Jannik Sinner ha regolato il colombiano Daniel Galan al secondo turno del Masters 1000 di Cincinnati: il numero 1 del mondo ha fatto il proprio esordio sul cemento statunitense nella serata odierna, travolgendo con un doppio 6-1 un avversario che non poteva incutere particolari patemi d’animo al tennista italiano, al ritorno in campo dopo il trionfo a Wimbledon. Ormai è passato quasi un mese dall’apoteosi sui sacri prati e il campione in carica è pronto per farsi strada sulla superficie prediletta, avvicinandosi così agli US Open.
Il tabellone di Jannik Sinner a Cincinnati ha già subito un paio di importanti scossoni prima che il fuoriclasse altoatesino scendesse in campo: il norvegese Casper Ruud è infatti stato sconfitto dal francese Arthur Rinderknech con il punteggio di 6-7(5), 6-4, 6-2 e Lorenzo Musetti ha ceduto al cospetto dell’altro transalpino Benjamin Bonzi con il riscontro di 5-7, 6-4, 7-6(4). Le teste di serie numero 8 e numero 11 del seeding si trovano costrette a fare le valigie prematuramente e a indirizzarsi con anticipo verso l’ultimo Slam della stagione, dunque non potranno affrontare Jannik Sinner in un ipotetico quarto di finale
Quale sarà il cammino del numero 1 del mondo? Dopo Galan lo attende al varco il canadese Gabriel Diallo, ostacolo probante e rognoso per poi meritarsi verosimilmente un ottavo di finale contro lo statunitense Tommy Paul (ampiamente favorito sul francese Mannarino, che ha avuto la meglio sul ceco Machac). Ai quarti, dunque, niente Musetti o Ruud: Rinderknech incrocerà il canadese Felix Auger-Aliassime, mentre Bonzi attende il greco Stefanos Tsitsipas.
Chi riuscirà a prevalere in quello spicchio sarà l’ipotetico rivale del nostro portacolori. Il tabellone è ampiamente alla portata di Jannik Sinner prima di una potenziale semifinale contro lo statunitense Taylor Fritz o il danese Holger Rune, salvo altri inserimenti come ad esempio quello dell’americano Frances Tiafoe. Dall’altra parte del tabellone continua a spiccare lo spagnolo Carlos Alcaraz, potenziale avversario del nostro portacolori soltanto nell’incontro che metterà in palio il trofeo.