Il punto sui temi di attualità, ogni lunedì
Iscriviti e ricevi le notizie via email

Sembrano essersi spostati gli equilibri nella guerra tra Mosca e Kiev. Dopo una lunga fase in cui le forze russe sono state in vantaggio sull’invasa Ucraina, la rinnovata strategia militare della guerra aerea con i droni kamikaze portata avanti da Zelensky sta mettendo a dura prova il Cremlino. Solo nel mese di luglio, l’Esercito di Kiev dovrebbe aver colpito 23.000 obiettivi in Russia, uccidendo 5.000 soldati. Nel frattempo, Putin cerca di rispondere con i black out di rete, per accecare i droni nemici, ma i risultati non sono quelli sperati e intanto il prezzo della benzina aumenta.


APPROFONDIMENTI

Guerra Ucraina, Trump sonda Meloni per vertice con Putin a Roma: ok dell’Italia, ma la Russia dice no

A luglio uccisi oltre 5.000 soldati russi con i droni

Ormai i droni kamikaze sono diventati parte integrante dell’armamentario ucraino e stanno rivoluzionando la tattica di guerra. Secondo il comandante in capo dell’Esercito di Kiev, Oleksandr Syrsky, come riporta Rbc-Ucraina, nel mese precedente «23.400 obiettivi nemici sono stati colpiti dai droni». Secondo Syrsky, «la priorità principale è l’eliminazione del personale (militare) nemico. A luglio, le nostre Forze hanno eliminato 5.134 occupanti», ha dichiarato. Mentre Trump sta cercando di organizzare un nuovo vertice a tre (che si vocifera possa essere a Roma) con Putin e Zelenksy per terminare l’invasione russa, queste ingenti perdite, forse, stanno rivelando al mondo il tallone d’achille di Putin, ridisegnando il potere negoziale tra le parti.

I droni di Zelensky che stanno mettendo in difficoltà Putin

In questa fase della guerra, la migliorata capacità dell’Ucraina nell’uso dei di queste armi monouso  a lungo raggio è un dato di fatto. Gli attacchi su Mosca, in particolare, hanno causato interruzioni nei voli interni e costretto il governo russo a ridistribuire decine di sistemi di difesa aerea per proteggere la capitale.

La questione è particolarmente complessa: un attacco così massivo nel paese più vasto del mondo obbliga, sostanzialmente, a scegliere quali parti della Russia proteggere con la difesa aerea e quali no, perchè non è realistico riuscire a proteggere tutto il territorio contemporaneamente. I droni costano solo qualche migliaio di euro e Putin ha già dovuto reagire, ridisegnando la mappa dei sistemi di difesa.

Attacchi sulle raffinerie, sale il prezzo del carburante russo

In questi mesi si è visto un gradulale aumento degli attacchi con droni kamikaze su raffinerie di petrolio, depositi, stazioni ferroviarie e impianti di stoccaggio: dall’inizio dell’anno è stato un crescendo di attacchi con obiettivo le strutture energetiche. Gli attacchi alle infrastrutture petrolifere russe stanno avendo gravi conseguenze nell’economia russa. Secondo la popolare rivista economica russa Kommersant, i primi di agosto, dopo l’attacco congiunto alle raffinerie (tra cui quelle di Ryazan, Adler e Novokuibyshevsk) in Russia il prezzo all’ingrosso della benzina ha raggiunto un nuovo record. L’economia di Mosca è fortemente dipendente dai combustibili fossili e attacchi di questo tipo possono renderla vulnerabile.

I continui black out a cosa servono?

La Russia sta cercando un modo per stoppare sul nascere gli attacchi dei droni che utilizzano le reti internet dei telefoni cellulare: solo nel mese di luglio sono stato registrati più di 2.000 blackout di rete in alcune aree del paese, con frequenza quotidiana. Alcuni esperti ipotizzano una limitazione della libertà online, in cui rientrerebbero anche le nuove leggi per reprimere l’uso di VPN da parte dei russi per accedere a contenuti stranieri vietati, ma la motivazione ufficiale resta quella della difesa  aerea. La guerra non è più solo sul campo, ma anche in rete.

Un nuovo potere negoziale per l’Ucraina?

La popolazione russa è, nei fatti, scoperta: se in passato la guerra era combattuta quasi esclusivamente sul suolo ucraino, con l’arrivo di questi armamenti l’isolamento dei russi non è più possibile. Inizialmente, si riteneva che queste nuove armi fossero troppo facili da abbattere per avere un impatto strategico reale, e che no potessero apportare grande vantaggi, ma Zalensky ha dimostrato che può non essere così. La campagna dei droni ha danneggiato talmente tanto le infrastrutture e l’economia russe da fornire al presidente ucraino un’importante leva negoziale con Vladimir Putin.


© RIPRODUZIONE RISERVATA