A cosa serve il testamento biologico altrimenti definito dichiarazioni anticipate di trattamento
Le cronache degli ultimi anni si vanno sempre più riempiendo di casi di malati terminali che vorrebbero porre anticipatamente termine alla loro vita di sofferenza oppure evitare trattamenti sanitari inutili. Posso decidere a quali trattamenti sanitari sottopormi? A questa ed altre simili domande, la legge ha cercato di dare risposta introducendo nel nostro ordinamento le dichiarazioni anticipate di trattamento [1] (testamento biologico). Viene cioè concessa al cittadino la possibilità di stabilire in anticipo disposizioni vincolanti relativamente ai trattamenti sanitari ai quali vorrà o non vorrà essere sottoposto nel caso in cui non sia più cosciente. Queste norme, sgombrando immediatamente il campo da equivoci, non hanno riconosciuto la liceità della eutanasia. Non è ancora possibile, sulla base di una norma di legge, il suicidio assistito cioè il diritto del cittadino di ottenere dal servizio sanitario nazionale l’assistenza per morire (anche se vi è da dire che la Corte Costituzionale ha fissato casi e condizioni in cui il suicidio assistito è ammesso). La nuova legge consente invece al cittadino italiano di esprimere le sue volontà circa i trattamenti sanitari da ricevere in stato di incoscienza. Analizziamo allora puntualmente cosa siano le dichiarazioni anticipate di trattamento.
Come si fa a ricorrere alle dichiarazioni anticipate di trattamento?
Con le Dichiarazioni anticipate di trattamento [2] il cittadino può, in previsione di una sua situazione di incoscienza:
- dichiarare a quali trattamenti sanitari intende sottoporsi o no;
- dichiarare consenso oppure diniego circa accertamenti diagnostici e terapie;
- nominare un fiduciario che lo rappresenti nei rapporti con il medico e con la struttura sanitaria.
Le Dichiarazioni anticipate di trattamento si predispongono:
- con atto pubblico,
- oppure con scrittura privata autenticata,
- o, ancora, per scrittura privata da consegnarsi personalmente all’ufficio di stato civile del comune di residenza.
Con identiche modalità le dichiarazioni anticipate di trattamento si possono rinnovare, modificare o revocare.
Le Dat possono essere sempre revocate dal soggetto interessato e nella stessa forma in cui furono redatte
Il cittadino può decidere in anticipo di non volere una specifica terapia
Come sono regolati i rapporti medico paziente?
Il medico che ha in cura un paziente che ha predisposto le dichiarazioni anticipate di trattamento deve rispettare le decisioni in esse indicate salvo che, d’accordo con il fiduciario:
- le decisioni non appaiano più di alcuna utilità o non corrispondano alle condizioni attuali del soggetto
- esistano terapie (prima sconosciute) che offrano concrete possibilità di migliorare lo stato di salute.
Se sorge dissidio tra medico e fiduciario sulla decisione e sulla terapia da adottare o non adottare, spetta al giudice tutelare decidere.
Al giudice tutelare può fare ricorso il fiduciario, il rappresentante legale della struttura sanitaria, il coniuge del paziente, il convivente del paziente, i parenti entro il quarto grado e gli affini entro il secondo grado ed anche il pubblico ministero.
Le dichiarazioni anticipate di trattamento possono essere redatte anche per atto pubblico
note
[1] L. n. 219/2017.
[2] Art. 4, l. n. 219/2017.