LA TRAMA DI UN FIGLIO AD OGNI COSTO

Un Figlio ad ogni Costo, il film diretto da Ryan Dewar, racconta la storia di Hailey (Brooke Burfitt), una giovane donna al nono mese di gravidanza che, poco prima della nascita del primo figlio, sceglie di partorire a casa, in un ambiente che considera più protetto e familiare. Per affrontare il delicato momento con il giusto supporto emotivo e pratico, decide di assumere Bea (Poppy George), un’assistente al parto dal comportamento affabile ma sfuggente, scelta con cura dopo aver valutato diverse opzioni.

All’inizio, tutto sembra procedere per il meglio. Bea si dimostra disponibile, professionale e premurosa, capace di instaurare un rapporto rassicurante. Ma piccoli segnali iniziano a incrinare la fiducia. Durante un corso di yoga prenatale, Hailey stringe amicizia con Jade (Lauren Buglioli), un’altra futura mamma che, sin da subito, manifesta forti perplessità nei confronti di Bea. Le rivela infatti che la donna è sterile da anni, e potrebbe avere motivazioni più oscure e personali per essere così vicina a una gravidanza altrui, forse spinta da un trauma irrisolto. I sospetti prendono corpo quando Lisa (Gina Hiraizumi), la migliore amica di Hailey, viene trovata morta in circostanze misteriose. Da quel momento, il mondo di Hailey comincia a crollare tra bugie che emergono dal passato, inspiegabili incendi domestici, e una crescente sensazione di essere spiata da qualcuno di molto vicino.

Con il travaglio sempre più vicino e il terrore che cresce, Hailey si ritrova sola a difendere se stessa e il bambino che porta in grembo, mentre ogni certezza sembra dissolversi. Tra cura e ossessione, fiducia e follia, si muove sul filo sottile che separa la speranza dalla minaccia in un incubo psicologico dove ogni gesto può nascondere un pericolo mortale…