Il tecnico piemontese ha fretta di inserire nuovi centrali, consapevole che ci vorrà del tempo per farli entrare nei meccanismi del suo sistema tattico
Il mercato della Roma si è stappato con gli arrivi di El Aynaoui e Ferguson e con quello ormai imminente di Wesley. Tre colpi importanti per la rosa a disposizione di Gasperini, ma Massara avrà ancora tanto lavoro da fare per soddisfare tutte le richieste del tecnico piemontese che sabato scorso si è definito preoccupato in merito a entrate e uscite. Grande attenzione merita il reparto difensivo, al momento composto da Mancini, Ndicka, Hermoso, Kumbulla e Celik impiegato da braccetto di destra. Un roster che non può sicuramente soddisfare Gasp, in più lo spagnolo e l’albanese non sembrano rientrare nei piani del club: per entrambi si valuta una possibile cessione.
Ghilardi in arrivo, ma non basta—
Un primo passo sarà fatto con l’ingaggio di Davide Ghilardi. L’intesa con il Verona per il difensore è quasi raggiunta sulla base di 10 milioni di euro più 2 di bonus. Il classe 2003 è duttile e può adattarsi bene agli schemi di Gasperini vista la sua stazza unita ad una discreta velocità. Il 22enne può giocare su tutto il fronte difensivo anche se durante la passata stagione ha spesso occupato il ruolo di terzo di difesa, sia a destra a sinistra, raramente ha, invece, occupato il centro di una linea a 3. In sostanza, può essere sia un ricambio per Ndicka che giocare a destra con Mancini al centro. Un acquisto che guarda sicuramente anche al futuro ma che non può essere sufficiente per costruire una difesa di spessore. Manca, quindi, almeno un tassello fondamentale alla nuova difesa che Gasperini avrà a disposizione. Per affrontare le tre competizioni senza dover rinunciare a qualcosa nel corso della stagione, Massara dovrà portare – anche in breve tempo – nella Capitale un centrale affidabile che ha già una certa dose di esperienza.
I meccanismi del Gasp—
Gasperini ha fretta di inserire i nuovi innesti, consapevole che ci vorrà del tempo per farli entrare nei meccanismi del suo sistema tattico. L’utilizzo dei centrali anche in fase offensiva è uno dei tratti distintivi del gioco del tecnico piemontese con i difensori che spesso si trovano in area di rigore avversaria per concludere o servire un assist. Automatismi ben precisi che per essere attuati con successo richiedono tempo e pratica. Basti pensare alla netta differenza emersa nell’ultima stagione tra Mancini, Ndicka e Djimsiti. I primi due, rispettivamente, completano il 60% e il 46% dei passaggi progressivi a partita (dati: fbref.com). Percentuali ben distanti da quelle di Djimsiti all’Atalanta, che nello stesso ruolo da braccetto fa registrare un notevole 75%. Un dato che racconta chiaramente approcci diversi all’interpretazione del ruolo. Tra i nomi resta in voga quello di Lucumì – il Bologna lo valuta 25 milioni di euro – che già conosce la Serie A e ed ha caratteristiche affini ad uno stile di gioco propositivo. Una soluzione che potrebbe rivelarsi ideale anche per permettere a Mancini di agire da terzo di difesa, ruolo che ha già ricoperto con profitto nelle ultime stagioni alla Roma e ai tempi dell’Atalanta sotto la guida di Gasperini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA