L’aeroporto di Forlì si prepara ad accogliere piloti, tecnici e ospiti del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, settima prova del mondiale di Formula Uno in programma nel fine settimana del 18 maggio. Tra i big attesi al Ridolfi ci sarà Oscar Piastri, leader della classifica pilota e protagonista di uno scoppiettante inizio di stagione con ben quattro vittorie (Cina, Bahrein, Arabia Saudita e Miami). Il talento australiano della McLaren atterrà mercoledì pomeriggio allo scalo di via Seganti, dove ad attenderlo ci sarà un elicottero che lo accompagnerà a Faenza. Da qui salirà a bordo della nuova McLaren Artura Spider per raggiungere Brisighella, dove riceverà il Trofeo Bandini, di cui Forlì Airport è partner.
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L’associazione Trofeo Bandini, rappresentata dal presidente Francesco Asirelli e dal vicepresidente Massimiliano Penazzi, ha voluto fortemente presentare la 32esima edizione del premio all’aeroporto di Forlì alla presenza del presidente Giuseppe Silvestrini e del direttore Riccardo Pregnolato. “Crediamo molto nella sinergia tra il Ridolfi i comuni di Faenza, Brisighella e l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina”, ha esordito Penazzi. “Quello tra l’aeroporto di Forlì e il Trofeo Bandini è un sodalizio che va avanti dal 1998, riconoscendolo quindi un importante punto di riferimento. Qui sono atterrati campioni del mondo del calibro di Lewis Hamilton e Nico Rosberg, il team principal della Mercedes Toto Wolff, l’ex pilota di F1 Kevin Magnussen e qualche mese fa il presidente della Formula E, Alejandro Agag. Quindi si tratta di una collaborazione che ci fa onore e che rappresenta un punto di forza”.
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A sottolineare l’importanza strategica del Ridolfi è anche il vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri. “Ci rendiamo sempre poco conto di quanto sia importante avere un un aeroporto a pochi chilometri da casa e come faentini, nell’ambito della collaborazione fra comuni, dovremmo guarda verso Forlì e lavorare insieme. E’ un’infrastruttura fondamentale, quindi dobbiamo imparare a lavorare di più insieme e fare più più squadra”. Fabbri ha tenuto ad evidenziare come “l’aeroporto di Forlì sia un punto di riferimento per la Romagna e a volte nemmeno ci rendiamo conto dell’importanza dell’investimento fatto dai privati”.
La settimana del Gran Premio di Formula Uno a Imola, ha detto il presidente di Forlì Airport Giuseppe Silverstini, “sarà molto importante. Siamo ben organizzati, abbiamo un grosso riconoscimento per quello che è stato fatto negli anni passati ed è previsto un aumento dei voli in arrivo proprio perchè hanno in Forlì Airport un servizio veloce, tranquillo e sereno”. “Con il Trofeo Bandini confido che il sodalizio possa andare avanti nel tempo”, è l’auspicio di Pregnolato, che si è dichiarato appassionato di Formula Uno sin da piccolo. “Avevo 8 anni quando ci fu l’incidente di Lorenzo Bandini e a casa conservo molta documentazione fotografica dell’epoca”.
Il Trofeo Bandini
Il Trofeo Bandini è il riconoscimento che ricorda il pilota brisighellese della Ferrari scomparso per le gravi lesioni riportate durante il Gran Premio di Montecarlo del 1967 e che annualmente premia tradizionalmente un pilota di F1 giovane e promettente, tra l’altro portando fortuna, stando a precedenti e statistiche. Dal 1992 il trofeo viene assegnato, da un’apposita commissione, ad una figura di spicco del mondo delle Formula 1. Piastri succederà all’inglese della Mercedes George Russell e al compagno di squadra Lando Norris, attualmente secondo in classifica, che ritirò il premio nel dicembre del 2023.
“Premiamo il massimo”
“Quella del Trofeo Bandini è una lunga storia – ha premesso Asirelli -. Abbiamo già premiato nove piloti che sono diventati campioni del mondo e quest’anno premieremo uno tra i principali candidati al titolo, visto come sta andando questo inizio di stagione. Abbiamo sempre premiato il massimo che c’è sulla griglia di partenza, puntando al talento emergente”. Su Piastri, Asirelli ha ricordato le sue origini italiane: “E’ australiano di Melbourne, ma il bisnonno è di Licciana Nardi, un comune toscano in provincia di Massa Carrara. E per l’occasione quindi Piastri incontrerà una delegazione del comune guidata dal sindaco (Renzo Martelloni, ndr).
L’organizzazione
Il pilota della scuderia McLaren F1, campione del mondo costruttori, atterrerà all’aeroporto di Forlì di cui è sponsor il trofeo alle 15.20 per poi essere traferito, a bordo di un elicottero, a Faenza. Qui, verso le 16, dopo aver salutato la città, partirà da piazza del Popolo verso le 16.25, al volante della nuova McLaren Artura Spider (la casa costruttrice ne metterà a disposizione tre). Percorrerà Corso Matteotti, viale Marconi, via Firenze, per poi proseguire sulla Strada Provinciale 302 Brisighellese-Ravennate. L’arrivo in Piazzetta Porta Gabolo a Brisighella è previsto verso le 16.45. A Palazzo Metelli Piastri incontrerà alcuni rappresentanti dell’ambasciata australiana, le autorità ed un gruppo di disabili.
Alle 18 avrà inizio la cerimonia alla Rocca Veneziana di Brisighella. Saranno premiati, dalle istituzioni, dalla Motorvalley e da Terre di motori Riccardo Ceccarelli, medico e amministratore delegato di Formula Medicine; il giovane pilota di rally Davide Nicelli; la giornalista della Gazzetta dello Sport Giulia Toninelli, il giornalista di Rai Sport Gianluca Gafforio, il direttore di Pirelli Motorsport Mario Isola e Carlo Dall’Oppio, comandante nazionale emerito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. “Siamo onorati di far parte di Terre di motori – ha sottolineato Penazzi -. Il clou sarà a Brisighella, ma Faenza potrà vivere un momento con il pilota. Speriamo quindi di vedere la piazza riempita di tanti giovani. Credo che il rilancio della Formula 1 di questi anni sia veramente quasi a volte femminile e giovane”.
“La consegna alla rocca ha certo fascino – ha rimarcato il sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli -. E’ l’evento clou dell’anno, che valorizza il nostro territorio e i prodotti che vengono realizzati, l’olio su tutti e il carciofino moretto per citarne alcuni. L’associazione ha fatto un grandissimo lavoro a livello mondiale e porta anche fortuna, come stiamo vedendo con Piastri”. “Stiamo investendo molto sulla Motor Valley insieme all’Unione dei Comuni della Romagna Faentina – ha tenuto a ricordare il vicesindaco di Faenza Fabbri -. Ci stiamo focalizzando molto sul tema dei materiali compositi ed importante fare sistema con i comuni vicini, come Forlì, sul tema ad esempio dell’aerospazio. E il Trofeo Lorenzo Bandini penso sia un esempio di come si possa lavorare insieme come territorio. Siamo grati che questa opportunità ricada su tutto il territorio, perchè dà visibilità e ricchezza. Penso sia importante continuare a farlo crescere e la volontà dimostrata da tutti noi come istituzioni è cercare di di renderlo sempre più un patrimonio della Romagna e della Motor Valley”.
“Un trofeo ambitissimo”
Hanno avuto l’onore di ritirare il premio piloti del calibro di Michael Schumacher, Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Max Verstappen. “E’ un trofeo ambitissimo – ha detto con orgoglio Asirelli -. Abbiamo avuto l’onore di premiare recentemente anche Valentino Rossi nel fine settimana del mondiale Endurance. La difficoltà è riuscire ad accontentare quella che è la richiesta. Volevo consegnare nel 2023 di persona il premio a Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, che aveva accettato, ma purtroppo c’è stata l’alluvione. Spero di futuro di porterlo portare a Parigi, dove c’è la sede della Fia”.
Il Trofeo Bandini già è al lavoro per le prossime edizioni: “Con la premiazione a Piastri abbiamo iniziato un programma triennale e ci stiamo già trattando le edizioni 2026 e 2027. Con le amministrazioni comunali coinvolte, Brisighella, Imola e Faenza, abbiamo cambiato il format per dare un ampio spazio alla Motor Valley. Vogliamo che la caratteristica principale sia la spontaneità, elemento che caratterizzava Bandini”. “Dietro al Trofeo Bandini c’è un anno di lavoro – ha tenuto a precisare Penazzi -. Il risultato è gratificante per noi e per il pilota. Quando Russell lo scorso anno ha ritirato il premio sembrava commosso, come se avesse vinto il titolo mondiale”.
Accenni su Lorenzo Bandini
Lorenzo Bandini è nato nella colonia italiana di Barce, in Libia, il 21 dicembre del 1935, ma poco dopo ritorna in Italia, a San Cassiano di Brisighella, paese originario del padre. Fin da piccolo si è avvicinato al mondo dei motori, fino a coronare il suo sogno, nel 1962, di un contratto con la Ferrari. Cinque anni dopo, il 10 maggio 1967, Bandini ha perso la vita per le conseguenze del drammatico incidente durante il Gran Premio di Monaco.