di
Gennaro Scala
Venditore ambulante, pittore, cantante e musicista: rientrava a casa dopo i mercatini nella zona di Diamante. Inchiesta della Procura di Paola
Aveva 52 anni, un sorriso gentile e una voce che sapeva farsi ascoltare. Luigi Di Sarno, pittore dilettante, cantante e musicista, era molto più di un artista: era un punto di riferimento per chi l’aveva conosciuto nei laboratori creativi, nei corridoi delle scuole, nei vicoli pieni di musica di Napoli e di Cercola, sua città d’origine. Era partito per Diamante, nel Cosentino, dove avrebbe venduto la sua merce nei mercatini: era infatti un venditore ambulante. La famiglia lo accompagnava per qualche giorno di vacanza. Nessuno poteva immaginare che quel viaggio si sarebbe trasformato in tragedia.
Il 6 agosto, Luigi aveva consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un venditore ambulante sul lungomare, in uno dei tipici food truck che si possono trovare anche nei pressi dei luoghi in cui si tengono concerti o eventi sportivi. Poco dopo aveva cominciato a sentirsi male. Nonostante il malessere, aveva deciso di mettersi comunque in macchina e rientrare a Cercola. Il peggioramento improvviso è arrivato lungo l’autostrada, nei pressi di Lagonegro, sull’A2. I familiari hanno chiamato il 118, ma il cuore di Di Sarno ha smesso di battere prima dell’arrivo all’ospedale San Giovanni.
La notizia della sua morte si è diffusa solo il giorno dopo, insieme a quella dei primi ricoveri a Cosenza per sospetta intossicazione da botulino. Anche due suoi familiari, che avevano mangiato lo stesso panino, sono ora in terapia intensiva. Con loro, altre sette persone: tutti avevano acquistato cibo da quello stesso food truck ora sotto sequestro. La Procura di Paola ha aperto un’inchiesta, l’Asl ha bloccato l’attività e prelevato campioni di alimenti per le analisi. Il sospetto è che si tratti di botulino.
Nel frattempo, sui social, il dolore ha cominciato a correre veloce tra le bacheche delle persone che lo avevano conosciuto. Foto, ricordi, pensieri. «Avevamo una birra in sospeso – scrive un amico – ora dovremo berla altrove. Riposa in pace, Luigi». C’è chi racconta le risate condivise, chi i momenti di lavoro fianco a fianco, chi le telefonate piene di affetto e disponibilità. «Era un’anima nobile nascosta dietro l’ironia», scrive un’ex collega. «Mi diceva sempre: se hai bisogno, chiamami. Ora spero che abbia trovato le risposte che cercava».
Il corpo di Luigi Di Sarno si trova ora all’obitorio di Lagonegro, in attesa dell’autopsia che chiarirà le cause esatte del decesso. Intanto, le autorità sanitarie non escludono che quanto accaduto possa essere l’inizio di un focolaio. E mentre il sindaco di Diamante, Achille Ordine, invita a «non diffondere allarmismi in assenza di certezze», la comunità partenopea piange un uomo che aveva fatto dell’arte, della gentilezza e dell’umanità il proprio marchio.
Vai a tutte le notizie di Napoli
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania
8 agosto 2025 ( modifica il 8 agosto 2025 | 16:24)
© RIPRODUZIONE RISERVATA