Damiano Caruso conquista la vittoria in solitaria nella quarta tappa della Vuelta a Burgos 2025. Dopo la travagliata giornata di ieri, il ragusano si è riscattato grazie a una lunga fuga da circa 140 chilometri. L’attacco decisivo l’ha però sferrato sulla salita dell’Alto del Cargadero quando mancavano 16 chilometri al traguardo, con uno scatto deciso che gli ha consentito di staccare i compagni di fuga. Tra loro i due portoghesi Rui Costa (EF Education – EasyPost) e Rui Oliveira (UAE Team Emirates XRG) che hanno completato il podio, giungendo a 1’26” dell’italiano, tornato così alla vittoria dopo più di tre anni dall’ultimo successo.
“Oggi sono molto soddisfatto, anche se ero venuto qui con ambizioni di classifica – commenta subito dopo l’arrivo – Purtroppo ieri, sull’ultima salita, non stavo molto bene, forse a causa delle alte temperature. Ma ogni giorno è diverso, lo stato di forma cambia velocemente e oggi ho provato ad attaccare. Ho trovato una buona situazione per la fuga e il finale era piuttosto adatto alle mie caratteristiche. Sull’ultima salita ho attaccato e poi ho continuato come se fosse una cronometro fino al traguardo”.
Dopo il bel risultato al Giro d’Italia, chiuso in crescendo, l’esperto corridore siciliano conferma così ancora una volta la sua capacità di rivaleggiare con i giovani malgrado la carta d’identità cominci a farsi sentire. “A 37 anni non è facile riconfermarsi ad alti livelli – ammette – Per me è venuto fuori un bel quinto posto al Giro d’Italia, ma nonostante questo ho continuato a mantenere la motivazione per fare bene nella seconda parte di stagione. Vincere qui è una sorpresa, ma è una grandissima soddisfazione. Sono vittorie inaspettate, che non pensi possano arrivare, però quando arrivano ti riempiono di gioia e ti fanno sentire felice di poter fare ancora questo lavoro”.
Un lavoro che fa dunque sempre con grandissima dedizione, come dimostra la meticolosa preparazione che ha ancora una volta messo in atto per arrivare al meglio al finale di stagione. Quella che forse ieri ha accusato, ma che oggi sicuramente ha dato i suoi frutti. “Ho fatto un ritiro di quasi un mese in altura sul Pordoi, con una temperatura media di circa 15 gradi – spiega – Arrivare qui a Burgos, anche se non ci sono salite molto ripide, ma la grande temperatura è quella che ti dà questi sbalzi al fisico. C’è chi reagisce bene e chi male. Per me ieri è andata male, ma oggi è andata decisamente bene”.
Arriva così ora per lui il momento dello scarico, con l’obiettivo di non forzare troppo la mano e gestire la sua condizione al meglio. Un lusso che gli uomini che puntano alla classifica a questo punto non possono permettersi. “Domani mi godrò la corsa, come se fosse un giorno di recupero, anche se non lo è – aggiunge – Per chi lotterà per la vittoria finale sarà molto dura, sia per le alte temperature che per la durezza della salita. Mi aspetto grande battaglia fra loro”.
Parole di apprezzamento infine per l’organizzazione e il pubblico di un evento che in questi anni si è conquistato un ruolo importante in calendario: “È una gara perfetta per questo momento della stagione. L’ho corsa diverse volte e ogni anno sta migliorando. Faccio grandi complimenti all’organizzazione e alla comunità di Burgos. È sempre bello vedere molto pubblico in strada e sulle salite, è molto importante per il ciclismo”.