Reggio Emilia, 9 agosto 2025 – “Caro Vasco Rossi…”. Inizia con queste parole la lettera commossa al Blasco, scritta dal sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro. L’oggetto del documento è il diario di Filiberto Degani, primo manager di Vasco, scomparso nel luglio di cinque anni fa. Volume ora in mano a Cavallaro. “Siccome ho cercato di raggiungerti in altro modo – più canonico ed educato – ma invano”, Cavallaro decide di dedicare alla vicenda un post su Facebook, nella speranza che questo messaggio possa arrivare al rocker di Zocca. “Ti scrivo da qui perché si tratta proprio di uno di quegli scrupoli di coscienza che ogni tanto mi vengono fuori e non riesco a risolvere”.
E poi annuncia: “Ho il diario di Filiberto Degani e devo trovare il modo di fartelo avere”. Degani è stato il primo a ingaggiare Vasco nella sua discoteca: lo Snoopy, un tempio della musica italiana che il manager ha gestito per oltre 30 anni. Fino al 2001 è stato storico proprietario del locale, aprendo altre due attività: una a Riccione (Snoopy’s Holiday) e l’altra a Misano Adriatico (Bobo). Infatti “più che un diario è un album di ritagli, di foto e di ricordi scritti di suo pugno”, racconta Cavallaro.
Naturalmente al centro delle storie ci sono le avventure da “vita spericolata” del cantante. Un periodo da cui “primo o poi qualcuno dovrebbe trarre un film e una serie”, come scrive ancora Cavallaro. Il diario di Degani è in possesso di Cavallaro perché “quando Filiberto se ne è andato”, senza avere nessuno e dopo alcune complicazioni dove al Covid, “era seguito da noi. L’abbiamo conservato, ma non può finire in un archivio”, spiega il sindaco. Da qui la volontà di farlo “assolutamente” avere a Vasco, perché è l’unica cosa che rimane fisicamente di Filiberto Degani.
Intanto nei commenti del post del sindaco sono tante le persone che vogliono aiutare lo stesso Cavallaro ad arrivare in un qualche modo a Vasco Rossi. Perché, proprio citando Vasco nel suo ricordo alla morte di Degani, “nessuno muore mai completamente”. E quindi “non è così importante – dice Cavallaro –, quello che rimane di fisico: ma questo diario c’è e deve stare al posto giusto”. E quindi nelle mani di Vasco.