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Il lungo fiatone dopo il balletto d’apertura e la voce afona, in seguito a estenuanti maratone televisive. Se uno volesse sintetizzare in due immagini Lorella Cuccarini sceglierebbe queste. Diapositive che ne raccontano la passione, l’impegno, la dedizione.

La Cuccarini è ed è stata tutto

Classe 1965, la Cuccarini è ed è stata tutto. Ballerina, conduttrice, cantante, attrice, fino a quel ruolo da insegnante ad “Amici” che da circa un lustro le sta regalando una seconda giovinezza. “Avere gli adolescenti che mi fermano per strada fa piacere”, ha affermato di recente. “In questi ultimi anni ho vissuto esperienze che mi hanno un po’ fatto rinascere, soprattutto agli occhi di un pubblico che non mi conosceva così bene”.

Si avvicinò alla danza, suo grande amore, già a 9 anni, frequentando la scuola di Enzo Paolo Turchi. La gavetta fu lunga e le prime chance sul piccolo schermo arrivarono come ballerina di fila nelle trasmissioni “Te lo do io il Brasile” e “Sponsor City”. Comparsate fugaci, comunque importanti per la sua formazione: “Io non dimentico niente, perché ogni tassello nella mia carriera è stato fondamentale”.

L’incontro con Pippo Baudo (che le stravolse la vita)

L’incontro che le stravolse la vita fu quello con Pippo Baudo. Si incrociarono ad una convention pubblicitaria dell’Algida e la scintilla scoccò immediatamente: “Eravamo in un grande hotel della Capitale – raccontò lo stesso Baudo – io presentavo questo evento e in fondo alla sala c’era una ragazza che mi aveva colpito più di altre. Volli conoscerla e mi presentai”.

Il primo approccio non fu memorabile: “Fissammo un appuntamento per il giorno successivo e ci andai con mia madre – svelò lei – ero un po’ prevenuta, oltre che sprovveduta. Mi sembrava impossibile che qualcuno potesse accorgersi di me”.

Invece Pippo ci aveva visto lunghissimo, tanto da volerla per “Fantastico 6”. L’altra intuizione illuminante fu quella di non optare per un nome d’arte. Si pensò ad una variazione in Lorella Cari, o addirittura in Lori Carini. “Ma in fondo, se la Lollobrigida ha avuto successo con quel cognome così brutto…”. E la carta d’identità rimase intatta.

Dal suo mentore, però, subì una durissima reprimenda ancora prima di cominciare. Alla vigilia della conferenza di presentazione, infatti, la Cuccarini si ferì alla fronte in seguito ad un incidente d’auto. “Non avevo colpe, non guidavo io. Mi misero trenta punti e pensai che mi avrebbe dato il benservito. Non andò così, ma Pippo mi fece una ramanzina che ancora ricordo”.

Quell’imprevisto, a ogni modo, risultò determinante nell’ambito estetico, con l’escamotage della frangetta utile a nascondere la cicatrice. Manco a dirlo, quel taglio divenne il segnò distintivo di Lorella.

Un simbolo erotico ma mai ammiccante

Bellissima oggi, splendida allora. Nonostante ciò, la Cuccarini non è mai stata ammiccante, o maliziosa. Simbolo erotico per gli italiani, probabilmente, ma mai in una maniera sfacciata e volgare. In tal senso, non si ricordano suoi nudi, foto imbarazzanti o paparazzate sconvenienti. Una condotta monacale, suffragata da un matrimonio segreto celebrato nell’agosto del 1991 con Silvio Testi.

Con “Odiens”, ad appena 23 anni, si materializzò la consacrazione. Dalla Rai passò alla Fininvest, tagliando così il cordone ombelicale con Baudo: “Fu la mia prima trasmissione da sola, mi sentii inizialmente sperduta. Eppure, fu un’esperienza esaltante, cominciai a condurre. Senza contare che realizzai ‘La notte vola’, la mia sigla più iconica”.

Nel 1991 approdò a “Buona Domenica”, dando vita con Marco Columbro ad una delle coppie televisive più affiatate di sempre. Sei ore di diretta tra giochi, gare e scenette che regalarono alla Fininvest l’ebbrezza del live, grazie alla legge Mammì varata pochi mesi prima. Due stagioni memorabili, che donarono altrettante sigle entrate nell’immaginario collettivo: “Liberi liberi” e “Voci”.

L’intesa con Columbro fu tale che, assieme, condivisero anche diverse edizioni di “Paperissima” e “Trenta ore per la vita”, con Lorella che al contempo si riavvicinò a Baudo, che la volle al suo fianco al Festival di Sanremo del 1993.

Due anni dopo ecco il bis, stavolta come cantante esordiente. Il suo brano, “Un altro amore no”, si piazzò al decimo posto, con tanto di doppia esibizione nel corso della serata a causa dell’improvviso blackout che lasciò al buio alcune regioni italiane, impedendo alle giurie demoscopiche di potersi pronunciare. “Dissero che ero stata fortunata, io la considerai una sfiga. Ero già al ristorante che aspettavo un piatto di spaghetti e mi avvertirono che avrei dovuto ricantare. Fui presa dal panico”.

Nella stagione 1995-96 riabbracciò “Buona Domenica”, non Columbro. La mancata reunion influì sulla resa di una trasmissione che, seppur elegante, aveva perso il tocco magico.

Gli anni più bui

Il ritorno in Rai si concretizzò a settembre del 2002. Con Gianni Morandi e Paola Cortellesi firmò “Uno di noi”, show del sabato sera abbinato alla Lotteria Italia. Il responso dell’Auditel fu tutto sommato soddisfacente, ma le sconfitte nello scontro diretto con “C’è posta per te” generarono non poche tensioni, che spinsero Morandi ad inscenare la clamorosa protesta in mutande contro il rilevamento degli ascolti.

Si palesarono per la Cuccarini gli anni più bui, professionalmente e non. I problemi alla tiroide, la morte dell’amata mamma Maria e le difficoltà alla guida di “Scommettiamo che…?” (di nuovo con Columbro) provocarono il primo vero stop nella sua carriera. “Avevo un contratto esclusivo con la Rai e dopo ‘Scommettiamo che…?’ mi misero in panchina. Stetti ferma a casa, pagata, senza potermi guardare attorno. Per me fu un grande affronto: ero abituata a lavorare per guadagnare”.

Rientrò a Mediaset e finì con Massimo Boldi al timone de “La Sai l’Ultima?’. Non andò meglio e, di dieci puntate previste, ne andarono in onda a malapena quattro.

A quel punto sbarcò a “Domenica In”, fino ad un’ulteriore pausa che la vide relegata a ruoli marginali, soprattutto come giudice di talent.

Fu in quella fase che Rai 1 concepì “Nemicamatissima”, spettacolo evento che avrebbe dovuto mettere a confronto la Cuccarini ed Heather Parisi, in una sorta di affettuoso duello tra due regine degli anni ottanta e novanta. Le premesse, purtroppo, non furono rispettate e le polemiche dominarono su tutto il resto.

Il ruolo di Raffaella Carrà

In compenso, il porto sicuro di Lorella è sempre stato il teatro. “Grease”, “Il pianeta proibito”, “Rapunzel” e il più recente “Aggiungi un posto a tavola” sono solo alcuni titoli che l’hanno vista protagonista.

Per il suo mito, Raffaella Carrà, la Cuccarini nutrì innumerevoli sentimenti, a partire da quel primissimo contatto avvenuto nel 1978 nello studio di “Ma che sera”: “Me la ritrovai davanti e per l’emozione ebbi un attacco di orticaria. Quando tornai a casa mi riempii completamente di bolle”.

Per un gioco del destino, dieci anni dopo sostituì proprio Raffaella nella pubblicità della Scavolini, diventandone una testimonial iconica. Le due si sarebbero potute rincontrare nel 2015 a “Forte forte forte”. Ma la Carrà, che l’aveva corteggiata per lunghi mesi, alla fine non si fece più viva, scatenando la reazione stizzita della Cuccarini: “Provo una profonda amarezza. Soprattutto perché la responsabile di tutto questo è uno dei personaggi che ho più amato nella mia infanzia e nella mia vita professionale”. Rabbia che lasciò spazio all’affetto e alla riconoscenza il 5 luglio 2021, giorno della scomparsa della Carrà: “Niente e nessuno potrà mai scalfire ciò che hai significato nella mia vita. Se non ci fossi stata, non sarebbe esistita la televisione del varietà e dell’intrattenimento. La più amata dagli italiani eri e resterai per sempre tu”. A proposito di Scavolini.

La ferita più recente sul fronte lavorativo è certamente riconducibile a “La vita in diretta” del 2019-2020, condotta in tandem con Alberto Matano. Partito tra i sorrisi e un’affinità ostentata, il rapporto tra i due si incrinò col passare dei mesi, complice pure l’emergenza coronavirus che ridisegnò dinamiche e scalette del contenitore. L’epilogo di quell’esperienza fu traumatico, con un’ultima puntata portata avanti da separati in casa a poche ore dalla diffusione – non si è mai capito ad opera di chi – di una lettera di congedo che la Cuccarini aveva scritto a collaboratori e maestranze, nella quale non mancavano stoccate al collega.

Un periodo nero, aggravato da alcune prese di posizione politiche che la avvicinarono all’universo sovranista, in voga in quel momento. “Ecco perché è tornata a lavorare”, sentenziarono i maligni. Gli stessi che, al contrario, non alzarono un dito negli anni della lontananza dagli schermi, scaturita dall’apparente applicazione delle identiche logiche in direzione opposta. “Ho lavorato in Rai con governi di destra, sinistra e centro, così come non ho lavorato in Rai con governi di destra, sinistra e centro”, si difese lei.

La nuova primavera di Lorella, ad Amici

Scorie passate, perché ora la stella di Lorella è tornata a brillare. Accettando la proposta di Maria De Filippi, la Cuccarini è ripassata dal via azzerando tutte le negatività. Nella speranza che un giorno, nemmeno tanto lontano, torni a prendersi interamente la scena.