Patrick Lefevere commenta l’addio di Remco Evenepoel alla Soudal Quick-Step. Ormai da alcuni giorni è ufficiale il passaggio alla Red Bull-Bora-hansgrohe del campione olimpico, che lascerà così il Wolfpack con un anno di anticipo su quella che era la scadenza originaria del suo contratto. Un trasferimento che secondo La Gazzetta dello Sport è costato alla formazione tedesca tra gli 8 e i 10 milioni di euro di indennizzo (cifra pari all’ingaggio dell’ultimo anno di contratto del 25enne, più una penale) e che al corridore belga dovrebbe fruttare un ingaggio tra i 6 e gli 8 milioni a stagione, facendone così il più pagato del gruppo dopo Tadej Pogačar.

Di soldi ha parlato anche l’ex general manager della squadra belga, che non biasima Evenepoel per aver scelto di andare a guadagnare di più: “Nessun rancore – ha scritto Lefevere sulla sua rubrica su Het Nieuwsblad – È così che va la vita. Il ragazzo ha 25 anni e se può guadagnare qualche milione in più altrove, deve farlo. Non resterà solo per farmi piacere. Dal punto di vista finanziario, non possiamo più competere con le UAE e le Red Bull di questo mondo“.

“È come in una relazione: quando è finita, è finita – ha proseguito il 70enne – È una cosa che si sente. Sarebbe successo lo stesso se io fossi ancora a capo della squadra? Sarebbe molto arrogante rispondere ‘no’. Remco ha detto più volte che non avrebbe mai lasciato la nostra scuderia. La gente se lo ricorda, ma io lo perdono, perché sono cose che si dicono in un momento di emotività“.

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