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Lutto nel mondo della televisione. È morto Ludovico Peregrini, lo storico “Signor No” di Rischiatutto. «Si è spento all’età di 82 anni, in Bretagna, circondato da tutti i suoi cari», annunciano all’ANSA la moglie Nicou e le figlie Sofia e Anna. Era nato a Como il 27 giugno 1943. «A tutti noto come il “Signor No” – sottolinea la famiglia – è rimasto fino all’ultimo pieno di curiosità, leggerezza e disponibilità a tutto e a tutti. La sua più grande gioia, oltre alla famiglia, è di aver potuto con i suoi programmi tenere compagnia a tanta gente».
APPROFONDIMENTI
La carriera – Laurea in Lettere alla Cattolica di Milano, Peregrini era stato indirizzato alla tv da un amico che lavorava in Rai.
La prima esperienza a Settevoci, con Pippo Baudo. Poi nel 1970 la svolta, quando iniziò a collaborare con Mike Bongiorno per Rischiatutto, inaugurando un sodalizio che sarebbe durato oltre quarant’anni. Inflessibile, Peregrini vigilava sull’applicazione del regolamento del quiz, opponendosi sistematicamente alle richieste di deroga avanzate dal conduttore: di qui il soprannome di ‘Signor No’ con cui è entrato nel cuore del grande pubblico. Nella sua carriera, Peregrini ha collaborato anche a programmi come Scommettiamo?, Flash, La ruota della fortuna, Bravo bravissimo, Chi vuol essere milionario? con Gerry Scotti e con Bongiorno ha firmato il Festival di Sanremo 1997. Autore di canzoni per Mino Reitano, Toto Cutugno, Mina, per anni voce del quiz di Mike Bongiorno Bis e di Telemike, nel 2016 era tornato in tv con Fabio Fazio per il remake di Rischiatutto.Tifoso del Milan, nel 2009 fu tra le persone che portarono a spalla il feretro di Mike Bongiorno all’uscita del Duomo di Milano, insieme a Pippo Baudo, Mario Bianchi e ai figli del presentatore.
Il ricordo di Fabio Fazio – «Ludovico era una persona molto speciale: ho avuto la fortuna di stabilire con lui una grande sintonia, fatta di stima reciproca e di sincero affetto. La sua scomparsa è una notizia veramente brutta». Fabio Fazio ricorda così con l’ANSA Peregrini. «Ci siamo divertiti tantissimo», racconta Fazio commosso. «Aveva colto la mia passione autentica per quella trasmissione, tra l’altro andata divinamente: ne facemmo una copia anastatica, una ricostruzione filologica, lavorandoci un anno e mezzo. Quando entrò in studio la prima volta mi disse: “sono scioccato, mi sembra davvero di essere tornato lì, è tutto uguale”. Con un’unica eccezione: quel programma, che tutti ricordiamo in bianco e nero, era fatto con veri colori. Avevo studiato i manoscritti di Mike Bongiorno e Peregrini era la fonte autentica che ci aiutava a interpretare tutto. Fare le domande con colui che le aveva sempre fatte per me era inebriante. E poi, con lui che aveva una straordinaria passione per i giochi, ne avevamo inventato uno che funzionava, con i provini dei concorrenti. Io chiedevo: “lei da dove viene? che hobby ha?” E per qualsiasi risposta incalzavo: “ma lo sa che questo hobby è stata la grande passione di Peregrini?” E allora lui, per non smentirmi, sorridendo, anzi trattenendo le risate, rispondeva: “beh, sì, lo è stata da giovane…”». Quella riedizione di Rischiatutto, in onda con due speciali su Rai1 e poi su Rai3, «è stata un’esperienza molto coinvolgente sul piano professionale ma anche umano: Ludovico era una persona di rara eleganza, di rarissima sensibilità e signorilità, un galantuomo, come si diceva una volta, un signore di altri tempi che adorava la sua famiglia», sottolinea ancora Fazio. «Ci eravamo rivisti a Palazzo Reale, a Milano, per la mostra dedicata a Mike. Mi ricordo una sua foto esposta. Guarda come eri elegante!, gli dissi. E lui: tu non sai quella giacca, la vedi in bianco e nero, ma era di un terrificante arancione. In classico stile anni ’70. Ecco, oltre che essere molto colto, era anche profondamente ironico».
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