Una Emma Thompson in forma smagliante e con la battuta sempre pronta ha conquistato il pubblico del Forum Spazio Cinema al Festival di Locarno, svelando un aneddoto inatteso: un invito ricevuto nientemeno che da Donald Trump.
L’episodio risale alle riprese di Primary Colors. «Stavo lavorando – racconta – quando il telefono ha iniziato a squillare. Rispondo e sento: “Sono Donald Trump”». Tra le risate della sala, l’attrice ammette di aver pensato a uno scherzo, salvo poi capire che era davvero lui. «Mi disse: “Magari potresti venire a farmi visita in una delle mie case”».
La risposta di Thompson? Un secco, ma diplomatico, «ti farò sapere». Con autoironia aggiunge: «Quel giorno mi sono detta: scommetto che ha gente che cerca per lui belle donne divorziate da frequentare».
Il ricordo si intreccia con altri momenti di quegli anni, come lo scandalo Clinton-Lewinsky scoppiato proprio durante le riprese. «Fu strano, eravamo al centro della storia americana. Oh, se solo avessimo un bello scandalo sessuale oggi…», scherza.
Non mancano parentesi più pungenti. Alla domanda sul ruolo di Sibilla Cooman in Harry Potter, Thompson taglia corto: «Chiedetemi qualcos’altro, non è stata una parte particolarmente importante del mio lavoro creativo». Poi precisa di essere comunque «grata» per l’esperienza, pur ridimensionando la sua presenza: «Venivo per cinque giorni, mettevo occhiali e parrucca, facevo due mosse e me ne andavo, ben pagata».
Ultimo aggiornamento: sabato 9 agosto 2025, 15:33
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