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La recente visita di Donald Trump nel Regno Unito, in occasione dell’incontro con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha riacceso le speculazioni sul ruolo sempre più influente della first lady, Melania Trump, nelle scelte del tycoon. Sebbene sia nota per la sua riservatezza e per la tendenza a restare lontana dai riflettori, diverse circostanze fanno pensare che Melania abbia un peso tutt’altro che marginale nelle decisioni del Presidente. 


APPROFONDIMENTI

L’influenza di Melania Trump – Dietro alcune recenti dichiarazioni di Trump, come quella sulla crisi umanitaria a Gazadove ha sottolineato che i palestinesi stanno morendo di fame, si intravede il possibile intervento della moglie. Lo stesso Trump ha raccontato che Melania, profondamente toccata dalle immagini dei bambini coinvolti nel conflitto, lo ha sensibilizzato sulla gravità della situazione. Un ruolo simile lo avrebbe avuto anche sul ripensamento di Trump riguardo alla Russia e al suo leader. È stato lui stesso ad ammettere che è stata Melania a insinuare il dubbio sulla sincerità di Vladimir Putin riguardo a un accordo di pace in Ucraina. Il presidente statunitense avrebbe, infatti, raccontato che quando tornava a casa dalla moglie e le raccontava dei propositi di pace presi dal presidente russo, la moglie rispondeva: «Davvero? Strano. Un’altra città è stata appena colpita». Queste osservazioni, ripetute più volte anche in occasioni pubbliche, avrebbero spinto Trump a una riflessione più critica sul presidente russo. Non si tratta solo delle parole pronunciate in pubblico. Secondo alcune fonti citate dal Guardian, Trump farebbe spesso riferimento all’opinione di sua moglie anche in privato, con un atteggiamento quasi deferente.

Una fonte avrebbe dichiarato: «Starmer ha guadagnato il rispetto di Trump e glielo dice chiaramente se non è d’accordo. Ma è Melania quella che conta».

La first lady ai margini della scena politica o stratega indiscussa? – Eppure, l’immagine pubblica di Melania contrasta con questa crescente influenza. Dopo la rielezione del marito, è emerso che la first lady avrebbe trascorso meno di due settimane effettive alla Casa Bianca. Un dato che sembrava indicare una sua volontà di restare ai margini. Ma forse è proprio questa distanza a darle più forza. In un’intervista concessa a Fox & Friends all’inizio dell’anno, Melania ha rivendicato con fermezza la propria autonomia: «Ho le mie idee. Non sempre sono d’accordo con mio marito, e va bene così. Gli do i miei consigli, e a volte mi ascolta». Un sondaggio condotto nel febbraio 2025 ha indicato Melania come la decima figura più influente nell’amministrazione Trump, dietro nomi come Stephen Miller e Pam Bondi. Un dato sorprendente, considerato il suo profilo basso e il suo rifiuto di impersonare il ruolo tradizionale di first lady. Tuttavia, anche i funzionari britannici hanno notato come Trump, in più occasioni, abbia descritto Melania come “la sua miglior sondaggista”. La sua presenza, seppur discreta, gli offre un canale di comunicazione più diretto con un elettorato femminile spesso distante dalla sua retorica aggressiva e polarizzante. La sua influenza, del resto, è già emersa in passato, come nel 2018, quando Melania criticò pubblicamente come “straziante e inaccettabile” la politica di separazione dei bambini migranti dai genitori. La posizione di Melania appare paradossale. Lontana dalla scena, ma vicina al potere. In una politica americana dominata da immagini forti e dichiarazioni roboanti, la sua voce pacata e riservata sembra esercitare una forma di influenza silenziosa, ma reale. E mentre Trump continua la sua corsa politica, cresce l’idea che molte delle sue decisioni più controverse o più umane portino la firma di Melania.


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