Romano Forleo

Romano Forleo – Foto Gennari/Siciliani

Il 1° agosto è morto a Roma a 91 anni Romano Forleo, tra i pionieri della ginecologia e della sessuologia non solo in Italia, fondatore e primo presidente della World Association for Sexual Health, tema del quale fu consulente dell’Oms. Figura di spicco del cattolicesimo impegnato nella medicina e nella bioetica, è stato a lungo primario di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina a Roma. Rilevante anche la sua militanza nella Democrazia Cristiana, dove si è occupato di sanità e politiche familiari, diventando senatore. Pubblichiamo il ricordo di Luisa Santolini, sua collega in Parlamento, legata a Forleo da grande amicizia.

Il 1° di agosto è tornato alla casa del Padre Romano Forleo che, prima di essere un personaggio pubblico di grande rilievo, è stato un amico con il quale ho condiviso impegno, ricerca del bene comune, sconfitte e successi, amici comuni ed esperienze nella politica e nell’associazionismo cattolico. Molti giornali lo hanno ricordato ed è stato commemorato giustamente anche al Senato. Una persona di grande umanità, di grande spessore professionale, di grande passione per il cattolicesimo organizzato.

Romano Forleo si è spento dopo una lunga malattia e una lunga vita trascorsa all’insegna della fiducia nell’uomo e nelle istituzioni che egli si dà. Ha avuto il merito di essere un protagonista dalle grandi intuizioni e di essere stato, poi, in grado di realizzarle con encomiabile impegno civile. Medico, professore universitario, a Roma fu un innovatore al Fatebenefratelli per quanto riguarda la ginecologia e l’approccio di questa disciplina alle donne. Ha inventato un nuovo modo di concepire il parto, di affrontare la gravidanza, di camminare insieme alle sue pazienti. Un nuovo modello di cura e di accoglienza che ha fatto scuola ovunque.
Fu uomo delle associazioni. Era stato scout in gioventù e mai smise di frequentare gli scout, insieme alla sua amata moglie, fino ad arrivare a essere il presidente del Masci, movimento scout degli adulti. Anche in quella occasione si spese moltissimo per rendere vivo ed operativo quel movimento e per mettere al servizio dell’associazionismo cattolico le sue competenze, la sua intelligenza, la sua passione. Fu anche uomo delle Istituzioni nelle file della DC fino ad essere Senatore e in quella veste occuparsi di temi nuovi e difficili quali la fecondazione artificiale in Commissione sanità.

Fu anche l’ultimo commissario della Dc romana prima della ingloriosa fine dovuta all’assalto di Tangentopoli. Tante cose ha fatto e scritto Romano Forleo anche in campo internazionale, ma io vorrei ricordarlo per il suo sorriso, la sua disponibilità, la sua capacità di ascoltare le ragioni degli altri e poi discutere con assoluto rigore scientifico ogni questione che gli venisse posta.

Un maestro autentico, semplice, amabile, umile e sempre teso alla realizzazione del bene comune nella professione come nella vita privata. Posso dire che il filo rosso della sua lunga e laboriosa carriera è stato il suo amore per la vita, sia essa nascente, o appena nata o al tramonto. Una vita da accogliere senza riserve, da curare e accudire senza sosta, da accompagnare fino alla fine senza disperare. La sua vita personale è stata segnata da tanti profondi dolori familiari, ma la sua fiducia nell’uomo e la sua fede in Dio onnipotente non sono venute mai meno.

E ora ha raggiunto i suoi cari dove non ci sono più “lacrime e stridor di denti” e dove c’è Chi fa “nuove tutte le cose”. A Dio, Romano. Il tuo esempio e la tua testimonianza continueranno a camminare per le strade del mondo.

* Già presidente nazionale Forum delle Associazioni familiari, presidente dell’Associazione Amici di Carlo Casini

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