Programmate le vacanze, in città come in campagna o in montagna, riservando qualche momento alla contemplazione. Sedetevi di fronte ad un bel giardino. E predisponetevi ad osservare. Vi sentirete più rilassati. E soprattutto, semplicemente lasciando vagare lo sguardo, potrete meditare meglio. Con un miglior benessere per la psiche, visto che l’osservazione della natura può offrire importanti meccanismi di riduzione dell’ansia, contribuendo a rilassarci.
Lo dice una ricerca sui giardini di osservazione condotta in Giappone, che ha valutato l’impatto del famoso giardino Murin-an di Kyoto e lo hanno confrontato con un giardino meno curato. I risultati sono stati pubblicati su Frontiers in Neuroscience.
Cosa comporta osservare un bel giardino
Una nota dell’ateneo di Nagasaki riporta il commento del primo autore dello studio, Seiko Goto: “I giardini giapponesi ben progettati presentano scenari suggestivi e astratti, progettati con grande attenzione ai dettagli. Questi scenari incoraggiano l’osservatore a osservare più a lungo per comprenderne la composizione e il significato, mentre lo sguardo vaga di più e più velocemente”.
“Abbiamo riscontrato una correlazione tra rapidi spostamenti dello sguardo e una riduzione della frequenza cardiaca e un miglioramento dell’umore – indica Karl Herrup, dell’Università di Pittsburgh. La riduzione dello stress sperimentata dagli osservatori di un giardino giapponese ben progettato è dovuta in gran parte alle caratteristiche del progetto che inducono l’osservatore a frequenti e rapidi spostamenti orizzontali dello sguardo.
Come si è svolto lo studio
Nel corso di una giornata dedicata alla manutenzione, i ricercatori hanno potuto accedere indisturbati al giardino Murin-an. Analogamente, il giardino situato presso l’Università di Kyoto è stato visitato poco durante il periodo in cui è stato condotto l’esperimento. Un totale di 16 studenti ha osservato entrambi i giardini per sette minuti. Il team ha registrato i movimenti oculari, la frequenza cardiaca prima e durante l’osservazione e l’umore prima e dopo la visione dei giardini.
A differenza del giardino universitario, nel giardino Murin-an, i punti di fissazione degli osservatori erano più distribuiti, coprendo l’intero campo visivo. Tutti i partecipanti hanno dichiarato di sentirsi più rilassati, di apprezzare e di desiderare di nuovo il giardino Murin-an più del giardino universitario. Il giardino Murin-an ha anche prodotto un effetto calmante sulla frequenza cardiaca e un miglioramento dell’umore. I ricercatori hanno affermato che i loro risultati potrebbero avere alcune analogie con altre terapie che utilizzano il movimento oculare per ridurre lo stress.
Iin questo senso, il posizionamento degli elementi di design è fondamentale. Mentre entrambi i giardini includevano giochi d’acqua, pietre, alberi e un ponte, nel giardino Murin-an lo sguardo dell’osservatore è guidato attraverso elementi disposti orizzontalmente. Nel giardino universitario, tuttavia, gli oggetti di maggiore interesse si trovano al centro del campo visivo.
A cosa potrebbe servire e l’importanza del verde
Non solo ansia, comunque, tra i possibili obiettivi di questa meditazione “en plein air” nei giardini decorati e ben realizzati sul fronte architettonico. Questo approccio, in teoria, potrebbe aiutare in futuro chi soffre di malattie neurodegenerative. E magari diventare una sorta di terapia “architettonica” per chi lavora in ospedali e strutture assistenziali. Non solo.
Quindi la cura del verde, dalle piante di casa fino all’orto sul terrazzo o sul prato, diventa un vero e proprio toccasana. E non è un caso. Quante più aiuole, giardini ed orti cittadini ci sono in un’area geografica, tanto maggiore è il benessere della popolazione.
A dirlo è uno studio di qualche tempo fa condotto dagli scienziati del Barcelona Institute for Global Health (insieme a quelli dell’Università Statale del Colorado e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo la ricerca, che ha preso in esame i dati di nove indagini che hanno seguito la salute di otto milioni di individui in vari Paesi del mondo tra cui l’Italia, se si legano i dati relativi alla mortalità prematura con quelli delle immagini dei satelliti relativi al luogo di vita del campione, ci si accorge che quanto più aumenta il vedere vicino a casa tanto più calano le morti in età più giovanile.
Addirittura, stando a quanto pubblicato su Lancet Planetary Health, alla crescita di 0,1 dell’indice della vegetazione entro mezzo chilometro da casa corrisponde un calo del 4 per cento della mortalità prematura. In più non dimenticate quanto vale l’ortoterapia.
Quando si sta al sole si fa un carico naturale di Vitamina D, che aiuta a combattere l’osteoporosi e si favorisce la funzione del sistema immunitario che ci difende dalle infezioni. Come se non bastasse, i raggi solari aumentano le endorfine, veri e propri strumenti di benessere psicofisico c riducono il cortisolo, contribuendo a ridurre lo stress.
Poi c’è l’aspetto psicologico da non dimenticare: portare a casa un bel mazzo di fiori, qualche pomodoro o un cavolo appena estirpato dalla propria terra, significa non solo sentirsi utili ma anche capire che si raccoglie, grazie al proprio lavoro, ciò che si è seminato. La natura, in conclusione, ci fa sentire bene. E soprattutto importanti. Sfruttiamola in queste belle giornate!
Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.