Il CT del Belgio Serge Pauwels punta tutto su Remco Evenepoel per i Mondiali di Kigali 2025. Il portacolori della Soudal Quick-Step, reduce dal ritiro dal Tour de France, sarà il leader assoluto della spedizione belga per la rassegna iridata in programma dal 21 al 29 settembre, dove cercherà di presentarsi al meglio della forma per puntare alla doppietta (mai riuscita a nessuno nella stessa edizione) cronometro – gara in linea. Il 41enne, subentrato negli scorsi mesi a Sven Vanthourenhout come selezionatore della nazionale, sta quindi iniziando a studiare quali corridori portare per supportare il campione olimpico nelle sue ambizioni.
“Tiesj Benoot e Victor Campenaerts sono due certezze – ha dichiarato Pauwels a VTM Nieuws – Saranno sicuramente presenti, a sostegno di Remco Evenepoel. Subito dopo aver abbandonato il Tour, mi ha detto che non vedeva l’ora di ricominciare ad allenarsi. Le sue prime uscite sono state piuttosto impegnative. Si è posto come obiettivi sia la cronometro che la prova in linea. E se Remco si mette in testa qualcosa…”
Per quanto riguarda gli altri cinque posti, uno dovrebbe essere occupato da Ilan Van Wilder, e sta prendendo quota anche la candidatura di Cian Uijtdebroeks, vincitore ieri del Tour de l’Ain: “La sua selezione è rimasta in sospeso per molto tempo perché stava affrontando alcune difficoltà. Ma, dopo la sua ottima prestazione a San Sebastian e ora al Tour de l’Ain, voglio parlargli di nuovo. È in ottima forma, ha ambizione e vuole andare in Rwanda. Sarebbe una grande esperienza per lui”.
Altri nomi sul taccuino del 41enne sono quelli di Thibau Nys, Lennert Van Eetvelt (che tuttavia sarà costretto a saltare la Vuelta a España per problemi fisici), Xandro Meurisse, Louis Vervaeke, Quinten Hermans, Maxim Van Gils ed Emiel Verstrynge. Chi sicuramente non ci sarà è invece Wout Van Aert, che giusto ieri ha ufficializzato la sua rinuncia: “È un peccato, ma capisco la sua decisione. Ho cercato di convincerlo, perché speravo che potesse cambiare idea dopo la vittoria nella tappa finale del Tour. Ma un corridore deve sempre sentire l’energia dentro di sé”.