Rosanna Cesena
09 agosto 2025 10:14
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Dopo circa un anno e mezzo di attesa è pronta la bozza definitiva del nuovo Piano Pandemico Nazionale 2025-2029, un documento di 156 pagine, chiaramente comprensibile nella sua esposizione ed in attesa della approvazione del Ministero della Economia e Finanze (MEF). Si tratta di un Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria, a maggiore potenziale pandemico.
Il documento è stato elaborato dal Ministero della Salute con il coinvolgimento altre istituzioni: Istituto Superiore di Sanità, Agenzia Italiana del Farmaco, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Istituto Nazionale Malattie Infettive L.Spallanzani, Dipartimento della Protezione Civile, Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, Fondazione Bruno Kessler, Ispettorato Generale della Sanità Militare, Biotecnopolo di Siena – Centro Nazionale Anti-Pandemico, Coordinamento Interregionale Prevenzione, Regioni e Province Autonome.
Ogni azione prevista dal Piano dovrà essere fondata su un solido razionale scientifico, essere proporzionata alla gravità della situazione ed attuata nel pieno rispetto della Costituzione Italiana.
Nel testo viene evidenziato che non potranno essere adottate misure che comprimano i diritti personali, attraverso atti amministrativi. Si escludono, quindi, l’utilizzo di Dpcm per introdurre misure restrittive, privilegiando invece l’adozione di leggi, decreti legge o decreti legislativi, come strumenti normativi più coerenti con lo Stato di diritto.
In caso di emergenza, sarà il Dipartimento della Protezione Civile a garantire il coordinamento nazionale degli interventi. Il Piano prevede anche la possibilità di nominare un Commissario straordinario, con poteri speciali e temporanei per gestire situazioni di particolare complessità.
Tutti i livelli istituzionali – Stato, Regioni, Enti locali – saranno coinvolti in un sistema integrato per garantire prontezza di risposta, coerenza decisionale e unitarietà operativa.
Una priorità del Piano è il rafforzamento della rete di sorveglianza dei virus respiratori. La rete RespiVirNet, già attiva sul territorio, sarà potenziata ed integrata in modo più strutturato con il sistema PREMAL. I medici sentinella, distribuiti su tutto il territorio nazionale, avranno un ruolo chiave nel monitoraggio tempestivo dell’andamento epidemiologico. Questo sistema permetterà di individuare rapidamente i segnali di allarme ed attivare le risposte più appropriate, sulla base delle caratteristiche specifiche dell’agente patogeno in circolazione.
Una attenzione particolare viene riservata alle categorie di persone più fragili: anziani, con comorbidità, minori, migranti, detenuti e soggetti in condizioni di marginalità sociale.
Il Piano riconosce come le pandemie possano amplificare le disuguaglianze già esistenti ed insiste sulla necessità di politiche sanitarie inclusive capaci di raggiungere tutti i segmenti della popolazione, con misure di prevenzione, cura ed assistenza adeguate.
Il Piano sottolinea che i vaccini vengono riconosciuti come strumenti essenziali e dal favorevole rapporto rischio-beneficio, ma devono essere affiancati da terapie farmacologiche efficaci, dispositivi di protezione individuale, misure di contenimento e, soprattutto, da una comunicazione chiara ed esplicita.
Sono previste azioni specifiche per l’ approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini, che dovranno avvenire secondo criteri di equità, priorità clinica e trasparenza verso la popolazione.
Il Piano prevede inoltre, programmi di formazione, esercitazioni pratiche e simulazioni per preparare adeguatamente il personale sanitario e tecnico-logistico. Sono previste anche misure a tutela del benessere psico-fisico degli Operatori sanitari che durante le emergenze risultano essere risorse fondamentali, ma anche esposte a forte pressioni e rischi.
Il Piano è ritenuto uno strumento dinamico, soggetto a verifiche ed aggiornamenti periodici. Ogni cinque anni è previsto un ciclo di valutazione nazionale, accompagnato da esercitazioni operative, simulazione a livello locale e analisi dei livelli di preparazione delle Regioni. I risultati saranno condivisi all’interno della rete nazionale di preparedness pandemica e serviranno ad orientare le politiche future in materia di sanità pubblica.
L’imprevedibilità di una potenziale pandemia causata da un patogeno respiratorio
La realizzazione di un Piano per la preparazione e risposta a potenziali pandemie rappresenta una sfida importante che affonda le sue radici nella impossibilità di prevedere quando, da che origine e quale tipo di patogeno respiratorio potrà essere responsabile di una prossima pandemia.
Il tratto respiratorio dell’uomo può essere colpito da diversi agenti patogeni, provocando un ampio spettro di manifestazioni cliniche, tra cui malattie potenzialmente letali. Per questo, la via respiratoria pone le maggiori preoccupazioni in termini di rischio pandemico.
Il Piano strategico operativo per una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria, a maggiore potenziale pandemico, adotta l’approccio proposto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevedendo interventi generali modulabili, in relazione alle caratteristiche delle diverse potenziali situazioni emergenziali.
L’OMS, nel documento PRET che recepisce le raccomandazioni emanate nel 2023 (Preparedness and Resilience for Emerging Threats Module 1:Planning for respiratory pathogen pandemics), propone degli esempi di patogeni che includono unicamente famiglie virali a trasmissione respiratoria ritenute a maggiore potenziale pandemico. La maggior parte delle classi di microbi può evolversi o essere manipolata in modo da causare un rischio catastrofico per l’uomo. Tuttavia, i virus, in particolare quelli a RNA, sono i microrganismi che possiedono una maggiore variabilità genetica, possono evadere più facilmente l’azione di un farmaco o di un vaccino ed hanno una grande possibilità di diffusione e patogenicità. Questo rende i virus a RNA la causa più probabile di una pandemia, ma, anche alcuni virus a DNA hanno potenziale epidemico e pandemico.
Gruppi di virus noti con potenziale epidemico e pandemico (fonte: OMS)
Adenovirus – sottotipi che infettano l’uomo : A-F. Provoca malattia respiratoria e congiuntivale, può causare polmonite. Non esistono terapie, sono in fase di sviluppo vaccini.
Coronavirus – SARS-CoV-1, SARS-CoV-2, MERS-CoV. Il SARS-CoV-2 è in grado di trasmettersi in modo asintomatico e pre-sintomatico, in particolare in ambienti chiusi e/o con scarsa ventilazione; alto tasso di evoluzione del virus. Sono disponibili vaccini e terapie.
Il MERS-CoV è un virus zoonotico con ripetuta introduzione nelle popolazioni umane, si è osservata una limitata diffusione da uomo a uomo, compresa la trasmissione nosocomiale; alto tasso di mortalità. Non sono attualmente disponibili vaccini o terapie.
Enterovirus – EV-D68, EV-A71. Altamente contagiosi, ampia gamma di gravità della malattia. Oltre alle secrezioni respiratorie, EV-A71 si trova anche nelle feci e nelle vesciche cutanee dei casi sintomatici. Non sono disponibili vaccini o terapie.
Henipavirus – Nipah. Origine zoonotica, diffusione limitata da uomo a uomo, mortalità molto elevata, si sa che il virus si trasmette anche attraverso l’esposizione a prodotti alimentari che sono stati contaminati da animali infetti e il contatto diretto con animali infetti o con i loro fluidi corporei. Non sono attualmente disponibili vaccini o terapie.
Orthomyxovirus – Influenza. Contagioso durante il periodo di incubazione; trasmissione per via aerea e tramite goccioline; dimostrata capacità pandemica; elevata variabilità associata a riassortimenti di materiale genetico, anche da virus influenzali di più specie animali. Sono disponibili vaccini e terapie.
Orthopoxvirus – Vaiolo. Eradicato. E’ necessario prepararsi in caso di riemergenza naturale, rilascio accidentale o deliberato del virus vivo o creato attraverso tecniche di biologia sintetica. Altamente contagioso con elevata mortalità. Vaccini disponibili.
Paramyxovirus – Virus respiratorio sinciziale (RSV), metapneumovirus umano. Altamente contagioso, con un’ampia gamma di gravità della malattia. Sono disponibili vaccini e mAB contro l’RSV.
Respirovirus – Parainfluenza umana virus 1 e 3. Altamente contagiosi, ampio spettro di malattia, capacità di provocare gravi infezioni, nessuna contromisura.
Rhinovirus – Rinovirus umano C. Altamente contagioso, con una ampia gamma di gravità della malattia in grado di provocare anche infezioni gravi, ubiquitario, nessuna contromisura.
Rubulavirus – Parainfluenza umana virus 2 e 4. Altamente contagiosi con una ampia gamma di gravità della malattia in grado di provocare anche infezioni gravi.