Ondata di condanne alla decisione israeliana di occupare Gaza. Berlino sospende le forniture di armi a Israele, il Belgio convoca l’ambasciatore. La riunione urgente del Consiglio di sicurezza su richiesta dall’Anp che si doveva tenere oggi è stata rinviata. Trump per ora tace. Il piano israeliano prevede di conquistare prima Gaza City, sfollando il milione di residenti entro il 7 ottobre, secondo anniversario del massacro di Hamas. La fazione islamica avverte: “Non sarà un picnic”. Contrario fino alla fine l’Idf.
10:35
Idf, ‘attueremo presa di Gaza nel miglior modo possibile’
Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito israeliano (Idf), il tenente generale Eyal Zamir, si è impegnato ieri di attuare “nel miglior modo possibile” la decisione di Israele di conquistare Gaza City, che ha scatenato forti critiche sia in patria che all’estero, per il timore che possa aggravare la crisi umanitaria a Gaza e mettere in pericolo la vita degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel. L’Idf sta “lavorando al nuovo piano. Approfondiremo la pianificazione, ci prepareremo al massimo livello in tutti i suoi aspetti e, come sempre, porteremo a termine la missione nel miglior modo possibile”, ha affermato Zamir. “Man mano che la guerra si evolve, l’Idf agirà per salvaguardare la vita degli ostaggi, consentire alle forze di riposarsi per rafforzare la resistenza e operare secondo i valori e lo spirito dell’Idf”, ha aggiunto il capo di Stato Maggiore dell’Esercito.
10:26
Tajani, “respingiamo con forza la decisione di Israele”
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha firmato una Dichiarazione congiunta con i ministri degli Esteri di Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda per respingere con forza la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala sulla Striscia. Lo riferisce la Farnesina in una nota.
10:20
Italia e altri 4 Paesi condannano piani di occupazione di Gaza
I ministri degli Esteri di Italia, Australia, Germania, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno respinto “con forza” i piani di occupazione di Gaza City approvati dal Gabinetto di sicurezza israeliano perchè aggraverebbe “la catastrofica situazione umanitaria”, metterebbe in pericolo la vita degli ostaggi e aumenterebbe “il rischio di un esodo di massa dei civili”. “I piani annunciati dal governo israeliano rischiano di violare il diritto internazionale umanitario. Qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale” si legge in un comunicato congiunto, “Esortiamo le parti e la comunità internazionale a compiere ogni sforzo per porre finalmente termine a questo terribile conflitto ora, attraverso un cessate il fuoco immediato e permanente che consenta la fornitura di un’assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli, poichè a Gaza si sta verificando lo scenario peggiore, quello di una carestia”. “Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi senza ulteriori ritardi o precondizioni e deve garantire che questi vengano trattati in modo umano e non siano soggetti a crudeltà e umiliazioni” continua la dichiarazione. Nel comunicato i ministri chiedono anche la revisione dei meccanismi decisi da Stati Uniti e Israele e che presiedono alla distribuzione degli auti. “La situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica” si legge, “Chiediamo al governo israeliano di trovare con urgenza soluzioni per modificare il suo recente sistema di registrazione delle organizzazioni umanitarie internazionali, al fine di garantire che questi attori fondamentali per l’aiuto umanitario possano continuare il loro lavoro essenziale, in linea con i principi umanitari, per raggiungere i civili bisognosi a Gaza. La loro esclusione sarebbe un segnale grave”. I ministri ribadiscono ancora una volta il loro sostegno alla soluzione a due Stati. “Siamo uniti nel nostro impegno a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità” si legge nella dichiarazione, “Una risoluzione politica basata su una soluzione negoziata a due Stati richiede la totale smilitarizzazione di Hamas e la sua completa esclusione da qualsiasi forma di governo nella Striscia di Gaza, dove l’Autorità Palestinese deve avere un ruolo centrale”.
09:32
Rubio, accordo con Hamas più difficile dopo le frasi di Macron sul riconoscimento dello Stato palestinese
I colloqui per raggiungere un accordo con Hamas “si sono interrotti il giorno in cui Macron ha deciso di riconoscere uno Stato palestinese”. Lo rivela Ynet riportando le dichiarazioni del segretario di Stato americano Marco Rubio, il quale ha criticato la scelta fatta dal presidente francese. Rubio ha osservato che “ci sono altri Paesi che hanno detto che ‘se non ci sarà’ un cessate il fuoco entro settembre, riconosceremo anche uno Stato palestinese. Ok, quindi se sono Hamas, sono giunto alla conclusione di non fare un cessate il fuoco”, ha osservato il capo della diplomazia americana. “Questi messaggi hanno reso più difficile raggiungere la pace e un accordo con Hamas. Si sentono responsabilizzati”.
08:17
Media, 7 civili uccisi dall’Idf a gaza, 2 aspettavano aiuti
Almeno sette palestinesi sono stati uccisi e altri 34 sono rimasti feriti questa mattina in due attacchi dell’Esercito israeliano (Idf) a Gaza, inclusi due mentre aspettavano gli aiuti umanitari: lo affermano fonti mediche ad Al Jazeera. Almeno cinque civili sono morti e 33 sono rimasti feriti in un attacco dell’Idf a nord del campo di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia. Inoltre, almeno altri due palestinesi sono stati uccisi e un altro è rimasto ferito dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco su un gruppo di persone in attesa degli aiuti umanitari vicino all’incrocio di Netzarim, a sud di Gaza City.
07:38
Dal governo Usa multa di un miliardo di dollari per l’università pubblica della California
L’Università pubblica della California, Ucla, ha annunciato che il governo degli Stati Uniti ha imposto una gigantesca multa di un miliardo di dollari per le manifestazioni pro-Palestina che si sono tenute nel 2024. E’ una nuova offensiva da parte dell’amministrazione di Donald Trump, verso l’istruzione superiore. L’importo è cinque volte quello che l’università privata newyorkese Columbia ha accettato di pagare a fine luglio, più di 200 milioni di dollari, per antisemitismo che sarebbe emerso nel campus durante il movimento della primavera 2024 contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza. “Come università pubblica, dipendiamo dalle risorse dei contribuenti e un pagamento di questa portata distruggerebbe completamente il miglior sistema universitario pubblico del Paese e arrecherebbe un danno immenso ai nostri studenti e a tutti i californiani”, ha dichiarato ai giornalisti il presidente dell’Università della California (UC) James Milliken. Secondo Milliken, che supervisiona dieci campus, tra cui il più grande di Los Angeles (Ucla), luogo delle proteste dello scorso anno e bersaglio dell’amministrazione Trump, l’università ha ricevuto la richiesta del governo federale nelle ultime ore.
02:27
La riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza posticipata a domani
La riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza, dopo l’annuncio del piano di Israele sulla città, è stata posticipata a domani. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha messo in guardia Israele, attraverso una portavoce, del pericolo di “una pericolosa escalation” che “rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi”.
La decisione di Benjamin Netanyahu di ordinare all’esercito israeliano di prendere il controllo di Gaza per “sconfiggere” Hamas ha provocato un’ondata di indignazione in tutto il mondo. Guterres ha avvertito che “potrebbe portare a spostamenti forzati, uccisioni di massa e distruzione, esacerbando l’inimmaginabile sofferenza della popolazione palestinese di Gaza”.
01:24
Media: gli Houthi affermano di aver attaccato 3 obiettivi in Israele
I ribelli Houthi nello Yemen hanno annunciato di aver attaccato tre obiettivi in Israele, tra cui l’aeroporto Ben Gurion, con dei droni. Lo riporta l’agenzia russa Tass.
00:30
Amnesty: “Oltraggiosa la decisione israeliana su Gaza City”
Amnesty International giudica “oltraggiosa” la decisione israeliana di “assumere il controllo” di Gaza City. Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha così commentato la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di approvare il piano del primo ministro Netanyahu di “assumere il controllo” di Gaza City, dove quasi un milione di palestinesi sta cercando di sopravvivere in condizioni inumane. “È profondamente oltraggioso e sconcertante che il gabinetto israeliano abbia approvato il piano per aumentare la presenza militare sul terreno nella Striscia di Gaza occupata e assumere completamente il controllo di Gaza City. Niente potrà mai giustificare le ulteriori atrocità di massa che una estesa operazione militare nella città comporterà”.
“Il piano, dichiaratamente approvato con la motivazione di ottenere il ritorno in libertà degli ostaggi, vede contrarie le famiglie di questi ultimi e i vertici militari israeliani. Se attuato, causerà livelli incredibili di sofferenza alle persone palestinesi della Striscia di Gaza che stanno facendo la fame nel genocidio in corso. Il piano violerà anche il diritto internazionale e aggirerà il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, secondo la quale la continua presenza di Israele nel Territorio palestinese occupato è illegale e deve cessare”.
“Amnesty International – aggiunge – sollecita il gabinetto di sicurezza israeliano a sospendere e annullare immediatamente questa colossale atrocità in divenire prima che sia troppo tardi e a porre fine al genocidio. Ribadiamo il nostro appello ad Hamas e ad altri gruppi armati palestinesi a rimettere in libertà tutti gli ostaggi civili, subito e senza condizioni”. Inoltre, “la comunità Internazionale, in particolare gli alleati di Israele tra cui l’Unione europea e i suoi Stati membri, non possono stare a guardare tra vuote banalità e condanne che costituirebbero un’ulteriore cortina fumogena per permettere agli orrori del genocidio israeliano di proseguire. Gli Stati devono urgentemente sospendere tutti i trasferimenti di armi, adottare sanzioni mirate e porre fine a ogni rapporto con entità israeliane che possa contribuire al genocidio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza”.
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