Accadeva due anni fa, tra inevitabili paure e punti di domanda per il post operatorio: a Francesca Michielin veniva asportato un rene, dopo che per mesi aveva sofferto di forti dolori addominali, arrivando a scrivere sui social «mettiamola così, ho un rene un po’ ballerino, un po’ sfigato… a un certo punto ho iniziato a sentire che c’era qualcosa di strano e ho fatto delle visite di accertamento. .. Io cerco sempre di fare tutto e di più, però mi sono dovuta fermare». Oggi Francesca Michielin, 30 anni, festeggia i due anni dall’intervento di nefrectomia con un lungo e sentito post Instagram. Ecco che cosa ha scritto la cantante veneta sul suo account social.
Un post nel segno della consapevolezza e del self-love a due anni dall’operazione
Accanto a un video che raccoglie i vari momenti dedicati alla riabilitazione nel periodo seguito all’intervento, Francesca Michielin scrive su Instagram: «Oggi festeggio i due anni delle mie cuciture. Non avrei mai immaginato che mi avrebbero tolto un pezzo, ma dicono che quel pezzo rappresenti la paura di non farcela ed effettivamente ora che non ce l’ho più qualcosa è cambiato. Ho imparato che volere una vita in cui non esiste mai il dolore, in cui il nostro corpo non sente e non prova niente, è impossibile. La nostra società vorrebbe che fossimo sempre felici, prestanti e in forma, ma il dolore è parte della crescita, e mi permetto di dire anche della musica, dell’arte, e questa avventura mi ha reso una Francesca nuova, impazzita dice qualcuno, ma sicuramente più coraggiosa e consapevole. Ho attraversato questo dolore e ho visto il mio corpo cambiare, dimagrire, gonfiarsi, patire fitte allucinanti, riacquisire muscolatura e poi perdere di nuovo tono, accettare l’imperfezione e ritornare ogni giorno un centimetro più forte. La strada non è finita, ma io sono orgogliosa di me e di te, caro corpo, e oggi ti abbraccio con gratitudine e penso a quando da piccola guardavo Mulan sognando di sentirmi invincibile, senza sapere cosa la vita mi avrebbe regalato. Oggi, che sono stata vinta diverse volte, sono pronta a combattere e a portare sul palco “quell’uomo” che non sarò mai: una donna che pensava di essere incompleta, ma oggi ha capito che per ritrovarsi interi bisogna perdere qualcosa. In un mondo che prigioniero è, il mio corpo libero sei tu».
Instagram content
This content can also be viewed on the site it originates from.
Nefrectomia, ecco quando si rende necessaria
«La nefrectomia o asportazione del rene si esegue principalmente in due casi», ha spiegato a Vanity Fair in un approfondimento sul tema il professor Umberto Capitanio, urologo e responsabile della ricerca scientifica sul tumore del rene all’Ospedale San Raffaele di Milano. «In presenza di un tumore del rene che richiede l’asportazione chirurgica, nei casi in cui non sia possibile rimuovere solo la lesione tumorale. Oppure quando il rene perde la sua funzionalità, quindi la sua capacità di filtrazione delle urine e sono presenti sintomi importanti associati, come calcoli renali o infezioni. La sola perdita di funzionalità del rene non porta di per sé necessariamente a una nefrectomia: ci sono persone che, per ragioni diverse, hanno un rene non funzionante ma senza sintomi specifici e in quel caso quindi non si procede con l’asportazione».
La qualità di vita resta ottimale
«Anche con un rene solo si può tornare a fare la vita di sempre», assicura lo specialista. «Naturalmente, si consiglia di essere seguiti nel tempo, poiché ci sono fattori che vanno monitorati e tenuti sotto controllo, come ad esempio l’ipertensione arteriosa che può causare danni renali. Si consiglia poi di evitare il fumo e di cercare di curare l’alimentazione. Si tratta però per lo più di regole di buon senso, da seguire per evitare quei fattori che possono danneggiare la funzionalità del rene, avendone solo uno. Accortezze che permettono soprattutto di mantenere una qualità di vita ottimale, senza che diventi necessaria l’assunzione di farmaci».
Salute dei reni: i segnali da non ignorare
Per quanto riguarda i sintomi che possono far sospettare problematiche ai reni, infine, è bene prestare attenzione ad alcuni campanelli d’allarme. «A livello generale, un episodio di colica renale, un dolore al fianco o lombare, la presenza di sangue nelle urine o ancora una febbre che tende a presentarsi in particolari momenti della giornata, senza essere accompagnata da altre manifestazioni, sono tutti segnali che possono far sospettare una problematica ai reni che va indagata. Riconducibile, ad esempio, alla presenza di calcoli, a un’infezione o, molto più raramente, a una patologia oncologica».