Nel 2007, più precisamente nel mese di dicembre, pronto a riempire le sale nel periodo natalizio, usciva un divertente progetto di Leonardo Pieraccioni dal titolo Una moglie bellissima. Commedia di appena 96 minuti, scritta, diretta e interpretata dall’artista toscano che come al solito, mette in scena la sua brillante dote comica con quel tocco di profondo romanticismo misto a una sorta di malinconia.
Capace di regalare al cinema italiano film sempre delicati e memorabili, Pieraccioni emerge ancora una volta distanziandosi dalla commedia più banale. Tra i brani iconici della nostra tradizione come Attenti al lupo, Sarà perché ti amo e Perdere l’amore, questo piacevole viaggio cinematografico ci porta in luoghi del tutto nostrani e, come spesso accade, molto cari al regista.
Di cosa parla il film
In un tranquillo borgo della Toscana vive Mariano (Leonardo Pieraccioni), felicemente sposato da dieci anni con Miranda (Laura Torrisi), sua moglie, che lo ama profondamente. I due condividono tutto, compreso il lavoro: gestiscono insieme un banco di frutta e verdura al mercato, sognando di racimolare abbastanza soldi per aprire finalmente un negozio tutto loro.
La loro quotidianità scorre serena e senza scossoni, almeno fino all’arrivo in paese di Andrea (Gabriel Garko), un carismatico fotografo. Colpito dall’avvenenza di Miranda, l’uomo le propone di posare senza veli per un calendario destinato a una rivista molto conosciuta. Dopo qualche esitazione e con il consenso di Mariano, Miranda accetta, vedendo in quell’occasione una possibilità concreta per realizzare il sogno del negozio.
Il calendario diventa un successo clamoroso e Miranda, da semplice fruttivendola, si ritrova catapultata sotto i riflettori, diventando una celebrità. Andrea, approfittando del momento e della sua influenza, riesce a conquistarla. Miranda, travolta dalla novità e dall’attenzione, finisce per lasciare Mariano, che resta solo e con il cuore a pezzi. Ma il tempo rivelerà a Miranda il vero volto del fotografo affascinante, e le sue illusioni cominceranno a sgretolarsi.
Dove è stato girato
Come accade spesso nei film di Leonardo Pieraccioni, anche Una moglie bellissima è stato girato, almeno in parte, nella sua amata Toscana. Questa regione non rappresenta soltanto le sue origini, ma è anche una costante fonte di ispirazione per il suo modo di fare cinema, tra comicità e racconto popolare.
Il legame tra Pieraccioni e la Toscana è evidente: nei suoi film ritroviamo sempre le atmosfere familiari della provincia, i dialetti locali, i personaggi tipici e le tradizioni della sua terra. Ogni scorcio toscano diventa sfondo e, spesso, vero e proprio protagonista: dai piccoli borghi immersi nel verde alle campagne tranquille, dai bar di paese ai mercati rionali. I suoi personaggi, inoltre, incarnano perfettamente lo spirito toscano, sono ironici e sognatori, a volte un po’ ingenui, ma sempre autentici.
Anghiari, Arezzo
Il banco di frutta e verdura dove lavorano Mariano e Miranda, i protagonisti del film, si trova in Piazza Baldaccio, nel cuore di Anghiari, pittoresco borgo in provincia di Arezzo. Sempre ad Anghiari si riconoscono anche altri luoghi chiave del film: il teatro dove si tengono le prove dello spettacolo Grease e Piazza IV Novembre, che fa da scenografia alla rappresentazione finale.
Arroccato su una collina che si affaccia sulla Valle del Tevere, Anghiari regala panorami mozzafiato, soprattutto al tramonto. Il suo centro storico, perfettamente conservato, è uno degli esempi più autentici di borgo medievale italiano.
Molo di Livorno
Tra le scene più intense e significative del film spicca quella ambientata al molo di Livorno, dove Mariano e Miranda si ritrovano in un momento di confronto intimo. Qui, i due protagonisti si aprono l’uno all’altra, rivelando quanto profondo sia il legame che li unisce, nonostante le difficoltà che stanno vivendo.
È una scena che segna un punto di svolta emotivo nella storia, e la presenza del mare (elemento ricorrente nel cinema di Pieraccioni) assume un valore simbolico: rappresenta il cambiamento, il bivio tra partire e restare, tra lasciarsi andare e ritrovare se stessi.
In questo contesto, il molo diventa più di un semplice sfondo: è una linea di confine tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, tra i sogni che tentano di fuggire e le radici che spingono a restare. Il molo di Livorno, con la sua passeggiata affacciata sul mare e lo skyline del porto alle spalle, è uno degli angoli più suggestivi della città, capace di trasformarsi in luogo dell’anima.
Selci, frazione di San Giustino, Perugia
Tra le scene più riconoscibili e spassose di Una moglie bellissima c’è senza dubbio quella ambientata al passaggio a livello. La sequenza è stata girata a Selci, una piccola frazione del comune di San Giustino, in provincia di Perugia, a due passi dal confine toscano e a pochissimi chilometri da Anghiari.
Questa scena è diventata particolarmente memorabile perché racchiude tutti gli ingredienti classici del cinema di Pieraccioni: ironia leggera, situazioni surreali e un tocco di tenerezza. Protagonisti sono ancora Mariano e Miranda, colti in un momento centrale della loro vicenda sentimentale, proprio mentre il passaggio a livello si chiude davanti a loro.
Una situazione quotidiana che, grazie alla regia di Pieraccioni, si trasforma in una gag esagerata, quasi grottesca, ma profondamente umana. È proprio in questo tipo di comicità, semplice ma efficace, che si ritrova la cifra distintiva del suo stile.
Studi di Cinecittà
Oltre alle numerose location toscane e umbre, alcune sequenze del film sono state girate negli storici Studi di Cinecittà. Conosciuti anche come “la Hollywood sul Tevere“, per via del loro ruolo chiave nel panorama cinematografico internazionale del Novecento, gli studi rappresentano una vera e propria icona del cinema italiano.
Situato a Roma, lungo la via Tuscolana, il complesso fu inaugurato nel 1937 e ospita ancora oggi sia produzioni cinematografiche che televisive. Cinecittà continua a essere un punto di riferimento fondamentale per il cinema italiano, oltre a essere uno degli studi più grandi e attrezzati d’Europa.