Dall’Italia alla Grecia, passando per la Spagna e il Portogallo, un numero crescente di località turistiche ha deciso di dire basta ai comportamenti incivili, introducendo sanzioni severe: ecco quali

Con l’arrivo di Ferragosto e l’esodo estivo ormai alle porte, milioni di turisti – o almeno quelli che riescono ancora a permetterselo, considerando i costi in continuo aumento – si stanno preparando a invadere le principali destinazioni vacanziere d’Europa. Ma quest’anno, oltre alla crema solare e ai costumi da bagno, potrebbe essere necessario mettere in valigia anche una buona dose di buon senso. Dall’Italia alla Grecia, passando per la Spagna e il Portogallo, un numero crescente di località turistiche ha deciso di dire basta ai comportamenti incivili, introducendo multe severe per chi infrange le regole del buon vivere. 

Il motivo di questo giro di vite non è difficile da comprendere. Dopo anni di turismo di massa e comportamenti sopra le righe, molte comunità locali si sentono esauste. Rumori molesti, sporcizia, ubriachezza in pubblico, abbigliamento inadeguato e atti di maleducazione diffusa hanno minato la convivenza tra residenti e visitatori. Le proteste contro il turismo selvaggio, cresciute silenziosamente negli ultimi anni, sono ora sfociate in provvedimenti concreti. Le nuove regole, anche se sembrano punitive, puntano a ristabilire un equilibrio tra accoglienza e convivenza. «Le destinazioni sono case, non parchi giochi», ha dichiarato Birgitta Spee-König, attivista per il turismo responsabile, alla Bbc.

Le multe più curiose (e salate)

La lista delle infrazioni punite è lunga e varia: si parte da 3mila euro a Maiorca e Ibiza per il consumo di alcolici in luoghi pubblici, fino a una sanzione di 62 euro in Turchia – adottata dal Direttorato dell’aviazione civile turco (DGCA) – per chi si slaccia la cintura o si alza durante il rullaggio dell’aereo. In Portogallo, chi si aggira in costume in città verrà multato fino a 1.500 euro. Una norma simile è in vigore anche in diverse località italiane, come in Toscana, Veneto e Campania dove la sanzione può arrivare fino a 500 euro. Ma anche 350 euro per chi fa il bagno nei canali di Venezia, fino a 2.500 euro di multa per escursioni con calzature inadatte alle Cinque Terre, 1.000 euro per chi raccoglie conchiglie in Grecia e 300 euro per chi invece guida con infradito in Italia, Spagna e Francia.

A Malaga, in Spagna, è stata lanciata una nuova campagna in dieci punti dal titolo “Migliora il tuo soggiorno”, diffusa attraverso autobus, cartelloni pubblicitari e social media, con l’obiettivo di indicare ai visitatori i comportamenti attesi in città. Tra le raccomandazioni figurano un abbigliamento decoroso, il rispetto dell’ambiente evitando di abbandonare rifiuti, la limitazione dei rumori molesti e un uso responsabile dei monopattini elettrici. Chi non seguirà le regole rischia sanzioni fino a 750 euro. Anche compagnie aeree come Ryanair hanno annunciato sanzioni interne, arrivando a multare fino a 500 euro i passeggeri molesti.

Il turismo può cambiare?

Chi lavora nel turismo difende le sanzioni: «Le regole mirano a incoraggiare un viaggio responsabile ed empatico», spiega Jessica Harvey Taylor dell’Ufficio del Turismo Spagnolo. Non si tratta di scoraggiare i turisti, ma di filtrare i comportamenti nocivi, favorendo un turismo più sostenibile. Tuttavia, la sfida è anche comunicativa. Molti turisti ignorano l’esistenza di queste regole, nonostante cartelli e volantini negli hotel. Secondo Robert Allard di Go2algarve, un’agenzia di viaggi specializzata in Algarve, «la gente non è realmente a conoscenza delle nuove regole, anche se alcune multe sono già state comminate». Nonostante ciò, le sanzioni rappresentano un chiaro segnale: le comunità locali vogliono riappropriarsi dei propri spazi. Ma saranno davvero efficaci? Secondo l’attivista Spee-König, le multe da sole non bastano. «Senza una governance locale forte, aspettative condivise e orientamento ai turisti, poco cambierà». Il turismo, dopotutto, è anche cultura e interazione. 

Foto copertina: ALI KAZAL / PEXELS