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Redazione Online

Stefano Argentino, il ragazzo reo confesso, si è tolto la vita a Messina mercoledì.

Ci sono sette indagati per la morte di Stefano Argentino, il ragazzo, reo confesso dell’omicidio della collega di Università Sara Campanella, che
si è suicidato in carcere, a Messina, mercoledì mattina. La procura della città dello stretto ha notificato sette avvisi di garanzia in vista dell’autopsia sul corpo del ragazzo. Il 12 agosto il pm conferirà l’incarico al proprio consulente e gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici, atti irripetibili.

La procura di Messina vuole accertare se ci siano responsabilità nella morte del ragazzo che aveva manifestato più volte la volontà di togliersi la vita e
per questo era stato sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare. Poi, 15 giorni prima della sua morte, era stato riammesso alla detenzione ordinaria, tanto che condivideva la cella con altri detenuti. Argentino si è impiccato in cella.



















































Tra i sette indagati figurano la direttrice del carcere Angela Sciavicco, la vice direttrice Roberta Bulone, la responsabile dell’area Trattamentale e la psichiatra della struttura detentiva, oltre a una psicoterapeuta

Lo studente si è ucciso nel carcere messinese di Gazzi, impiccandosi. Solo pochi giorni prima si era deciso di attenuare la sorveglianza a cui era stato sottoposto nel timore che potesse togliersi la vita. Una scelta concordata con gli psicologi con cui Stefano aveva incontri dal giorno dell’arresto. Il 27enne della provincia di Siracusa era così tornato a un regime carcerario ordinario e in una cella con altri detenuti.

Il giorno del delitto, il 31 marzo2024. lo studente 22enne, dopo le lezioni, aveva chiesto alle amiche dove fosse la collega Sara e, capito che era rimasta indietro, è andato a cercarla. «Dove siete? Che sono con il malato che mi segue» aveva domandato agli amici, con un messaggio, la stessa Sara..

Sara sarebbe stata seguita da Stefano fin dall’uscita dal Policlinico universitario dove faceva il tirocinio, come testimoniato anche dalle telecamere piazzate lungo il percorso. Gli occhi elettronici hanno immortalato Argentino appostarsi e attendere fuori dal padiglione in cui la vittima aveva seguito le lezioni, pedinarla «per poi uscire dall’ingresso del Policlinico da solo e di corsa, imboccare le scalette per poi tornare indietro e raggiungere Sara». Altri video inquadrano i due all’altezza di una pompa di benzina. Sembrano discutere e Sara si allontana ma l’assassino la raggiunge con uno scatto e l’afferra da dietro. Lei cerca di divincolarsi ma lui la afferra di nuovo e la colpisce col coltello. Inutili i soccorsi. Sara arriva al Policlinico in condizioni gravissime e muore poco dopo.

9 agosto 2025 ( modifica il 9 agosto 2025 | 14:18)