C’è una prima vittima per l’intossicazione da botulino che a fine luglio, a Cagliari, ha colpito otto persone che avevano mangiato della salsa guacamole durante la Fiesta Latina di Monserrato. Si tratta di una donna di 38 anni, morta oggi all’ospedale Businco, da dove era stata trasferita dopo il ricovero all’altro ospedale Brotzu. La donna era stata tra i primi ad accusare i sintomi dell’intossicazione alimentare.
Altri casi in Calabria
Solo ieri in provincia di Cosenza altro caso legato all’avvelenamento da botulino, che ha causato la morte di un uomo e l’intossicazione di altre 12: tutte hanno accusato malori dopo avere mangiato un panino con salsiccia e cime di rapa a Diamante, acquistato in un truck food. In seguito, un’altra donna sarebbe morta nel Cosentino.
Indagati
Sono tre gli indagati, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive in relazione al caso di botulino a Diamante (Cosenza). Lo rende noto la Procura di Paola sottolineando che gli indagati sono il commerciante ambulate che avrebbe venduto il prodotto contaminato e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti.
Il bilancio
“Di questi 12 pazienti, 9 sono ricoverati nel reparto di Terapia intensiva e rianimazione e tre nel Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata sotto controllo e monitoraggio continuo. Due i pazienti intubati, una donna di 44 anni e un ragazzo di 16 anni ma ci tengo a dire che nessuno è in condizioni gravi”, riferisce Vitaliano De Salazar, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza.
“Vista la sintomatologia – aggiunge De Salazar – si presume che abbiano mangiato tutti lo stesso cibo. I primi due casi sono arrivati mercoledì scorso – ancora De Salazar – il tempo di incubazione della tossina botulinica va dalle 72 ore ai 7 giorni. Da subito abbiamo agito in sinergia con ministero della Salute, Centro Antiveleni nazionale di Pavia, Prefettura, Asl e 118. Un grazie al San Camillo di Roma per averci consentito l’utilizzo della piattaforma dell’elicottero del 118 per il trasporto delle scorte dei sieri autorizzate da ministero e Centro antiveleni. Un lavoro di squadra di cui siamo orgogliosi”. Infine, una precisazione: “L’intossicazione alimentare da botulino è avvenuta qui da noi ma può succedere ovunque”, conclude.
I sequestri
La Procura della Repubblica di Paola ha disposto il sequestro, su tutto il territorio nazionale, di un prodotto commerciale, probabilmente a base di cime di rapa, che sarebbe all’origine dell’intossicazione da botulino registrata nel cosentino. La Procura, diretta da Domenico Fiordalisi, sta indagando per morte come conseguenza di un altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi. I pm stanno accertando anche eventuali responsabilità mediche. La vittima, infatti, si era recata nella clinica privata a Belvedere marittimo.
Morte sospetta di una 45enne, sarà riesumata salma
La Procura della Repubblica di Paola ha aperto un’inchiesta su una morte sospetta di una 45enne avvenuta nei giorni scorsi a Praia a Mare, dopo l’esposto presentato dal fratello. Secondo la denuncia dell’uomo, la sorella avrebbe mangiato un panino al track food di Diamante dove hanno mangiato anche le persone ricoverate all’ospedale di Cosenza e Luigi Di Sarno, il turista 52enne di Cercola (Napoli), morto a Lagonegro (Potenza) mentre stava rientrando a casa. La donna è morta nei giorni scorsi e ieri le è stato fatto il funerale. La Procura, quindi, disporrà la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia. Secondo quanto si è appreso, il fratello, alla luce delle notizie uscite negli ultimi giorni sui casi di intossicazione alimentare, ha avuto dei sospetti sulla causa della morte della sorella ed ha deciso di rivolgersi alla magistratura. La Procura sta conducendo accertamenti anche sulla clinica privata di Belvedere Marittimo dove la donna si era recata dopo avere accusato i primi malesseri. La clinica è la stessa dove si era presentato Di Sarno. Gli inquirenti sospettano che i medici della struttura non siano stati in grado di riconoscere i sintomi e quindi non siano intervenuti. In corso la loro identificazione e non è escluso che nei prossimi giorni possano essere indagati come atto dovuto per poter effettuate le autopsia su Di Sarno e sulla donna.
La situazione degli intossicati a Cagliari
Gli intossicati cosentini, dunque, vanno ad aggiungersi agli 8 registrati alla fine di luglio a Cagliari. Con la donna morta oggi erano ricoverate altre quattro persone nel reparto di Neurologia. Nei giorni scorsi erano stati tutti dimessi, mentre le condizioni della 38enne erano rimaste stazionarie. Ma nelle ultime ore si sarebbero verificate delle complicazioni tanto che la donna è stata trasferita all’ospedale Businco, non distante dal Brotzu, dove il suo cuore ha smesso di battere. Rimangono ancora ricoverate al Policlinico Casula di Monserrato nel reparto di Rianimazione una 14enne e una 62enne: entrambe sono stazionarie. Al Policlinico Gemelli di Roma è invece ricoverato un bambino di 11 anni. Tutti avevano mangiato delle pietanze preparate con il guacamole alla stessa festa.
L’inchiesta
La Procura di Cagliari, intanto, ha aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati il nome dell’organizzatore della Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato dove si sarebbero verificate le intossicazioni.
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“A seguito di due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha immediatamente attivato tutti i protocolli sanitari”. Lo rende noto lo stesso ministero in una nota. “Il sistema di intervento – dice Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie – ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita”.
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