sbranato con fame atavica e furente voglia di riscatto, Jannik Sinner dribbla l’anacronistica mordacchia dell’Atp e risponde con coraggio alle domande sul caso Clostebol emerso qualche giorno prima a Cincinnati. Ha voglia di parlare, di raccontare la sua verità. «Ferrara e Naldi sono stati una grossa parte per la mia carriera, abbiamo lavorato insieme per due anni, ottenendo incredibili successi – dice in inglese, tra le altre cose -. Ma a causa dell’errore, non mi sento più tranquillo a continuare con loro. Ho avuto mesi difficili, ora ho bisogno di aria pulita». Clean air, letterale.

Il numero uno spiegava così l’interruzione del rapporto con il preparatore atletico (Ferrara) e il fisioterapista (Naldi), implicati nella doppia positività del numero uno del mondo risalente al marzo dello scorso anno, proseguita con il proscioglimento per contaminazione involontaria e senza dolo e culminata con il cambio di staff (poiché questa è una vicenda intricata, seguiranno il ricorso della Wada contro l’assoluzione piena e la sospensione di tre mesi che si è esaurita alla mezzanotte del 4 maggio scorso). Uno staff, per espressa ammissione del giocatore, di cui non poteva più assolutamente fidarsi.



















































In un mondo che viaggia a mille all’ora, però, tutto cambia velocemente anche nel microcosmo del campione dei quattro – nel frattempo – titoli Slam, l’ultimo conquistato a Wimbledon dieci giorni orsono senza preparatore atletico personale e fisioterapista al seguito perché intanto, a ridosso del torneo più importante della stagione, Jannik aveva rivoluzionato un’altra volta il suo team, scaricando Marco Panichi (oggi riposizionato alla corte del principe di Danimarca Holger Rune) e Ulises Badio, i professionisti che avevano rimpiazzato Ferrara e Naldi.

Basterebbe questo per imbastirci un romanzo. Ma non c’è tregua. Cambia di nuovo tutto. Con l’ennesimo colpo di scena, in quella Sesto Pusteria dove l’altro giorno Sinner puliva con la cura meticolosa che riserva all’evoluzione dei suoi colpi la Ferrari 812  ordinata in fabbrica a Maranello nel dicembre 2023 (le cose belle hanno tempi lunghi), Sinner ha deciso di perfezionare la mossa sullo scacchiere del tennis che aveva in animo da giorni. Alla Fiera del Nord-Est, dove venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo, ecc, torna Umberto Ferrara: sarà di nuovo lui, l’ex farmacista brevemente transitato nel gruppo di lavoro di Matteo Berrettini, ad occuparsi dei muscoli di velluto del re del ranking a partire da questi giorni di ripresa degli allenamenti tra palestra e campo a Montecarlo. All’orizzonte il Master 1000 di Cincinnati, ma soprattutto l’Open Usa, i tornei dove difenderà i titoli vinti nel 2024.

Un ritorno al passato che guarda al futuro, reciterebbe il claim di uno spot ben riuscito, uno dei tanti con protagonista il campione altoatesino. Perché Sinner abbia riaperto una porta che sembrava chiusa a tripla mandata prova a spiegarlo Paolo Bertolucci, grande ex e talent di Sky Sport: «Ci sta, quello tra Sinner e Ferrara è un legame mai sciolto, lui aveva sempre detto che si era trovato bene e lo stimava per il suo lavoro. Poi è successo quello che è successo, quando ha perso la fiducia era in quel momento lì. L’errore evidentemente non lo imputa a Ferrara, nella vita uno può anche sbagliare ma non è che per questo si è condannati a morte. Solo Jannik sa come lavorano questi preparatori, solo Jannik sa i benefici che gli può dare».

Solo Jannik sa perché ha richiamato Ferrara. C’erano altri bravi professionisti su piazza, naturalmente, se si volevano evitare ulteriori controversie. L’ambiente tennis torna a spaccarsi, da Cincinnati in poi non si parlerà che della ricomposizione della coppia Sinner-Ferrara (continua a mancare il fisioterapista, che non sarà Giacomo Naldi, escluso dalla reunion); e dallo smanierato Nick Kyrgios in giù, passando da Novak Djokovic che a Londra si era detto esterrefatto dalla rottura con Panichi, ciascuno avrà il diritto di dire la sua opinione. Jannik Sinner ha il diritto di andare avanti per la sua strada, impermeabile a tutto. La grande sfida, nella vita, è osservare senza giudicare.

23 luglio 2025