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Redazione Economia

Crescita del 16% per questa formula nei primi mesi del 2025. Nella rata la comodità di avere quasi tutto: manutenzione ordinaria, cambio gomme, assicurazione e bollo. Attenzione ai costi occulti e a fare le domande giuste

La comodità è una delle chiavi ed ecco perché sta prendendo sempre più piede. Per mettersi al volante di un nuovo modello con la formula del noleggio a lungo termine si può scegliere tra la miriade di offerte «on e off line», eventualmente versare un anticipo (non sempre obbligatorio) e pagare mensilmente una rata che comprende tutto: manutenzione ordinaria, cambio gomme, assicurazione (spesso è compresa un’auto sostitutiva in caso di permanenza del veicolo in officina) e bollo. Per questo anche comparatori come Facile.it stanno intercettando questa tendenza offrendo consulenze gratuite per chi vuole utilizzare questa formula.

Che cosa prevede il contratto

Quando si firma un contratto di questo tipo si porta a casa un’automobile come per l’acquisto, ma l’auto resta di proprietà del noleggiatore e l’automobilista accede a un servizio di mobilità. A conti fatti l’auto viene concessa in uso per un periodo definito e alla fine di questo arco temporale la vettura viene restituita. Il contratto più diffuso è studiato su tre anni o quattro anni. Una volta entrati in possesso della vettura chi ha noleggiato deve solo mettere carburante o energia elettrica. Da un po’ i noleggiatori hanno anche introdotto il noleggio delle loro vetture già usate: una volta finito il primo noleggio (di solito dopo tre anni) le vetture vengono ricondizionate e rinoleggiate per altri 3 anni. La rata di ingresso e i canoni sono ancora più bassi e i servizi offerti gli stessi.



















































Un mercato anti-ciclico

D’altronde non è un caso se i primi quattro mesi 2025 presentano un mercato dell’auto in stallo: sono state immatricolate 3.500 vetture in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Mentre il noleggio a lungo termine (Nlt) è in contro-tendenza. Potremmo definirlo anti-ciclico, visto che ha fatto registrare una crescita del 16%, che equivale a 19.500 immatricolazioni in più rispetto al 2024.

Che cos’è il noleggio «captive»

Secondo i recenti numeri di Dataforce però è il comparto degli operatori captive a spingere la formula del noleggio a lungo termine. Quello «captive» è il noleggio promosso da una società di emanazione diretta di una casa auto. Si tratta di un servizio proposto da una società parte integrante di un brand automotive e che, di conseguenza, offre di norma soltanto vetture prodotte da quel brand. Offrire anche il noleggio tra i propri servizi è un modo per le case per tenersi al passo con le rinnovate esigenze dei clienti, sempre più interessati all’utilizzo più che al possesso.

Ma conviene davvero?

Ma il noleggio a lungo termine conviene o è meglio optare per l’acquisto? Per scoprirlo basta armarsi di calcolatrice e seguire una semplice formula. Bisogna sommare tutte le spese necessarie all’acquisto e al mantenimento di una vettura di proprietà e dividerle per i mesi di utilizzo (se si usa l’auto tutto l’anno saranno dodici). Il risultato andrà confrontato con il costo mensile del canone di noleggio, calcolato sullo stesso periodo.

L’esempio pratico

Corriere Motori ha simulato tempo fa il noleggio di una Fiat Panda ibrida per 36 mesi. L’ipotesi di canone è di 175 euro a fronte di 4.500 mila euro di anticipo che spalmati sui tre anni di utilizzo portano il canone a 300 euro al mese, comprensivo di bollo, assicurazione e manutenzione ordinaria. Comprandola nuova al listino di 15.500 euro bisognerà sottrarre la sua svalutazione e dividerlo per 36 mesi, ottenendo 215 euro. A questo bisogna aggiungere assicurazione (stimata in una trentina di euro al mese), bollo (circa 15 euro al mese), un tagliando da circa 5 euro al mese (200 euro) e sei cambi gomme per circa 6 euro al mese (240 euro). Il risultato? In questo caso vince l’acquisto: 265 euro al mese contro i 300 del noleggio.

Attenzione ai rischi occulti

Certo, possono nascondersi nei costi occulti. Nella rata è compreso il pagamento del valore residuo della vettura, mentre per non avere brutte sorprese bisogna verificare che cosa comprende l’assicurazione e a quanto ammontano le franchigie. E se si prende una multa? La gestione delle contravvenzioni avviene tramite società esterne a quella di noleggio e potrebbe comportare costi in più per il conducente.  Nelle voci di manutenzione ordinaria potrebbe mancare l’ormai irrinunciabile cambio gomme stagionale. 

Le domande imprescindibili da fare

Quanti sono i chilometri che si possono percorrere durante il periodo di noleggio? Se sforate il tetto per ogni chilometro aggiuntivo potrebbe scattare un addebito a fine noleggio. L’auto è coperta da polizza kasko? Ci sono franchigie per i danni con colpa? Alla restituzione graffi o «colpetti» presenti sulla carrozzeria o sui cerchi sono da risarcire? L’usura pneumatici è compresa? La gestione delle multe? Qualora il contratto di noleggio fosse troppo basico potrebbero scattare tanti «balzelli» imprevisti e spesso molto costosi. Il consiglio, prima di firmare, è di valutare bene il chilometraggio previsto e i servizi anche in base all’uso che si fa della vettura. E soprattutto non aver paura a fare domande (qui una guida di Corriere Motori che sottolineava gli aspetti di cui tener conto).

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9 agosto 2025 ( modifica il 9 agosto 2025 | 07:36)