di
Dimitri Canello

Sono arrivate centinaia di persone a visitare la nuova opera dell’artista a Tarzo. Il sindaco: «I turisti non hanno né educazione né senso civico»

Tanti sguardi ammirati, riconoscimenti e un bagno di folla parzialmente inatteso. Ma anche caos, code, parcheggi selvaggi, minacce di gomme bucate e un avviso dello stesso artista per cercare di regolamentare il flusso di visitatori in arrivo. Marco Martalar, il maestro cimbro noto per le sue monumentali opere in legno, ha lanciato un appello sui social ai visitatori del suo nuovo «Leone alato» di Tarzo, nel Trevigiano, perché evitino comportamenti che possano creare disagi al paese. 

L’appello dello scultore e del sindaco di Tarzo

La maestosa scultura, inaugurata a inizio agosto vicino al lago di Revine Lago a Tarzo, sta attirando un numero di curiosi tale da mettere in difficoltà la viabilità locale: «Importante – ha scritto l’artista – non creare disagio mentre si arriva a visitare l’opera». Il Comune ha già avvertito che chi parcheggerà in modo irregolare, soprattutto fuori dagli spazi consentiti, rischia multe e rimozione del veicolo: «C’è un residente – spiega il sindaco Gianangelo Bof – che si è lamentato molto e che ci ha indotto a emettere un avviso. Ci aspettavamo un bel seguito, ma forse siamo andati oltre quello che si poteva immaginare. Sta arrivando davvero tanta gente e purtroppo il problema sono gli incivili che non parcheggiano negli spazi appositi, ma occupano spazi pubblici comuni. Non parliamo poi di quei motociclisti che, per non fare due passi a piedi, pretendono di parcheggiare la propria due ruote praticamente sotto l’opera. Basterebbe un po’ di senso civico e di educazione e tutti i problemi che stanno sorgendo non si verificherebbero».



















































Le soste e i parcheggi selvaggi

L’amministrazione ha pubblicato un elenco di parcheggi disponibili, i più lontani distano al massimo un chilometro a piedi dalla scultura, ricordando che le strade sterrate non sono percorribili in auto. La grande affluenza ha sollevato anche osservazioni da parte del comitato «Salviamo i laghi di Revine», che pur riconoscendo il valore artistico dell’opera, sottolinea come l’area sia parte della rete protetta Natura 2000, con un ecosistema fragile che necessita di particolare tutela: «C’è chi è arrivato a minacciare di bucare le gomme delle auto in sosta con parcheggio selvaggio – racconta un residente – e il bello è che i parcheggi ci sono e i più lontani obbligano al massimo a una camminata di 15 minuti, non certo di ore».

La sfida del comune per gestire i visitatori

I numeri parlano chiaro: secondo i dati diffusi dall’artista, le sue creazioni hanno portato oltre 200.000 visitatori complessivi, con punte, nei primi giorni dopo l’inaugurazione, tra 500 e 4mila presenze quotidiane per singola opera. Un impatto turistico notevole, che per Tarzo si sta trasformando in una sfida logistica da gestire con equilibrio.


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9 agosto 2025