di
Ilaria Sacchettoni

Dalla gravidanza inventata dall’imprenditrice Maria Rosaria Bocca alle bugie sui titoli di studio, dalle pretese professionali a quelle più intime (lei lo obbligava a sedute in bagno a «porta aperta»)

Dal ricatto quotidiano di rivelare la relazione extraconiugale urbi et orbi alla dolorosa umiliazione (fortunatamente episodica) dei graffi inflitti sulla fronte, passando per la minaccia di farsi trovare nello stesso hotel in cui lui soggiornava con la moglie. La lunga estate 2024 dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è ora riepilogata in 33 dettagliati episodi di stalking aggravato più che sufficienti a indurre «pensieri suicidi» nel titolare del prestigioso dicastero, a modificarne le abitudini e a causare il forfait politico con dimissioni tanto penose quanto irrevocabili. Conclusa l’inchiesta il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e le sostitute Giulia Guccione e Barbara Trotta si preparano a chiedere il processo per l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia.

Stalking quotidiano

In una sorta di crescendo continuo quest’ultima, secondo i magistrati, avrebbe condizionato il ministro per mesi «avanzando continue richieste di essere portata a conoscenza dei colloqui istituzionali o con il proprio staff», «interferendo con l’andamento delle attività ministeriali», facendosi consegnare «la chiave d’oro della città di Pompei del valore di circa 14 mila 823 euro che doveva essere consegnata dal sindaco quale premio al ministro» e molto altro. Alla lunga serie di episodi già parzialmente affiorati sui media (ai quali la stessa Boccia li aveva veicolati) si aggiunge il più inquietante elenco di vessazioni quotidiane, l’apice delle quali si raggiunge durante una trasferta a Sanremo in cui lei lo obbliga a una seduta al bagno a «porta aperta» pur di mantenere il millimetrico controllo sulle di lui azioni.



















































La gravidanza inventata

Siamo nel luglio 2024. Un mese dopo al già provato Sangiuliano l’imprenditrice comunicherà una «gravidanza» data per certa e gli farà credere di «recarsi sotto casa sua o nei luoghi frequentati dalla moglie Federica Corsini per controllarne i movimenti e le frequentazioni». Simile alla trama del vecchio «Attrazione fatale» la relazione si va trasformando in horror giornaliero. Confiscata la fede matrimoniale. Esibite le foto intime durante i concerti (Coldplay casualmente anche qui). Portata a casa la nomina «a consulente del ministero per i Grandi Eventi». Boccia pubblicava su Instagram foto della mostra del cinema di Venezia quando sapeva che Sangiuliano e moglie erano nel parterre «inducendoli a temere un suo imminente arrivo e il pericolo di scenate». Bloccata dal ministro, Boccia arrivava a rivolgersi all’amica comune Melania Rizzoli per «fargli pervenire minacce».

Falsi titoli di studio 

Accusata di falso ideologico per aver mentito al capo di gabinetto Francesco Gilioli (parte civile con l’avvocato Renato Archidiacono) sul proprio curriculum ma accusata anche di interferenze illecite nella vita privata per aver registrato la conversazione fra il ministro e la moglie circa la relazione extraconiugale. Conversazione che solo il giornalista Luca Telese rifiutava di pubblicare mentre Sigfrido Ranucci di Report e la mandava in onda. Boccia, assistita dall’avvocato Francesco Di Deco, avrebbe anche diffamato Gilioli accusandolo di aver «controfirmato» il contratto di collaborazione «per l’incarico in suo favore di consulente per i Grandi Eventi» nel corso di interviste. Alle due parti lese Gilioli e Sangiuliano si aggiunge la terza: Federica Corsini.


Vai a tutte le notizie di Roma

Iscriviti alla newsletter di Corriere Roma

22 luglio 2025