Inviato a Castel di Sangro
Mezzo pieno o mezzo vuoto? Al solito il bicchiere, in un’amichevole di mezza estate, con il Napoli che vince per 3-2 con il Girona, lascia sempre il solito dilemma che farà discutere sotto gli ombrelloni in questa domenica di agosto o se preferite ammirando le stelle nella notte di San Lorenzo. Ecco, in quello mezzo pieno ci sono le giocate, le inventive e la potenza di fuoco di Kevin De Bruyne, che mette a segno i primi due gol della sua avventura in azzurro e fa capire che piano piano il Napoli si consegnerà al suo genio.
APPROFONDIMENTI
E la garanzia di un asse Di Lorenzo-Politano già pronti per il campionato. In quello che, invece, purtroppo ancora mezzo vuoto c’è il ritmo ondulatorio e l’acqua che imbarca una difesa che fa spavento, che incassa altri due gol (e sono in tutto 8 dopo quelli presi con Arezzo, Catanzaro, Brest e Casertana) e per di più nelle uniche due azioni pericolose del Girona. Motivo che lascia sgomenti e perplessi anche perché in campo c’è la difesa dei record, la migliore d’Europa della passata stagione.
Napoli-Girona 3-2, la decide Kevin De Bruyne con una doppietta
Perché Conte preferisce Juan Jesus a Beukema (Buongiorno è ai box) e quindi nel Napoli che affronta il Girona con il classico 4-3-3 la coppia è ben rodata ed è formata da Rrahmani e dal brasiliano. Con Di Lorenzo e Olivera ai lati. Insomma, il solito. Indizi in vista della prima a Sassuolo. Ma le crepe sono evidenti là dietro. Perché come nelle precedenti amichevoli, i movimenti dei centrali restano ancora imperfetti. E sorprende. Il goal della doppietta di Stuani è fotocopia di quelli già visti nei giorni scorsi.
LA PARTITA
Bastano pochi secondi per definire il modulo in fase di non possesso del Napoli: due linee da quattro con De Bryune a supporto di Lukaku in prima linea. In fase di possesso si parte con Lobotka vertice basso di una mediana che vede De Bruyne a sinistra e Anguissa a destra andare a supportare la manovra con uno solo dei terzini, generalmente di Lorenzo che si apre a supporto andando a formare a destra una catena rafforzata mentre a sinistra De Bruyne ha licenza di spaziare. L’aspetto senza dubbio più interessante è quello dell’aggressività che il Napoli va a sviluppare fin dai primi minuti, portando stabilmente quattro uomini in pressione sui difensori del Girona. Da questo tipo di aggressività nascono molti pericoli: per più di mezz’ora c’è un dominio totale e imbarazzante degli azzurri. Il primo gol è di Di Lorenzo di testa su angolo di De Bruyne, poi arriva il 2-0 del belga dopo un recupero palla con Lobotka e un assist di Lukaku. Il terzo nasce dal fiuto del numero 11. Il difetto è quello sulle palle inattive da dove arriva il gol del 3-1: perché vero che la rete di Stani arriva su una respinta corta di Meret, ma alla sinistra del portiere del Napoli c’era un due contro uno per gli spagnoli.
LA RIPRESA
Incassato il 3-2 ancora da Stuani, sempre per la solita sbadataggine di Juan Jesus, Conte decide di andare avanti con gli stessi undici: Lukaku, che per un po’ ha impressionato, cala vistosamente. E venendo meno il riferimento del gioco, cala anche la costruzione del pericolo. Ovvio, al 22esimo giorno di ritiro è evidente che la fatica inizia a farsi sentire. E l’amichevole diventa una specie di partita da spiaggia, con poca intensità e tanta voglia che finisca il prima possibile. Anche perché il Girona il 15 agosto esordisce con il Rayo Vallecano in Liga e quindi è un po’ più avanti nella condizione. Ultima mezz’ora con Gilmour e McTominay e 4-4-1-1, ovvero De Bruyne alle spalle di Lukaku. Non succede nulla neppure così (tranne un’occasione per McTominay) ovvero solo tantissima noia. L’esperimento dura quindici inutili minuti. Poi entrano tutti ovvero l’altro Napoli, quello di Lang, Beukema, Milinkovic Savic, Lucca, che sarà in campo anche alle 10 con il Sorrento (Lega Pro).