di

Redazione

, scritto il 08/08/2025

Categorie: Attualità / Argomenti: Arte medievalePalermoSiciliaArte anticaarte gotica

Consegnata al Museo Regionale Abatellis di Palermo una “Trinità”, attribuita a Gherardo Starnina, confiscata dopo un’indagine dei Carabinieri TPC che ha accertato la vendita illecita all’estero per 500mila euro. L’opera sarà ora visibile al pubblico.

Lo scorso 6 agosto, alle 18:30, nella sede del Museo Regionale “Abatellis” di Palermo, è stata formalmente consegnata all’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana una Trinità su tavola, attribuita a Gherardo Starnina (Firenze, 1354 – 1413). L’opera, oggetto di confisca e già appartenente a una collezione privata vincolata, è stata riportata in Sicilia al termine di una complessa vicenda giudiziaria che ha visto l’intervento del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo. La cerimonia di consegna è stata il punto di arrivo di un’indagine condotta in stretta collaborazione tra il Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, il Reparto Operativo del Comando Carabinieri TPC di Roma e gli enti di tutela dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo.

L’inchiesta era scaturita dalla segnalazione tempestiva dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, che aveva rilevato irregolarità documentali relative alla tavola. I successivi approfondimenti investigativi avevano permesso di accertare che il dipinto, parte di una collezione privata sottoposta a vincolo, era stato esportato illecitamente all’estero e venduto a un gallerista straniero per una cifra intorno ai 500.000 euro. L’acquirente, secondo le autorità, era estraneo ai fatti illeciti.

La Trinità di Gherardo Starnina
La Trinità di Gherardo Starnina
La consegna del dipinto di Gherardo Starnina
La consegna del dipinto di Gherardo Starnina

Il sequestro del bene era avvenuto al valico di frontiera di Ventimiglia, e il provvedimento ha impedito il definitivo trasferimento fuori dai confini nazionali. Dopo vari gradi di giudizio, la Corte di Cassazione aveva confermato la confisca del dipinto, assegnandolo all’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Da qui la decisione di destinarlo al Museo Regionale “Abatellis” di Palermo, dove la Trinità sarà esposta e mostrata al pubblico.

L’opera è una tavola a fondo oro di grande raffinatezza, dominata dalla figura di Dio Padre benedicente, alla cui sommità si sovrappongono la colomba dello Spirito Santo e il Cristo Crocifisso. La composizione è stata attribuita a Gherardo di Jacopo, detto lo Starnina, uno dei più importanti pittori italiani del tardo gotico, attivo tra il 1387 e il 1409. Allievo di Antonio Veneziano, Starnina è documentato in Francia e in Spagna, con presenze certe a Toledo e a Valencia. In questi contesti, probabilmente lavorando anche in collaborazione con artisti iberici, assimilò i modelli figurativi del gotico internazionale. Tornato a Firenze, diffuse con successo questo linguaggio artistico arricchito da esperienze maturate oltreconfine, ottenendo commissioni di prestigio.

La sua produzione si caratterizza per un’attenzione meticolosa ai dettagli decorativi, in particolare nei motivi tessili, e per l’uso di cromatismi intensi. Elementi che si uniscono a una monumentalità delle figure ereditata dalla tradizione giottesca, con panneggi ampi e plastici che danno solidità alle scene. Nella tavola della Trinità, queste caratteristiche sono evidenti nei cangiantismi dei serafini, nelle ampie dorature e nella ricercata definizione dei particolari. Starnina ebbe un ruolo di primo piano nello sviluppo della pittura fiorentina a cavallo tra Trecento e Quattrocento, contribuendo a innestare sulla base solida della lezione giottesca le raffinatezze cromatiche e decorative del gotico internazionale.

Il ritorno della Trinità a Palermo rappresenta non solo un successo investigativo, ma anche un momento di arricchimento per il patrimonio culturale siciliano. Il Museo Abatellis, che già custodisce opere di straordinaria importanza come l’Annunziata di Antonello da Messina, potrà ora offrire ai visitatori un ulteriore tassello della pittura italiana tardogotica, recuperato alla collettività dopo anni di assenza.

Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, istituzione specializzata nel contrasto ai reati contro il patrimonio artistico e archeologico, ha ribadito in questa occasione l’efficacia della collaborazione tra forze dell’ordine e istituzioni culturali. Una sinergia che ha consentito non solo di individuare e fermare un traffico illecito, ma anche di garantire che un’opera di grande valore storico e artistico torni a essere patrimonio condiviso.

“Esprimo un vivo e sentito plauso al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo per i traguardi raggiunti in questi anni nella tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale”, ha detto Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai beni culturali. “Risultati straordinari, frutto di un lavoro encomiabile, portato avanti con dedizione, competenza e spirito di servizio. Non ultimo l’eccezionale operazione che ha consentito di restituire alla pubblica fruizione un’opera di straordinario valore storico e artistico. La consegna di questa tavola rappresenta non solo un rilevante recupero per nostro patrimonio, ma anche la dimostrazione concreta dell’efficacia del lavoro sinergico tra le Istituzioni. Siamo onorati e orgogliosi di questa assegnazione che, ancora una volta, testimonia la proficua collaborazione interistituzionale tra il nostro Assessorato, la Procura ed i Carabinieri del TPC, a tutela delle opere d’arte. Dipinti con questo non appartengono solo a un museo, ma all’intera collettività, che ha il diritto di conoscerli, ammirarli e custodirli”.

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull’Arte.
al prezzo di 12,00 euro all’anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull’Arte e ci aiuterai a crescere e
a
mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI
A
FINESTRE SULL’ARTE