di
Federica Maccotta

Si è spento a 82 anni in Bretagna. Aveva lavorato in tv come autore e giudice di gara, guadagnandosi il soprannome per il rigore con cui applicava il regolamento

I baffi e il rigore pieno di ironia nel far rigare dritto i quiz che hanno fatto la storia della tv italiana, a partire dal Rischiatutto, erano i suoi tratti inconfondibili. Ludovico Peregrini, lo storico «Signor No» al fianco di Mike Bongiorno, è morto ieri in Francia.

«Si è spento all’età di 82 anni, in Bretagna, circondato da tutti i suoi cari», hanno annunciato la moglie («Mia moglie Monique è bretone, e i bretoni sono rocciosi, austeri. A lei è difficilissimo dire di no», aveva raccontato al Corriere) e le figlie Sofia e Anna. «A tutti noto come il “Signor No” – sottolinea la famiglia – è rimasto fino all’ultimo pieno di curiosità, leggerezza e disponibilità a tutto e a tutti. La sua più grande gioia, oltre alla famiglia, è di aver potuto con i suoi programmi tenere compagnia a tanta gente».



















































Peregrini, nato a Como il 27 giugno 1943, era entrato nel mondo della tv giovanissimo. Non con Mike Bongiorno, il sodalizio più famoso, ma con Pippo Baudo, come tuttofare per un programma musicale che sarebbe diventato un grande successo: Settevoci.

Con Baudo scatta subito la sintonia, ma quando la trasmissione viene spostata da Milano a Roma Peregrini resta all’ombra della Madonnina. E qui incontra Mike Bongiorno, con cui poi avrebbe lavorato per 40 anni. A partire dal Rischiatutto che dal 1970 al 1974 ha dettato i canoni del telequiz italiano. Come autore televisivo, in primis. Ma anche nei panni che lo hanno fatto conoscere e amare dal pubblico a casa: quelli di giudice responsabile di gara, in particolare da quando l’Ordine dei Notai vietò agli iscritti all’albo le apparizioni televisive.

Il soprannome se lo guadagna per il rigore con cui applica il regolamento, opponendosi alle richieste di deroga da parte di concorrenti e presentatore. Le sue gag con Mike Bongiorno in questo ambito diventano un genere a sé. «Lui era un notturno e io un diurno, lui era sportivo e io no, lui guardava la tv e io leggevo. Poi lui non amava dare confidenza», aveva raccontato di Mike Bongiorno in un’intervista al Corriere per i suoi 80 anni. Forse non la definizione canonica di amicizia, ma di certo il rapporto tra i due (insieme hanno fatto anche il Festival di Sanremo nel 1997) è stato intenso. Quando il re dei quiz televisivi è morto, nel settembre 2009, è stata una delle persone (con Pippo Baudo, Mario Bianchi e i tre figli di Mike) che hanno portato a spalla il feretro all’uscita del Duomo di Milano ai funerali.

Ma sono tante le trasmissioni di successo di cui Peregrini è stato autore: Telemike, La ruota della fortuna, Allegria!, Bravo Bravissimo, per dire. E con Gerry Scotti Vinca il migliore, Il Quizzone e Chi vuol essere milionario?. Per non farsi mancare nulla, ha scritto inoltre alcune canzoni per Mino Reitano, Toto Cutugno e Mina.

Nel 2016 è tornato a «metterci la faccia», vestendo di nuovo il ruolo del «Signor No» nel remake di Rischiatutto, operazione-nostalgia firmata da Fabio Fazio. «Questa è davvero una bruttissima notizia – ha scritto sui social il conduttore di Che tempo che fa commentando la scomparsa di Peregrini –. Ludovico è stato un amico caro e con lui era nata una sintonia speciale. Mancheranno la sua eleganza e la sua signorilità, la sua cultura, i suoi aneddoti e soprattutto mi mancherà lui». Baffoni e no compresi.

9 agosto 2025 ( modifica il 9 agosto 2025 | 19:38)