Dopo un guasto al serbatoio dell’ossigeno, l’equipaggio fu costretto ad annullare la discesa e a tornare con un’operazione di emergenza sulla Terra. Lovell pronunciò la famosa frase: “Houston, abbiamo un problema”. “Noto per il suo spirito, questo indimenticabile astronauta è stato soprannominato Smilin’ Jim dai suoi colleghi (…) incarnava la risoluzione audace e l’ottimismo degli esploratori del passato e del futuro, e lo ricorderemo per sempre”, scrive l’agenzia spaziale del governo degli Stati Uniti
È morto il famoso astronauta dell’Apollo 13 Jim Lovell. Aveva 97 anni. Si è spento a Lake Forest, Illinois, annuncia la Nasa. Veterano di quattro voli spaziali, è diventato celebre dopo la tragedia sfiorata della missione Apollo 13 verso la luna: dopo un problema al serbatoio dell’ossigeno, l’equipaggio fu costretto ad annullare la discesa e a tornare con un’operazione di emergenza sulla Terra. Lui e il collega Jack Swigert pronunciarono la celebre frase: “Houston, abbiamo un problema”.
“Suo lavoro ha ispirato milioni di persone”
“La Nasa porge le sue condoglianze alla famiglia del capitano Jim Lovell, la cui vita e il cui lavoro hanno ispirato milioni di persone nel corso dei decenni – scrive la Nasa – Il carattere e il coraggio incrollabile di Jim hanno aiutato la nostra nazione a raggiungere la Luna e hanno trasformato una potenziale tragedia in un successo dal quale abbiamo imparato moltissimo. Piangiamo la sua scomparsa, ma allo stesso tempo celebriamo i suoi successi”.
Missioni di successo: Gemini e Apollo
“Dalle due missioni pionieristiche Gemini ai successi dell’Apollo – scrive l’agenzia spaziale del governo degli Stati Uniti – Jim ha aiutato la nostra nazione a tracciare un percorso storico nello spazio che ci porterà alle prossime missioni Artemis sulla Luna e oltre”.
Al comando dell’Apollo 8 e dell’Apollo 13
“In qualità di pilota del modulo di comando dell’Apollo 8, Jim e i suoi compagni di equipaggio furono i primi a decollare su un razzo Saturn V e a orbitare intorno alla Luna, dimostrando che l’allunaggio era alla nostra portata”, scrive ancora la Nasa. “Come comandante della missione Apollo 13, la sua calma forza sotto pressione contribuì a riportare l’equipaggio sano e salvo sulla Terra e dimostrò la rapidità di pensiero e l’innovazione che hanno caratterizzato le future missioni della Nasa.” “Noto per il suo spirito, questo indimenticabile astronauta è stato soprannominato Smilin’ Jim dai suoi colleghi astronauti perché era pronto a sorridere quando aveva una risposta particolarmente divertente (…) incarnava la risoluzione audace e l’ottimismo degli esploratori del passato e del futuro, e lo ricorderemo per sempre”.
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