Secondo caso di virus West Nile nella zona dell’Infernetto. Dopo la donna di 77 anni ricoverata nel reparto ordinario dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, c’è un altro caso: una donna che abita nello stesso quartiere del X municipio, l’Infernetto appunto.
Non è chiaro però al momento dove sia avvenuta l’esposizione, visto che, secondo quanto si apprende, la donna viaggiava molto spesso tra la Capitale e Sabaudia e si è sentita male a Padova, dove è attualmente ricoverata, dopo essere stata in vacanza sulle Dolomiti.
Disinfestazioni e trattamenti larvicidi
Il Dipartimento Tutela ambientale del Comune di Roma, in coordinamento con la Asl Roma 3, ha effettuato un intervento mirato di disinfestazione adulticida nelle aree prossime alle abitazioni delle persone coinvolte, in un raggio di 200 metri, così come previsto dai protocolli sanitari.
Sono, inoltre, in corso trattamenti larvicidi intensificati su tombini e caditoie. “A seguito della segnalazione della Asl Roma 3 – fa sapere l’assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi- già la scorsa notte sono state effettuate azioni mirate di contrasto al virus West Nile in zona Infernetto, dove si è verificato il primo caso di Roma e questa notte proseguiranno interventi mirati, inerenti a una zona limitrofa”.
“Come Roma Capitale – prosegue – abbiamo anticipato ad agosto le attività di rimozione dei focolai larvali, già previsti per il mese di settembre, secondo il cronoprogramma del nostro Accordo quadro. Tenendo conto del fatto che la copertura degli interventi ha una durata di 30 giorni, prima dello scadere dei trenta giorni, su tutta la città rieffettueremo tutte le azioni di contrasto necessarie”.
E poi: “Stiamo monitorando costantemente la situazione- conclude l’assessora Alfonsi- grazie al lavoro del Dipartimento Ambiente e della Asl. Siamo impegnati a garantire la salute pubblica con azioni tempestive e coordinate”.
Le misure di prevenzione della Asl Roma 3
La Regione Lazio ha esteso le misure di prevenzione e contenimento della diffusione del virus West Nile – già previste per le Asl di Latina, Frosinone e Roma 6 – anche alla Asl Roma 3. Una decisione assunta nel corso della cabina di regina tenutasi giovedì 7 agosto tra la Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, oltre alla stessa Azienda sanitaria.
Ad attivarsi è stato anche il Comune di Roma: sempre nella giornata di giovedì 7 agosto si è tenuta in Campidoglio una riunione per fornire il supporto di Roma Capitale al tavolo tecnico sulla West Nile istituito dalla Regione Lazio per coordinare le azioni di prevenzione e controllo del virus. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, l’assessora alle politiche Sociali Barbara Funari, l’Ama, la polizia locale e la Protezione civile di Roma Capitale
I decessi per West Nile
A causa del virus, nel Lazio, si contano sette decessi. L’ultimo in ordine cronologico è un uomo di 77 anni, morto giovedì 7 agosto. Era residente ai Castelli Romani ma l’esposizione al virus era avvenuta a Cisterna di Latina. Il paziente, già sottoposto a dialisi, era ricoverato dal 26 luglio scorso ed è deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola.
Nella stessa giornata un’altra vittima: una donna di 83 anni di Pontinia, morta all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.