di
Michela Nicolussi Moro

Solidarietà alla dottoressa a capo della Prevenzione regionale dai presidenti degli Ordini veneti, che scrivono al ministro: «È a rischio la salute pubblica»

E adesso si muovono gli Ordini dei Medici. All’indomani della rinuncia di Francesca Russo, direttrice della Prevenzione in Regione e responsabile del Coordinamento interregionale della Prevenzione, alla nomina nel Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) interno al ministero della Salute a causa della presenza dei professori Paolo Bellavite, veronese, ed Eugenio Serravalle, pediatra a Pisa, considerati medici no vax, la protesta della comunità scientifica sale di livello. Con una nota comune i sette presidenti degli Ordini dei Medici del Veneto esprimono «massimo apprezzamento per la posizione di Francesca Russo» e chiedono al ministero della Salute «la revisione della composizione del Nitag, nel rispetto dei principi universali della scienza e nell’interesse supremo della salute dei cittadini».

Russo: «Nel gruppo posizioni non coerenti con scienza»

«Francesca Russo è sempre stata in prima linea durante il periodo Covid — ricordano i presidenti — lontana dai media, ha costruito le linee guida regionali per contenere la pandemia. Sulla composizione del Nitag, con la partecipazione di due esponenti notoriamente legati a posizioni antiscientifiche sui vaccini, si sono già espressi negativamente la Società italiana di Igiene e il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, nato nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati». Nella sua lettera di rinuncia alla nomina sancita dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, come per tutti i 22 componenti del Nitag, Russo precisa: «La decisione è maturata a seguito della valutazione della composizione del gruppo, nel quale sono presenti soggetti che in passato hanno più volte espresso pubblicamente posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni, arrivando in alcuni casi a sostenere o diffondere messaggi contrari alle strategie vaccinali nazionali. Si ritiene che un organismo tecnico-scientifico come il Nitag debba operare in piena coerenza con i principi scientifici, per tutelare la salute pubblica».



















































Gli Ordini dei medici: «Rammarico per composizione comitato»

E prende posizione pure Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, con una lettera inviata direttamente al ministro Schillaci, in cui esprime «il rammarico di tutti i presidenti degli Ordini dei Medici per la nuova composizione del Nitag». Anche perché dal gruppo di esperti è stata esclusa una rappresentanza della Fnomceo. «Siamo stati in prima linea durante la pandemia da Covid-19, per sostenere le vaccinazioni e raggiungere risultati che tutto il mondo scientifico ha valutato eccellenti — scrive Anelli —. Sono morti 380 colleghi, il Paese è tornato alla normalità grazie all’impegno dei medici e di tutti i professionisti sanitari. Essere esclusi dal Nitag appare come la mancanza di riconoscimento di questo nostro impegno. L’attuale composizione del gruppo poi, non tiene conto di alcune figure estremamente utili per le strategie di prevenzione vaccinale, mentre altre destano francamente forti perplessità per la professata incoerenza con le evidenze scientifiche in materia vaccinale».

«Da no vax minacce e vandalismi»

E incalza: «Le sedi degli Ordini sono state oggetto di atti vandalici da parte di no vax, molti presidenti hanno ricevuto minacce di ogni genere, sino a quelle di morte. Non si tratta di offrire un “diritto di tribuna” (Schillaci ha detto di voler favorire il confronto, ndr) in un organismo tecnico che affronta un tema di fondamentale importanza scientifica e deontologica per la tutela della salute». La conclusione è la stessa dei colleghi veneti, ma con toni più duri: «L’invito del mondo ordinistico, nell’interesse supremo della tutela della salute pubblica, è di rivedere la composizione del Nitag. Condizione irrinunciabile perché ci possa essere un eventuale contributo diretto da parte della Fnomceo. Al contrario, la nostra assenza nel Nitag appare più un privilegio che un’esclusione».

Attestati di solidarietà

Intanto piovono manifestazioni di solidarietà a Francesca Russo, anche sui Social. «Brava!», scrive su Facebook la dottoressa Maria Rita Marchi, primario di Pneumologia a Cittadella. «Grazie dottoressa Russo», il contenuto di molti altri post. Un ringraziamento e un plauso «per la forte, quanto condivisibile e giusta decisione» arrivano pure da Massimiliano Zaramella, presidente del Consiglio comunale di Vicenza e chirurgo vascolare, che aggiunge: «Chi riveste ruoli istituzionali di garanzia per la salute pubblica, difende l’etica e le conoscenze scientifiche, non deve mai sacrificare i propri valori e declinare le proprie responsabilità. Rinunciare a un incarico comunque di prestigio le rende onore».


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10 agosto 2025