BUKOWINA TATRZANSKA (Polonia) – La fiondata che piazza Victor Langellotti è di quelle che vale la classica accoppiata tappa e maglia. Il monegasco della Ineos-Grenadiers sorprende tutti con un numero favoloso nell’ultimo mezzo chilometro andando a conquistare la sesta tappa del Tour de Pologne e la leadership della corsa.

A 750 metri dal traguardo sembrava che McNulty con un deciso allungo avesse mandato i titoli di coda della giornata disputata a grande ritmo, specie nel finale. Invece no. Mentre un generoso Tiberi (poi quinto all’arrivo) perdeva le ruote dello statunitense della UAE Emirates e tutti gli altri erano un po’ al gancio, Langellotti sbucava quasi dal nulla con la sparata decisiva superando tutti e trionfando a braccia alzate, centrando il terzo successo in carriera, primo nel WorldTour. Ora guida la generale con 7” su McNulty e 20” su Tiberi, ma i primi dieci (con tanti italiani) sono racchiusi in meno di mezzo minuto.

McNulty sembrava certo della vittoria, ma Langellotti ha fatto il “numero”. Ora sono rispettivamente secondo e primo nella generale

Grandi sforzi per Tiberi (terzo nella generale) e Pello Bilbao (terzo all’arrivo di Bukowina). La crono sarà decisiva

McNulty sembrava certo della vittoria, ma Langellotti ha fatto il “numero”. Ora sono rispettivamente secondo e primo nella generale

Grandi sforzi per Tiberi (terzo nella generale) e Pello Bilbao (terzo all’arrivo di Bukowina). La crono sarà decisiva

Di nuovo davanti

Tra i nostri che avevamo messo sotto osservazione in questa 82a edizione del Tour de Pologne c’era anche Matteo Sobrero. Una chiacchiera quasi ogni giorno per capire come stesse e se avesse recuperato appieno dal brutto infortunio di marzo. Le impressioni sembravano positive, tuttavia mancava il risultato come lui stesso ci aveva detto. Ed eccolo qua, l’ottavo posto in cima a Bukowina che lo proietta nella stessa posizione anche nella generale.

«Oggi era l’ultimo giorno in cui si poteva attaccare – racconta Sobrero mentre è sui rulli sulla bici da crono e ringrazia i suoi compagni di squadra – quindi ci aspettavamo una tappa dura. Nel finale la Bahrain aveva tre corridori, idem la UAE e sapevamo che sarebbero stati loro a fare la corsa e attaccare. Stamattina sono rimasto solo io a fare classifica perché Finn (Fisher-Black, ndr) aveva la febbre ed è andato a casa. Noi abbiamo corso su di loro e visto che da due giorni mi sentivo bene, negli ultimi chilometri sono stato attento alla situazione.

«Ci sono stati tanti scatti – prosegue l’analisi – ma non potevo seguirli tutti. Sono contento, anche se forse potevo osare di più nell’ultimo chilometro perché ho capito che le gambe c’erano. Tuttavia penso che possano essere energie risparmiate per la crono di domani. Darò tutto e quello che sarà, sarà. Comunque, come vi avevo detto nei giorni scorsi, tornare a fare un Pologne a questo livello significa tanto. Ho corso senza pressione, mi sono guadagnato questa attuale top 10 e al momento mi sono tolto un peso. Finalmente è tornato Matteo e questa è la cosa più importante».

Benedetti si congratula con Sobrero per la buona prestazione. Domani Matteo con la crono può rafforzare la top 10

Sobrero e Pellizzari faranno altura assieme a Ganna a Macugnaga in vista della Vuelta (foto instagram)

Benedetti si congratula con Sobrero per la buona prestazione. Domani Matteo con la crono può rafforzare la top 10

Sobrero e Pellizzari faranno altura assieme a Ganna a Macugnaga in vista della Vuelta (foto instagram)

Percorso rispettato

Il programma di Sobrero per riprendere una buona condizione passava per la Polonia. E’ una gara che conosce e con la quale forse ha piccolo conto in sospeso dal 2022. Lui non vuole saldarlo a tutti i costi, però sa che il morale è già comunque buono.

«Sappiamo – va avanti – che questa corsa spesso si decide sul filo dei secondi e forse questa circostanza mi ha permesso di crescere ulteriormente di condizione. Mi ricordo che tre anni fa avevo vissuto qualcosa di simile quando dopo la crono del penultimo giorno ero quarto nella generale, poi in quello successivo mi ero ammalato ed ero uscito di classifica.

«Ero arrivato al Pologne – spiega dopo aver ricevuto una stretta di mano sia dal suo procuratore Lombardi che dal diesse Cesare Benedetti – da un periodo di altura a Livigno con la squadra. Ho corso a San Sebastian, ma dovevo affinare la preparazione in vista della Vuelta, che è l’obiettivo di questa parte di stagione. Per il momento sta andando tutto secondo i piani».

Salendo verso Bukowina, Sobrero è stato attento senza rispondere ad ogni attacco. Sarà ottavo al traguardo (come nella generale)

Salendo verso Bukowina, Sobrero è stato attento senza rispondere ad ogni attacco. Sarà ottavo al traguardo (come nella generale)

Recupero, altura e Vuelta

Dopo un inizio di anno problematico, Sobrero è anche felice di aver trovato anche una buona condizione mentale oltre che fisica. In un ciclismo che va sempre a tutta, quando ti fermi per un lungo e brutto infortunio, puoi avere periodi difficili. La squadra lo ha aiutato dandogli il necessario supporto col medico sociale, così come la fidanzata e la famiglia. E poi contano anche gli amici, o meglio gli amici-colleghi-parenti. Infatti si parla di una prossima altura a Macugnaga con Ganna e Pellizzari.

«E’ vero – risponde Matteo con un sorriso – ne stiamo parlando per capire come organizzarci. Sarebbe un gran bel gruppo di lavoro. In ogni caso sarebbe solo una settimana di ritiro tra fine Polonia e inizio Vuelta. Devo ancora parlare con la squadra dei programmi tra le due gare.

«Da lì in avanti – continua – andremo dritti alla Vuelta che parte dal Piemonte. L’obiettivo per me potrebbero essere alcune tappe, però principalmente andrò in supporto a Jai (Hindley, ndr) che punta alla generale. Poi vedremo il nostro Giulio cosa ci combina (dice sorridendo e riferendosi a Pellizzari, ndr). A grandi linee i piani sono questi.

«Mentre per il resto della stagione – conclude Sobrero – dovrò ancora deciderlo con la squadra. Se penso che in primavera non potevo pedalare e mi sentivo un leone in gabbia, adesso sono contento di non essermi fatto prendere dalla foga e aver saputo gestire tutte quelle energie per rientrare in modo graduale. Domani ci sono 12,5 chilometri a crono da fare a tutta, poi penserò ai prossimi impegni».

La settima ed ultima frazione del Tour de Pologne sarà appunto la cronometro individuale con partenza e arrivo alle miniere di sale di Wieliczka, che deciderà tutto. L’avvio è il leggera salita, ma è un percorso adatto agli specialisti e agli uomini di classifica che si sentono a proprio agio in prove contro il tempo. Si parte con distacchi contenuti alle spalle di Langellotti: per tanti corridori è lecito sperare e sognare di fare il colpaccio.