Lo spagnolo a poche ore dal debutto a Cincinnati: “Wimbledon? Prima o poi doveva capitare di perdere una finale Slam”
Giornalista
8 agosto 2025 (modifica alle 12:23) – MILANO
Campione, combattente, filosofo, gaudente. È l’immagine di Carlos Alcaraz che sta per affrontare il banco di prova di Cincinnati, il Masters 1000 in Ohio iniziato ieri, primo trampolino per avviare l’attacco al numero 1 di Jannik Sinner. La rincorsa del numero 2 al mondo alla corona del campione altoatesino parte dal cemento degli Stati Uniti, prologo di quello più nobile di New York, dove dal 25 agosto si giocherà il quarto Slam stagionale, forte di due armi a suo favore nel testa a testa con Sinner: per realizzare il sorpasso, ha pochi punti da difendere da qui a fine anno, 1060 contro i 5830 di Sinner. Ed è mosso dalla gran voglia di riscattare la recente sconfitta di Wimbledon maturata contro il rivale italiano.
la rivalità—
Il loro rapporto è buono: tratteggia una rivalità vera, non macchiata però da veleni. È una cosa che Carlos aveva già detto al Financial Times dopo la finale di Church Road. “Il tennis ha sempre avuto grandi rivalità: è bello che il pubblico veda le nostre partite con entusiasmo, ma non siamo obbligati a fare come chi ci ha preceduto – le parole di Alcaraz -. Alla gente piace che fra me e Jannik ci siano delle frizioni, però io e lui vogliamo batterci duramente in campo, ma anche andare d’accordo fuori. Parliamo, a volte ci alleniamo insieme e così si instaura un bel rapporto: per me questa è una delle virtù dello sport”. Fedele alla sua linea, lo spagnolo ribadisce tale signorilità nel media day in Ohio: “Entrambi abbiamo tagliato notevoli traguardi in poco tempo e sono felice della rivalità che stiamo creando, ma io non ci penso troppo, è una cosa che riguarda la gente. Credo che Sinner ed io avremo ancora tanti anni per proseguire così”.
sorrisi e obiettivo—
Il loro primo incrocio sul rinnovato impianto di Cincinnati (“Sono sbalordito dai cambiamenti, sembra tutto nuovo, con tanti spazi in più e mi pareva di essere qui per la prima volta”, ha detto Carlos), è avvenuto a bordo campo prima di un allenamento: battute sulle vacanze passate, sorrisi e cordialità, ma con una missione chiara in mente. “Il mio obiettivo da qui a fine della stagione è riconquistare il numero 1 al mondo”, ammonisce Alcaraz. Considerando che fra Cincy e gli Us Open difende solo 60 punti contro i 3000 di Sinner, detentore di entrambi i titoli, e che al momento Jannik ha 3430 punti di margine, il duello per lo scettro del ranking, soprattutto dopo New York, si prospetta molto acceso. Sul ko di Wimbledon contro Sinner, il settimo Slam di fila vinto da uno dei due, a conferma di come il loro duello stia marchiando la storia recente del tennis, Carlos mostra maturità: “Prima o poi doveva accadere di perdere una finale Slam – dice lo spagnolo con saggezza -. È stata una situazione nuova per me, ma bisogna essere pronti anche a questo. Ovviamente speravo che non accadesse, non vorrei mai perdere una finale, ma sono uscito dal campo orgoglioso, pensando che è capitato a tutti nella storia del tennis. Ci ho messo alcune ore a superare la sconfitta, ero comunque grato di aver vissuto una finale di Wimbledon”.
gioia—
Dopo il relax post Wimbledon senza tennis (“Quando sono in vacanza, non metto piede nemmeno in palestra, solo riposo: mi svegliavo e mi dicevo di tornare subito a dormire”), per ricaricare le batterie dopo sette mesi in cui ha vinto 5 tornei (fra cui il Roland Garros) la ripresa è volta a consolidare lo stato di forma raggiunto. “Sono molto soddisfatto del mio momento: ci sono diversi miglioramenti che vorrei apportare al mio tennis, ma ora la cosa fondamentale è di mantenere la gioia in campo ed essere felice fuori”. A Cincinnati, dove inizierà domenica dal 2° turno contro il vincente del match fra il bosniaco Dzumhur e il nostro Mattia Bellucci troverà un cemento più lento rispetto al passato: “È un bene per me”. Occhio: la rincorsa è iniziata.
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